giovedì 12 giugno 2014

Immaginate


Immaginate: di trovarvi  "solo" a passare da una carrozza all'altra di un treno affollato fermo in una stazione a causa di un guasto ad un apparato della linea, in un torrido pomeriggio estivo per spiegare -dopo averlo fatto sinteticamente attraverso l'interfono- il motivo di quella sosta forzata; l'aria condizionata funziona solo in alcuni vagoni. Quando passate in quelli refrigerati vi limitate a cercare di tranquillizzare le persone con le poche notizie che avete riguardo all'accaduto ma quando vi addentrate in quelle con il condizionatore guasto la situazione cambia parecchio. Dai finestrini aperti - quando il treno è fermo- la poca aria che penetra all'interno non porta alcun sollievo,  anche perché quelle sfortunate vetture  sono fuori dalla linea d'ombra della tettoia, e lo sguardo delle persone che è rimasto all'interno (alcuni sono scesi a fumare,  anche quelli senza sigarette)  è di quelli che solo coloro che "hanno visto cose che voi umani..." riescono a sopportare.
Immaginate: 7 carrozze quasi piene per un totale di oltre 400 viaggiatori che vogliono essere rassicurati riguardo alle coincidenze che rischiano di perdere, riguardo alla temperatura che li sta soffocando, riguardo al perché della sorte ingrata ecc. ecc. 400 individui affamati di informazioni, stanchi e arrabbiati (alcuni a prescindere) che paiono non rendersi conto, forse per puro disinteresse, che quell'uomo che hanno davanti, con la cravatta annodata attorno al collo (alcuni gliela vorrebbero stringere ulteriormente con grande piacere) è una persona come loro, stessa carne, sangue, ossa, che probabilmente condivide gran parte dei loro stessi problemi e nonostante porti una divisa ( ad ognuno la propria) e sia pagato per fare quel lavoro prova le loro stesse sensazioni, emozioni;  anche lui soffre il caldo e non è immune alle escursioni termiche a cui è costretto passando da una carrozza  all'altra... e continua ad essere"solo"; forte solamente della sua esperienza, della sua professionalità e del suo eloquio che -credetemi- in certe situazioni fatica ad essere efficace.
Purtroppo l'empatia è una dote che non appartiene alla maggioranza degli individui. Molto più semplice trovare un capro espiatorio su cui scaricare la propria rabbia, le proprie frustrazioni, molto più facile anche se poi non aiuta a far funzionare condizionatori, a riparare deviatoi, a far ripartire i treni accidentati.


Ognuno di noi è a sua volta cliente, consumatore, utente, viaggiatore e anche se a volte capita di doversi scontrare con l'ignoranza, l'arroganza, l'incompetenza delle persone ricordiamoci che spesso le cose vanno diversamente e soprattutto che quello che pensiamo degli altri a volte è quello che gli altri pensano di noi