martedì 23 giugno 2015

comunicazione di servizio

Amico, quando il potere ti invita all’ottimismo guardati alle spalle!

Molti pensano che chi scriva, parli di certi argomenti, si indigni per questa politica ipocrita priva di immaginazione, si rattristi  perché teme che il malessere sociale accompagnato da una buona dose di ignoranza (e immaginazione) porti le persone a tirar fuori il loro peggio di loro, lo faccia perché caratterialmente pessimista e tendente al nero. Mi dispiace disilludervi ma non è così, almeno per quanto mi riguarda. A me  bastano due chiacchiere con gli amici, un caffè al bar, una cena in famiglia con i miei figli e Laura, una passeggiata in mezzo agli alberi  o in riva al mare (non adesso però), buona musica, un bel film dei miei autori preferiti, un libro di Erri ecc.  ecc.  per stare bene. Un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso, una buona conversazione e il semplice contatto con la natura, sì, quella madre natura che troppo spesso oltraggiamo con la nostra arrogante cecità… Queste piccole (piccole?) cose danno il senso alla vita, alla mia vita;  Il problema è che essendo una specie di carta assorbente emotiva (per lei che dipinge è una fortuna, mi disse uno psicologo anni fa)  e non avendo ancora imparato a separare “il grano dal loglio” non ce la faccio proprio a chiudere gli occhi per non vedere il male, la stupidità, nonostante sia sempre in cerca di bellezza e ogni piccolo gesto carico di umanità mi commuova.  Tutto qui, cari miei “ottimisti”  dalla pancia piena e dal culo al caldo…cazzo avrete poi da ridere!