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sabato 31 gennaio 2009
lunedì 29 settembre 2008
una splendida giornata

Questa mattina ero solo e la giornata era splendida. Non era splendida perché ero solo, era splendida perché ogni tanto le giornate decidono di esserlo. Fabio registrava un pezzo al computer , Luca smaltiva i postumi della domenica seduto in un aula del liceo e Cinzia si baloccava con una decina di marmocchi nel nido in cui si guadagna la pagnotta... e io, dopo un buon caffè da Sauro, sono andato a fare due passi sulla spiaggia oramai liberata da tutte quelle creature dalla pelle cangiante chiamate volgarmente turisti. Il mare era lucidato a nuovo e l'aria salmastra si insinuava fredda nei polmoni, solleticandomi le narici. Camminavo sulla battigia e delle piccole onde accarezzavano i miei passi. La mia, comunque non era una passeggiata senza scopo... avevo deciso di cercare un legno, uno di quei tronchi abbandonati dal mare e poi gettati a casaccio sulla riva, per portarlo a quel fetente del mio gatto che a forza di farsi lo "zampicure" sulle poltrone di casa, aveva già distrutto la poang targata ikea e da qualche giorno si stava dedicando con grande solerzia al ben più pregiato trepposti molteni... perciò prima di avere la tentazione di regalarlo - il felino non il divano - a qualche vicentino di antiche abitudini culinarie, dovevo trovare qualcosa che sostituisse gran parte dell'arredo di casa, sperando fosse di suo gradimento. Dopo aver percorso un paio di chilometri sono tornato indietro con un paio di trofei. Uno pareva una murena lunga ottanta cm circa e l'altro una sorta di mandibola lignea. Giunto a casa, dopo averli puliti li ho stesi sul terrazzo ad asciugare al sole. Ciccio, che non sopporta gli intrusi, vi si è avvicinato con fare piuttosto guardingo (si stava cagando sotto) con l'arco della schiena piuttosto pronunciato e una coda gonfia come un piumino da spolvero, ha annusato e poi se n'è andato per nulla entusiasta. Sono convinto che domani andrà meglio e riuscirà a stabilire un contatto con le presenze aliene. Glielo auguro. Intanto ho memorizzato nella rubrica del telefono il numero della trattoria " L'oca bianca" di Vicenza... non si sa mai!
p.s. le cose trasportate dal mare e depositate sulla battigia, qui dalle mie parti vengono raggruppate in un unico nome "almadira". Bel nome esotico vero?
Il primo gruppo musicale di fabio si chiamava proprio così. La loro musica era
impregnata di molteplici sonorità, arabe, greche, irlandesi... a loro piaceva pensare che tutti quei suoni fossero giunti a loro trasportati dal mare.
stefano
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