venerdì 20 febbraio 2009

trepercinque

visto che del mina-pensiero sulla pittura non interessa molto (come darvi torto) passiamo ad altro.
vorrei sciogliere la tensione di questi giorni con un post leggero leggero.
spesso vengo considerato - a torto - di essere particolarmente "serioso" nelle mie scelte musicali, cinematografiche, letterarie perciò voglio sfatare questa malevolenza suggerendo 5 film, 5 libri e 5 brani musicali di lieve impatto ma non per questo privi di qualità, di ingegno, perché sta proprio lì il punto...io non divido le cose in base al genere, non esiste per me differenza tra opera seria, comica o drammatica; quello che non sopporto è la banalità e la volgarità gratuita e avere la sensazione che la mia intelligenza di spettatore, di lettore, di ascoltatore non sia stata rispettata dall'autore. insomma che mi prenda per il culo.
Perché hai il culo con il manico? mi domanderebbe mio suocero.
se ne avete voglia contribuite anche voi con alcuni titoli. grazie

cinema
i tenembaum di wes anderson
il grande lebowski dei fratelli coen
broken flowers di jim jarmusch
hooywood party di blake edwards
il mistero delle dodici sedie di mel brooks
(woody allen come sempre è fuori concorso)

letteratura
la compagnia dei celestini di stefano benni
alpinisti ciabattoni di achille giovanni cagna
l'ispettore di nikolaj gogol
la tonsura di bohumil hrabal
trilogia della villeggiatura di carlo goldoni

musica

unplugged di alicia keys
Band of Gypsies dei taraf de haidouks
legend di bob marley
buena vista social club di buena vista social club & ry cooder
razmatz di paolo conte

ora tocca voi!

andrea suggerisce:

film
into the wild di sean penn
a love song for bobby long di shainee Gabel
libri
una vera follia di james crumley)
tramonto e polvere di joe lansdale)
musica
hard sun di eddie vedder
crazy mary di eddie vedder
dark star di grateful dead
loser di grateful dead

venerdì 13 febbraio 2009

dove si parla di pittura


immodestamente (d'altra parte sono un "onesto" pittore, mai parlato di modestia) vi segnalo una mia intervista rilasciata su good morning alla cara e gentile elys
Visto che su questo mio blog non si parla praticamente mai di pittura
questa potrebbe essere l'occasione giusta per farlo
stefano

lunedì 9 febbraio 2009

vorrei parlare ma non posso

vorrei parlare ma non posso
le parole vorticano all'impazzata nella testa
vorrei gridare ma non ci riesco
ogni suono che cerco di emettere resta semplice intenzione
non ho la forza di controbattere
sono esausto, sono nauseato, sono impotente
come posso rispondere a chi mi accusa di essere portatore di morte
come posso rispondere a chi mi accusa di essere proprio ciò che non sono
come posso rispondere a chi mente sapendo di farlo
come posso rispondere a chi ama la guerra e irride chi si schiera per la pace
e senza alcun pudore, senza alcuna vergogna si dichiara uomo di vita
ma di quale vita?
soltanto la propria merita di essere vissuta?
la vita della nuova razza eletta... ma eletta da chi?
certo non la vita di chi ogni giorno muore sotto le bombe
di chi muore in fuga verso mondi creduti migliori, di chi muore per un tozzo di pane duramente sudato, di chi viene ignobilmente definito "clandestino"
ma clandestino rispetto a chi, a che cosa?
non è forse un essere umano, esattamente come loro?
non è, anche lui, un abitante della stessa terra, dello stesso pianeta?
non ha, anche lui, lo stesso diritto alla vita
abbiamo forse dei meriti particolari per essere nati dove siamo nati?
come posso rispondere a chi considera un altro uomo, un essere diverso, inferiore
senza diritti, tranne quello della sofferenza
e senza alcun pudore e senza alcuna vergogna si dichiara uomo di vita
si definisce Cristiano
"Non nominare il nome di Dio invano" , ci avete detto, ma voi lo fate in continuazione
ne abusate, lo sfruttate per riempire i vostri forzieri e le vostre pance
per ingannare e manipolare il vostro prossimo
contraddicendo ogni giorno la parola di colui che chiamate Maestro
...a meno che, a meno che non non lo abbiate mai riconosciuto come tale
altrimenti avreste timore delle vostre azioni e della vostra cattiveria
altrimenti avreste paura di guardarvi nello specchio

vorrei parlare ma non lo farò
non cadrò nella vostra trappola
mentre ancora risuona il clamore delle vostre offensive parole
voi che amate la rissa e siete principi della provocazione
voglio che sentiate tutto il peso del mio silenzio
affinché possiate udire solamente il rumore assordante delle vostre voci
e provare un po' di fastidio

stefano
(non sono ateo, non sono cattolico, vorrei essere cristiano)



martedì 3 febbraio 2009

vincitore del 1° concorso "poesia nella stanza"

la pétite mort

un lago di fuoco dentro
attendo le tue mani
sulle sue sponde morbide
e la tua bocca a suggerlo
mozzandomi il respiro.
una e mille volte ancora
voglio bere il tuo veleno
chè di piccola morte mi uccidi
donandomi vita.

anonimo/a


lunedì 2 febbraio 2009

chi non ha pregiudizi scagli la prima pietra!!!

"ehi! ce l'hai il permesso di soggiorno?"
"no!"
"allora tira fuori i documenti, muoviti!
"eccoli"
"ma cazzo, sei italiano... perché non l'hai detto subito?"
"non me lo avete mica chiesto! (fanculo)"

Questo non è un dialogo inventato. Per almeno due volte mio figlio è stato fermato in stazione dalla polizia e così amabilmente "aggredito" a causa della sua carnagione olivastra e della barba scura (da chi cavolo avrà preso, mah!) per non parlare poi di alcune scene in aeroporto! ( sempre in italia, mai all'estero)

"mai che venga in mente ad un poliziotto di fermare uno in giacca e cravatta e dare un'occhiata all'interno della sua borsa "luigi vuittone"... magari ci potrebbero trovare delle sorprese; un chilo di cocaina ad esempio!"

Personalmente sono stato oggetto, negli anni, di pregiudizi da parte di colleghi, superiori e "normali" cittadini a causa del mio aspetto e dei capelli considerati troppo lunghi... più di una volta mi sono visto con gli occhi dell'altro e mi sono sentito a disagio nell'intuire il suo pensiero. Sono quasi giunto a non fidarmi di me stesso.
Recentemente un mio collega mi ha fatto questa domanda:
"sinceramente, se tu avessi un ristorante, uno come te lo assumeresti? (giuro è vero!)"


Lo so, è veramente difficile non avere pregiudizi; ad esempio anch'io diffido di chi è troppo abbronzato fuori stagione, con la basettina rifilata con il calibro, mai un filino di barba e il taglio di capelli sempre fresco (che abbiano un coiffeur che vive stabilmente nel loro bagno)... é veramente strano questo soggetto lampadato; probabilmente è il primo ad ammettere di non avere simpatia per chi ha la pelle nera ma nonostante questo fa di tutto per essere a lui simile... mah!
Ho sempre il sospetto che nascondano qualcosa dietro tutta quella superficie patinata.
Non mi piacciono neppure quelli o quelle che ti tendono la mano con sufficienza, come se ti facessero chissà quale concessione, che quando vai a stringere a tua volta ti senti tra le dita questa cosa disossata, umida e fredda come... lascio a voi immaginare; giuro ogni volta che mi capita sento come una voglia pazza di stritolargliela - quella gelida manina - di sbattergliela un po' sugli scogli come si fa con i polipi, ma siccome sono una brava persona (almeno ci provo), animalista quel tanto che basta, mi trattengo e non lo faccio.
Son sicuro che quando mi giro si puliscono la mano con il fazzoletto schifati (io lo faccio, mentalmente ma lo faccio)
"ma se ti fanno così ribrezzo i tuoi simili allora è molto meglio che non li sfiori neppure... altrimenti stringi, abbraccia, tocca con vigore, Diossanto!"

Ora, è evidente quanto io ami trattare argomenti seri con toni ironici ma non vorrei però mancare di rispetto a chi è vittima quotidianamente del pregiudizio, dell'intolleranza - che spesso è l'anticamera del razzismo - perché di un altro paese, perché il colore della sua pelle non è candido come il nostro incarnato ( magari lo fossero le nostre coscienze) perché è povero, perché ha problemi fisici, perché lo sentiamo "altro", straniero ... ho raccontato queste piccole cose proprio per raffrontarle a quelle molto più dolorose che uomini non diversi da noi, spesso sono costretti a subire; è sufficiente pensare agli sguardi che rivolgiamo all'"altro", sono convinto che a volte brucino più del fuoco, così sospettosi, mai diretti, al nostro atteggiamento inspiegabilmente confidenziale quando parliamo con un africano, un cinese, un arabo... non lo faremmo mai con un nostro connazionale. Perché?
Il pregiudizio è una brutta bestia, proviamo a domarlo.