sabato 27 ottobre 2007

Italian Style

l'altra sera mi sono presentato a un concerto alle 20.45 - inizio ore 21.15 - sperando ci fossero ancora dei buoni posti da occupare - la sala è molto piccola -... preoccupazione inutile! All'ingresso l'organizzatore mi comunica candidamente che l'ora di inizio è soltanto indicativa e che di norma fino alle 21.45/ 22.00 non si incomincia così da permettere ai "poveri" ritardatari di non perdersi l'inizio dello spettacolo....ma perché - dico io-? Lo so, dovrei ormai sapere come vanno queste cose ma non riesco proprio ad arrendermi all'ineluttabilità di questi vizi nostrani! A questa ennesima e assurda dimostrazione di poca serietà... Un'amica tedesca di mio figlio avrebbe detto: "italian style"...Aaaah! che rabbia! Stefano.

martedì 23 ottobre 2007

la mente come il cielo, nella mia stanza un po' di musica

Oggi la mia mente è instabile ( oggi?) come questo cielo gelatinoso che fluttua al di là dei vetri opachi della mia stanza...inutile tentare di arginare qualche pensiero, di ancorare un' idea - anche la più balzana -: velocemente si formano e ancor più rapidamente scompaiono lasciandomi soltanto un lieve torpore e una sfumatura di grigio - una sensazione che non mi dispiace affatto, oggi -. Ma non posso scrivere. Una cosa soltanto posso fare...Condividere con voi questa musica

venerdì 19 ottobre 2007

ma c'è, l'isola che non c'è? (prima parte)

..l'isola in questione è la scuola. Ogni tanto l'argomento scuola torna a essere d'attualità. Finalmente si cambia! In questi ultimi dieci anni ricordo le parole e i tentativi!? dei vari ministri: D'onofrio, Berlinguer, De Mauro, Moratti...Per un motivo o per un altro sono stati - spesso a ragione - contestati, quasi sempre dagli studenti - qualcuno dice che è nella loro natura -, molto meno, dai docenti - tranne quando si osa( vedi Berlinguer) mettere in discussione la loro capacità di insegnamento e si vuol fare verifiche... Ma scherziamo!!!
Adesso tocca al Ministro Fioroni - uno che sembra prendere il suo incarico molto seriamente - varare nuove proposte riformiste e affrontare nuove proteste! ... In parte anche le le mie.
Quando ha lanciato il suo anatema "via i debiti formativi , si ritorni all'esame di riparazione!" ho provato una strana sensazione e ho pensato che per l'ennesima volta ci si preoccupasse maggiormente di rimediare all'effetto senza curarsi della causa. Che si cercasse come al solito un capro espiatorio.
..D'accordo, la questione dei debiti così viene affrontata è davvero cosa ridicola ma siamo sicuri che un semplice esame di riparazione risolva il problema? "I ragazzi sono impreparati e non abbastanza responsabilizzati"...ce ne siamo chiesti seriamente il motivo?
Spero caro ministro ci sia ben altro nel suo paniere perché altrimenti siamo alle solite: piccoli e superficiali interventi che praticamente non modificano nulla. Se non si parte dalla radice difficilmente riusciremo ad ottenere risultati soddisfacenti; In poche parole se non si impara a parlare il più possibile al cuore dei ragazzi cercando di far nascere loro un vero interesse per lo studio, per la conoscenza - e non penso ci si arrivi colpevolizzandoli - questo sarà un altro fallimento.
Guardiamo cosa è veramente cambiato in questi ultimi anni e badate bene, almeno a parole tutte le riforme puntavano a cambiamenti epocali. Abbiamo forse una maggior qualità di insegnamento, ottenuto migliori risultati di apprendimento? Possiamo definire la nostra una scuola moderna, degna di un paese civile come l'Italia ritiene di essere? E se la risposta è negativa, di chi è la colpa? Dei ragazzi, degli insegnanti, degli adulti, della politica? Io credo che se un sistema non funziona tutti gli attori, i protagonisti che ne fanno parte siano responsabili dello stato delle cose, forse non in egual misura, certo, ma nessuno può dirsi del tutto innocente. In un sistema che ha completamente dimenticato l'importanza della cultura e non mi riferisco a quella cultura che a volte tiriamo fuori, così, tanto per riempirci la bocca: "L'italia è stata la patria della cultura, dell'arte, della musica"( appunto, è stata !) ma di quella che è alla base della crescita di ogni individuo, pregna di contenuti, di passioni, di senso civico, che è trasmissione di conoscenza, di pensieri alti, di ideali più che di nozioni buttate lì a casaccio sperando che qualcuno ci inciampi sopra?!
...Allora perché se siamo tutti un po' colpevoli di questo degrado culturale indicare come unici responsabili gli studenti? se si riempie un vaso vuoto di solo fumo alzando il coperchio che cosa rimane?
A proposito di contenuti, leggete questo brano di Vincenzo Giorgetti - mio caro amico - scritto nel 1994 quando ancora insegnava lettere in un istituto di Rimini:
...gli insegnanti? Ieri "Baroni" oggi "Dinosauri!"
Questa mattina, ho catturato fra i fili nebbiosi di autunno, imprecise sensazioni, sottili emozioni mentre improvvisi palpiti come confusi ricordi riaffioravano dal profondo dell'anima.
Io, non so se questi slogans urlati contro la scuola dei "dinosauri" equivalgono ai nostri cori lanciati contro la scuola dei "baroni".
Non so se queste chitarre siano accordate come le nostre, se questa festosa protesta, assomigli a quell'antica voglia di ribellione.
Non so se il futuro sognato da questi ragazzi, valga quanto il nostro desiderio di nuovo, di più giusto.
Certo, questa mattina c'era molta gente che guardava senza capire e parecchi ragazzi che seguivano la "corrente" come allora. C'erano anche un poco stupiti, diversi insegnanti: despoti illuminati, progressisti, democratici di sinistra che, come allora, spiavano la massa di studenti che avanzava chiassosa. Spiavano, ma non capivano quella stupida protesta che rubava tempo prezioso alle lezioni, o se anche capivano, non le davano importanza, tanto la grande contestazione globale del Sistema l'avevano fatta loro proprio trent'anni prima. Certo questa mattina ai margini della strada, ho vissuto strane sensazioni, poi ho atteso che gli studenti, dopo la manifestazione, entrassero in classe per l'appello conclusivo... ma guardando fuori il
grigio delle nuvole, mi chiedevo senza capire bene, se , lì seduto sulla cattedra, ci fosse l'insegnante "dinosauro", oppure come per magia, un alunno un po' ufo, un po' annoiato, persino un poco deluso dall'odiata scuola dei "baroni", diventati, essi stessi, irrimediabilmente
decrepiti "dinosauri".

P.S.Seguirà a breve la seconda parte

domenica 14 ottobre 2007

Un po' di pubblicità ...non del tutto disinteressata!

Davvero fortunati coloro che ieri sera alla festa del Borgo S.Andrea passeggiando in via Melozzo da Forlì si sono imbattuti nel concerto tenuto dal duo Noage e dal flautista Fabio Mina.
E' davvero difficile trovare parole appropriate per descrivere quel magico evento: la voce incredibile di Linda Hermes - ascoltandola si ha la sensazione che per lei, il canto sia come il respiro, un fatto semplicemente naturale, fluido e scintillante come lo scorrere dell'acqua - e il Flauto davvero magico di Fabio ( lo so...sono di parte!) - grazie alle sue straordinarie capacità di improvvisazione riesce a infilarsi nei più contorti meandri sonori uscendone incredibilmente indenne - accompagnati magistralmente dalla splendida chitarra di Simone Oliva...
Durante il concerto- durato poco meno di tre ore- si è aggiunto ai tre musicisti - in modo del tutto spontaneo - un percussionista con uno strano strumento di cui non ricordo il nome ma che simula vagamente il suono delle tabla, dando vita ad un viaggio musicale completamente improvvisato e davvero suggestivo - di pura magia -. ( ricordatevi che sono sempre di parte...ma sincero!)
...Insomma, mi dispiace per chi non c'era anche se parzialmente può recuperare oggi visto che Fabio si esibirà alle 16 in via saffi con il suo Gruppo Jazz Zizoul project mentre il duo Noage,
sempre in via Melozzo alle ore 20.30. Ciao e Buona musica!

P.S. Linda e Fabio si esibiranno al café letterario di viserba, in via Dati (nelle prossimità di via Roma) il giorno 26/10/2007 alle ore 21.00

domenica 7 ottobre 2007

come promesso!

Alcuni amici recentemente mi hanno fatto notare che spesso i miei post sono troppo lunghi perciò dato che molto probabilmente hanno ragione cercherò in questo mio nuovo scritto di essere più sintetico.
...Vi avevo lasciati con la promessa che vi avrei indicato due libri interessanti e così farò senza indugio: uno è legato all'altro; non che non si possano leggere separatamente, ma dopo aver letto il primo sono convinto che la curiosità vi spingerà a passare al secondo - almeno lo spero-.
Il primo si intitola: Divertirsi da morire il discorso pubblico nell'era dello spettacolo (ed. Marsilio)...è un saggio veramente molto interessante per capire come le nostre società occidentali si sono trasformate in queste ultimi decenni ... Quello che stupisce - ma forse neanche tanto, visto che qui in Italia, le cose peggiori e non degli USA ci arrivano circa 20 anni dopo - è che il libro è stato scritto da un sociologo americano, Neil Postman, nel 1985 ...ventidue anni ma non li dimostra affatto!
Il secondo: Il mondo nuovo (ed. Mondadori)dello scrittore inglese Aldous Huxley - veramente stupefacente la preveggenza di questo testo datato 1931 - "una sorta di denuncia del mito del progresso e del consumismo modellato sulla società statunitense, una lucida riflessione sulla mancanza di consapevolezza e di senso di responsabilità individuale."
L'accostamento fra i due libri non è farina del mio sacco ma proprio di Neil Postman che nella premessa al suo saggio ce ne spiega la ragione : " Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley, non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse nessuno desideroso di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privati delle informazioni; Huxley, quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all'egoismo, Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e di bambinate....In 1984, Orwell - aggiungerà Huxley anni dopo - la gente è tenuta sotto controllo con le punizioni; nel Mondo nuovo, con i piaceri. In breve, Orwell temeva che saremmo stati distrutti da ciò che odiamo, Huxley, da ciò che amiamo.
Il mio libro si basa sulla probabilità che abbia ragione Huxley, e non Orwell".
Spero vivamente di avervi incuriositi.... Alla prossima!

P.S. Oggi ho letto il nuovo post di Beppe Grillo...che tristezza! Ho avuto purtroppo la conferma che ciò che temevo si sta puntualmente verificando: l'intento di eliminare le barriere fra destra e sinistra avendo come unico collante la protesta contro un obiettivo comune, si sta dimostrando vano - basta leggere i vari commenti per rendersi conto che quando ci si confronta su un tema importantissimo e delicato come l'immigrazione le differenze di pensiero e le diverse sensibilità saltano agli occhi! Ciao

mercoledì 3 ottobre 2007

Dove si parla di giornali, di critica, di un telefilm (serial?) e di letteratura

Ieri, sul treno, avevano distribuito - come spesso accade in questi ultimi tempi - numerose copie del Corriere della sera (chiamano questo progetto "invito alla lettura"..Mah! ), uno ogni sedile, su quattrocentottanta poltroncine, come toppe rettangolari nella sporca tappezzeria quattrocentottanta quotidiani, belli, freschi - sembravano appena stampati nonostante fossero già le otto di sera- pronti per essere sfogliati ma purtroppo destinati a una triste disillusione visto che sul treno non vi erano più di quaranta persone e non tutte interessate all'omaggio cartaceo....
Io invece non volendo dimostrarmi ingrato verso chi tiene così tanto alla nostra crescita culturale (velato sarcasmo), agguanto il giornale e comincio a leggerlo partendo da un articolo
del prof. Sartori il quale fra l'altro era stato ospite del programma odierno di Corrado Augias, le storie, invitato a parlare del suo ultimo lavoro letterario "cosa è la democrazia"...Poi, sorpreso di non trovare l'immancabile e inconfondibile editoriale del prof. Alberoni che spesso ci illumina regalandoci perle di saggezza autentica( ri-velato sarcasmo) passo ad un "pezzo" di Aldo Grasso, temutissimo critico televisivo che subito nelle prime battute, mi lascia un po' perplesso.
Nel suo articolo il nostro re-censore si occupa della terza serie di Lost ( telefilm da lui molto apprezzato) -non che questo mi interessi particolarmente dato che tendenzialmente non amo i film seriali - ma quello che attira la mia attenzione è quello che viene descritto dopo i due punti: "sull' isola misteriosa, una comunità di persone ostili discute di libri . E qui il primo colpo di scena: il più cattivo, Benjamin «Ben» Linus, conosciuto precedentemente con il falso nome di Henry Gale, è convinto che bisogna leggere solo i libri che migliorano gli uomini (come predicano certi nostri intellettuali) e non anche quelli che intrattengono".
Ora si intuisce che il nostro uomo, non pago di bacchettare la televisione - cosa per altro tutt'altro che difficile viste le programmazioni di questi ultimi anni) vuole lanciare piccole "stilettate" anche agli intellettuali nostrani che si occupano di letteratura.
...certo che lo può fare, siamo in un paese libero, che diamine.... ma la mia domanda è: perché questo sarcasmo? che utilità può avere?
Crede forse il signor Grasso ( intellettuale senza puzza sotto il naso) che il vero problema in Italia sia il "cosa leggere" e non il "quanto poco si legga", pensa davvero che letture poco edificanti o cosidette leggere siano così difficili da reperire oggigiorno nel nostro paese, che incontrino difficoltà insormontabili ad emergere?...a me sembra che il nostro uomo voglia giocare sul sicuro, assecondando l'opinione dei più, cioè che le letture importanti siano spesso sinonimi di noia, di pesantezza e che non servano assolutamente a creare un'umanità migliore!...
Questi, caro dottor Grasso sono gli stessi atteggiamenti di chi giudica senza conoscere, di chi senza un minimo di umiltà si permette di criticare negativamente rasentando spesso l'insulto un'opera moderna - pittorica, solo perché sul naso ha posti un paio d'occhi, o sonora solo per le due appendici ai lati della testa - senza preoccuparsi di capire o di ammettere la propria ignoranza! Per carità, ognuno può esprimere la propria opinione ed è giusto che sia così ma per favore lo faccia con il dovuto rispetto per la propria ed altrui intelligenza!
E poi, intrattenimento che cosa vuol dire? ...Certo, svago, passatempo, divertimento( De Mauro)
Ma nessuno crede che ci si possa svagare leggendo letture edificanti anche complesse, che si possa tranquillamente passare il tempo leggendo l'Idiota di Dostoevskij, oppure guardando un film come Barry Lindon di Kubrick o ascoltando musica barocca o free jazz ecc. ecc.?
Perché innalzare sempre steccati, mettere continuamente confini fra cosa è buono e cosa è cattivo, fra cosa è facile e cosa è difficile? Perché trattare chi cerca di fare buona cultura come chi vuole imporre con arroganza la propria visione del mondo quando tutti noi sappiamo che chi sceglie quel genere di attività lo fa fra mille difficoltà spesso solo contro tutti, venendo molto spesso relegato in un angolo, "l'angolo della cultura" per l'appunto ..."la cultura, come è noto, ha sempre da essere spinta in qualche angolo perché non sia mai che si monti la testa e invada, per carità, le notizie che contano veramente"... da "con gli occhi del nemico" di David Grossman
In conclusione , credo possa essere utile, per evidenziare al meglio il mio punto di vista leggere queste poche parole rubate dall'ultimo libro di Grossman: "Ogni tanto mi capita di trovarmi seduto su un palco a leggere una storia davanti a un pubblico. Di solito questo genere di eventi ha luogo la sera e l'uditorio, composto in gran parte da persone non più giovani, ha alle spalle una giornata di lavoro, e una vita non sempre facile. Ma quando alzo lo sguardo dai miei fogli, ho davanti agli occhi una scena strabiliante: nel giro di qualche minuto è come se tutti i presenti si fossero tolti di dosso la stanchezza, il nervosismo e la fatica; a volte sembrano spogliati anche del pessimismo, del malumore e delle paure; qualcosa di dolce e dimenticato affiora in quel momento sui loro volti, e per un istante si capta -si vede quasi - come erano da bambini".

P.S. Sinceramente, il mio vero obiettivo era quello di parlare dell'intrattenimento, quello deteriore, quello ad ogni costo, sempre e ovunque, quello che è stato lungamente adoperato per "rincoglionirci" il più possibile ma come al solito mi sono dilungato perciò affronterò questo tema in un altro post dove fra l'altro suggerirò due interessantissimi libri. A presto. Stefano