giovedì 1 ottobre 2015

grigio autunnale

se non avessi altro da fare, un lavoro che a quanto pare “finché morte non vi separi” - soprattutto grazie a governanti “dis-animati , una mostra di fine inverno da preparare, una cefalea quasi cronica a cui fare compagnia, una decina di chili da perdere (io ci provo: step, camminate, riduzioni di piatti di pasta - ma forse 120 grammi sono ancora troppi- ecc. ecc.) una famiglia che mi piace un casino, uno specchio impietoso che mente di rado ma soprattutto se non mi conoscessi fino in fondo, forse scenderei in campo (sassi e zolle a volontà)  e urlerei tutta la rabbia che provo nel vedere questo mio paese ( complice, cieco, stupido?) lasciato andare alla deriva, anzi peggio, accompagnato per mano verso l’orlo del precipizio, perché almeno nel primo caso ci sarebbe la possibilità forse remota di un approdo fortunato; ma invece che faccio? Mi limito a scrivere su questo sfogatoio che è FB con la  consapevolezza che forse  potrei/dovrei fare di più ma con l’amara certezza della mia inadeguatezza, ahimè, forse impotenza.  Ho sempre sostenuto l’importanza del conoscere i propri limiti, un po’ per cercare di superarli ma anche per accettarli nonostante sia operazione davvero difficile… Ricordo che quando andavo a correre, con tutte le cartilagini ben oliate (ora mi limito a camminare) mal sopportavo che uno mi superasse. Allora accadeva che dopo aver tentato inutilmente di stare al passo di quello “sfrontato” fossi  poi costretto ad arrendermi all’evidenza, anche se in un primo momento l'orgoglio mi spingeva a pensare che "quello" probabilmente era appena partito mentre io correvo già da quasi un’ora ma un istante dopo, conscio di quali fossero le mie reali  potenzialità  riconoscevo che l’unico avversario da superare in quelle mie corse ero io stesso e  che se eventualmente  ci fosse stato un limite da  oltrepassare quello era solamente solamente il mio; inutile accampare scuse.

E allora? qualcuno penserà ( o forse no) … Ma niente ogni tanto mi prende così, sarà il tempo, sarà la musica!? boh? sarà che...
“…s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!”  (F. Guccini)