venerdì 21 dicembre 2007

men in red


Due anni fa un amico mi dice:" Stefano, vai in via ....e guarda sul terrazzo della casa.... non sembra vero?"Era uno dei primi finti babbi natale a grandezza naturale...bella trovata - ho pensato - e poi..la posizione del corpo ...davvero realistico - se lo avessi visto di notte - avrei pensato a un ladro...Poi, l'anno scorso sono cominciate le proliferazioni volute dal consumismo e dal nostro assurdo,esagerato bisogno di novità...così si sono moltiplicate le tipologie:vicino a casa mia ne ho visto uno di quasi tre metri, di gomma -per gonfiarlo avranno usato un compressore per dirigibili-....ma quest'anno abbiamo fatto passi da gigante: le città, ora sono invase da questi Santa Klaus d'assalto che stanno impossessandosi delle nostre abitazioni...ne ho visti alcuni agire in coppia - due per terrazzo - altri - probabilmente a causa del poco addestramento - penzolare giù dai balconi come impiccati...e le dimensioni?... dalle più piccole per i mini appartamenti alle più grandi per gli attici: insomma, un vero assedio! Non resta che arrenderci!
C'è una domanda che mi frulla per il capo: " ma come fanno - i bambini - a credere ancora a Babbo Natale? Come fanno ad aspettarlo la notte del 25 dicembre se lo vedono da un mese li fuori al freddo - congelato - appeso ai loro terrazzi...gli porteranno le briciole di pane come ai passerotti?..ma c'è un'altra cosa - forse ancora più importante - che mi assilla: il vero San Nicola - dov'è finito? Questo breve documento di Stefano Benni forse ci aiuterà a risolvere il mistero:

Il disoccupato (dramma in un atto)

Personaggi: l'impiegato dell'ufficio di collocamento, l'uomo con la barba.

Impiegato: - Il suo nome, prego?
Uomo: - Nicola
- Nicola e basta?
- Ehm... metta Nicola Di Natale...
- Ha un codice fiscale, una partita Iva?
- No, niente...
- Che lavoro faceva prima?
- Ehm... trasporto... trasportavo merce...
- Quindi sa guidare un camion.
- No
- E con cosa la trsportava?
- Ehm.. mezzi miei.
- Senta: lei sa quanto e' difficile oggi trovare un lavoro. Se lei mi si presenta qui dicendo mezze parole e mugugnando, si scordi che possa aiutarla... sia piu' preciso: per che ditta lavorava?
- Articoli su richiesta del cliente.
- Una specie di Postal Market?
- Si. Il cliente scriveva una lettera e noi recapitavamo la merce, se possibile.
- In che senso "se possibile"?
- Se il cliente era buono...
- Buono nel senso di solvibile? Se poteva pagare, cioe'.
- Uhmmm...
- E dai! Mugugni pure! Guadagnava a percentuale? A forfait?
- Avevo un rimborso spese per me e per i miei aiutanti.
- Aiutanti. Quanti?
- Dodici.
- Nomi?
- Erna, Lorna, Mabel, Karen, Gina, Elsa, Brigitte, Blinka, Sonia, Viska, Molly, Selma...
- Ahi ahi, andiamo bene. Magari non ha mai pagato i contributi...
- I cosa?
- Senta, la sua situazione e' perlomeno torbida... e con queste dodici "aiutanti" cosa faceva? Sa che il lenocinio e' proibito?
- No no... le mie aiutanti... ecco, mi aiutavano a trasportare la merce.
- Credo di capire...neve?
- Neve, si, tanta... ne ho visto tanta, di neve.
- Guardi: non so se lei mi sta prendendo in giro, ma adesso chiamo la polizia.
- No la prego no... i mie bambini...
- Ha dei bambini?
- Si ho dei bambini che mi aspettano.
- Quanti?
- Circa quattromila.
- Lei mi spaventa.
- No. Io amo i bambini. E loro amano me.
- E come li frequenta tutti questi bambini?
- Entro nelle loro case, di notte...
- Ha la chiave?
- Per la verita', no.
- Bene. Se ho capito bene allora lei e' ruffiano, spaccia eroina, e' pedofilo, ladro e cerca lavoro...
- Non capisco...
- Giu' la maschera, signore... e si tolga quella barbona che e' palesemente finta. Ho gia' suonato l'allarme e entro tre minuti la polizia sara' qui.
- Oh Dio! Che scandalo!
- Non faccia gesti inconsulti. Mi dica chi e' lei veramente!
- Io mi chiamo Papa' Natale.
- E' un rapper? E' un posse?
- No, sono quello che distribuisce i regali, i giocattoli. Come posso spiegare? Lei ha un figlio? Ebbene suo figlio crede che lei si me... o viceversa...
- Lei e' pazzo!
- Suo figlio mi ha scritto e una di queste notti, io entrero' in casa sua.
- In casa mia? Io le sparo!
- Ma e' possibile che lei non sia mai stato bambino. Io ho amato anche lei...
- Lei e' pericoloso (impugna una pistola).
- No, non lo faccia.(Entrano dodici renne). Lo faccia per loro...
- Adesso si' che ho capito.
- Meno male.
- E' Candid Camera, vero? (Sorride guardandosi intorno)
(L'uomo con la barba bianca se ne va, sconsolato).

Auguri e che ogni cosa sia illuminata! Stefano

giovedì 13 dicembre 2007

Punto e a capo!



Il bambino della foto oggi compie 50 anni!... e chi è? - direte voi - ma sono io, che cavolo.... perché non si vede?!

lunedì 3 dicembre 2007

una vecchia corderia e qualche utopia




C'è stato un tempo in cui mi divertivo a fantasticare girovagando per la città con i miei figli - davanti a una vecchia casa, un vecchio edificio, una vecchia fabbrica - dicevo ironicamente: "guardate questo un giorno sarà la nostra casa, lì ci farò il mio atelier, qui ci scapperebbe una bellissima galleria d'arte moderna, un museo, un centro culturale polivalente....."
Nonostante questo fosse per l'appunto un gioco devo ammettere che segretamente speravo che quello che era chiaramente solo il frutto della mia immaginazione in qualche maniera si realizzasse anche se a farlo sarebbe stato qualcun altro. Puntualmente però passavano gli anni e quegli splendidi edifici carichi di memoria, di storia e spesso di ottima e interessante fattura architettonica venivano sostituiti da nuove costruzioni - palazzi spesso di dubbio gusto, parcheggi, attività commerciali - e di quello che essi avevano rappresentato non vi era più traccia se non nella memoria di qualche nostalgico come me.

Ora. la stessa sorte toccherà alla vecchia corderia di Viserba?

...Questa estate mentre cenavo sul terrazzo dell'appartamento di Miriam - sta proprio davanti al muro di cinta della corderia - sbirciavo fra gli alberi per scorgere i resti soffocati dalla fitta vegetazione e da quel privilegiato osservatorio ho cominciato a sognare - non solo a occhi aperti ma anche a voce alta - di come sarebbe stato bello recuperare quelle vecchie rovine e trasformarle in uno spazio culturale dedicato all'arte, alla memoria - certo non intervenendo in maniera troppo drastica ma anzi cercando di interagire il più possibile con ogni parte residua - natura selvaggia compresa - ma come sempre accade con i sogni, la realtà piomba inevitabilmente a spezzare ogni incanto: " è inutile che fantastichi, tanto hanno già deciso di farci abitazioni e attività commerciali " disse brutalmente la mia gentile ospite.
Sveglia Stefano!

...Giorni fa Franco si lamentava del fatto che quasi nessuno degli artisti di Rimini, delle persone particolarmente sensibili a questi problemi, stava muovendo dito riguardo alla Corderia! Silenzio assoluto!
Io gli ho risposto che non era del tutto vero dato che navigando su internet avevo scovato cose molto interessanti sull'argomento...ad esempio un interessantissimo post di Maria Cristina Muccioli oppure quello di Michele Marziani altrettanto bello e puntuale...
" ...e allora? " ha risposto Franco, e noi, noi cosa facciamo?
Certo è vero che la mia, poteva sembrare una risposta un po' "pilatesca" ma non era assolutamente mia intenzione lavarmene le mani, volevo soltanto fargli presente che forse nella nostra città più che della mancanza di voci, il problema maggiore era quello di trovare orecchie e soprattutto animi disposti all'ascolto.
Credo comunque che abbia fondamentalmente ragione.
Chi ne ha la possibilità e gli strumenti deve far sentire la sua voce.
Io non so se ne sono all'altezza ma ho comunque deciso di dare il mio modesto contributo attraverso questo piccolo scritto unendomi così a tutti coloro che pretendono rispetto sia per gli uomini che per gli spazi della nostra città che rappresentano un ponte verso il nostro recentissimo passato, ultimi testimoni di ciò che siamo stati, della nostra storia e soprattutto la possibilità di non perdere definitivamente la memoria.
Qualsiasi intervento urbanistico aggressivo che non ne terrà conto sarà un ulteriore passo verso il degrado culturale che oramai ci attanaglia inesorabilmente.

P.S. Una cosa mi sembra davvero singolare: tra pochi giorni si inaugurerà "la Domus del chirurgo" in piazza Ferrari. Non trovate buffo che da una parte si cerchi - giustamente - di valorizzare un reperto architettonico di duemila anni fa e nello stesso tempo si faccia -in modo disinvolto- scempio di analoghe costruzioni che hanno la sola colpa di essere troppo recenti... stefano

.
.. Molto probabilmente al caffè letterario "Assenzio" ci sarà una serata sull'argomento, dal titolo "Scorderia".

mercoledì 21 novembre 2007

il lettore che non finiva mai un libro

Basta! Devo darci un taglio! Sapete quanti libri ho iniziato ultimamente a leggere senza giungere alla fine? No!......allora ve lo dico io:9. Avete letto bene, ho proprio scritto NOVE! Vi sembra possibile una cosa del genere? D'accordo, i diritti del lettore (interrompere una lettura quando ci pare) secondo Pennac, ma nove sono davvero tanti!... e poi io voglio finirli! Mia moglie lo trova inconcepibile. Il libro che incomincia-lei- lo finisce; uno dopo l'altro inesorabilmente. Quando un testo le piace è quasi impossibile per lei interrompere il filo diretto con la magia della scrittura... Un vero Buldozer, anzi no, il suo incedere sembra più quello della Tartaruga della famosa Favola di Esopo. Piano piano con costanza si divora libri su libri mentre io saltello da una pagina all'altra, sbocconcello un po' di qua e un po' di là, narrativa, saggistica, sembra che io voglia prendere tempo per non arrivare alla fine, come per trattenere un sapore, sembra ... all'inizio, grande entusiasmo e poi rallento e appena posso via con un'altra avventura libresca! Come un Dongiovanni della letteratura! Non riesco più a essere fedele a un solo libro. Allora è il caos! I personaggi si mescolano, saltano anche loro da un testo all'altro rischiando a volte di perdersi. A quel punto non posso fare altro che ritornare sui miei passi e rileggere alcuni passaggi per cercare di riconoscerli, di riafferrali per poi smarrirli dopo pochi giorni...Ho cercato di giustificare questa mia nevrosi raccontandomi che ho volutamente disseminato pollicinescamente libri per marcare startegicamente i miei territori, per averli sempre a portata di mano: 4 disopra, sul comodino accanto al letto, 1 in bagno sulla cassapanca, 2 nello studio al piano disotto, 1 vicino al divano e 1 nella borsa da viaggio per gli spostamenti all'esterno - guai a farsi trovare impreparati -.
Non è assurdo?
Devo assolutamente uscire da questa situazione e devo farlo presto perciò ho deciso che d'ora in poi mi muoverò con metodo:
Il primo che finirò sarà: Alzaia di Erri De Luca, pagine 130 lette 40
poi seguirà Il castello bianco di Orhan Pamuk, pagine 172 lette 130
La strada di Cormac McCarthy, pagine 218 lette 31, Stagioni di Mario Rigoni Stern, pagine 139 lette 90, Mattatoio n°5 di Kurt Vonnegut, pagine196, appena sfiorato, Microcosmi di Claudio Magris, pagine 273 lette appena 29, Sottosopra di Erri de luca e Gennaro Matino, pagine108 lette12, Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare di Bohumil Hrabal, pagine 132 lette 27 e infine Ferito a morte di Raffaele La capria pagine206 fittissime lette 15.
Naturalmente questo è solo un proposito, una dichiarazione di intenti che cercherò comunque di perseguire con rigore e onestà sempre che....no...questo non ci voleva... proprio adesso doveva uscire...ma non preoccupatevi perché quando mi ci metto so essere forte perciò giuro che la grammatica di dio di stefano benni lo leggerò dopo aver letto tutti gli altri....ehi, qualcuno a forse visto la mia mano destra sulla Bibbia?!

P.S. A pensarci bene sembro proprio il lettore ideale di Italo Calvino per il suo libro se una notte d'inverno un viaggiatore dato che è composto da dieci inizi di romanzi diversissimi fra loro....Niente paura, quello l'ho finito!

sabato 17 novembre 2007

reclame!

Domani 18/11/2007 alle ore 16.30 ci sarà presso il Museo naturalistico di Onferno (gemmano) nell'ambito della rassegna Musei Aperti 2007 un concerto per flauto solo di Fabio Mina ( possibile la partecipazione Danilo Rinaldi alle percussioni).
Un piccolo assaggio?.... provate qui.
Ciao.Stefano

martedì 6 novembre 2007

elogio della curiosità

E' uscito di recente un bel libro di David Grossman " Con gli occhi del nemico " - ne ho già inseriti alcuni frammenti nel post del 3 ottobre scorso - che si occupa dell'altro, di colui che non conosciamo, dello straniero. Lo scrittore ci invita a metterci nei panni dell'altro, a pensare con la sua testa, a guardare con i suoi occhi: "Quando abbiamo conosciuto l'altro dall'interno, da quel momento non possiamo più essere indifferenti a lui: Ci risulterà difficile rinnegarlo del tutto. Fare come se fosse una "non persona".....
Un altro scrittore israeliano -Amoz oz ( leggere "Contro il fanatismo") - fa lo stesso invito attraverso un articolo pubblicato sul corriere della sera dal titolo "Il romanzo è il ponte tra le civiltà": " Sono convinto che la curiosità può essere una virtù morale. Sono convinto che immaginare l'altro può essere un antidoto al fanatismo. Immaginare l'altro farà di voi non solo uomini migliori nel lavoro o nell'amore, ma vi trasformerà in esseri umani migliori."

Come non condividere queste parole e non capire che solo la tolleranza, l'apertura verso l'altro, la curiosità di conoscere chi è diverso da noi siano le uniche strade percorribili verso una pacifica convivenza -anche se questo a volte richiede grande fatica- e non il chiudersi ottusamente in noi rischiando la cecità o peggio ancora il razzismo con la convinzione che l'altro sia il nemico pronto a defraudarci della nostra libertà, del nostro lavoro, delle nostre case, che l'altro sia peggiore e così diverso da noi e non un povero cristo che cerca di vivere la sua vita - non così dissimile dalla nostra. In fondo L'altro non è forse la nostra immagine riflessa.
Per tentare di capire il mondo bisogna incamminarsi verso la conoscenza e per intraprendere questo percorso bisogna essere soprattutto curiosi, fortemente curiosi.
E' la curiosità che fa muovere le cose, che abbatte i recinti dell'indifferenza che ci spinge a cercare di capire, di conoscere - un altro essere umano, un'altra religione, un altra cultura, un'opera d'arte...Il curioso non si accontenta delle apparenze -vuole vederci chiaro- , cerca di non avere pregiudizi - vuole toccare con mano, vuole riempirsi di quella pietanza miracolosa che è la vita con tutte le sue sfumature e non accontentarsi di cibi precotti, di alimenti preconfezionati da altri adeguandosi così al solo bianco e nero. Il vero curioso cerca di adoperare tutti i sensi che la natura gli ha messo a disposizione, non solo l'intelletto come spesso si è portati a credere ( il desiderio di condivisione del curioso molte volte dà adito a fraintendimenti ) anzi spesso il suo agire è tutt'altro che razionale. Il curioso non ha la verità in tasca ma dubbi, un infinità di dubbi ma è proprio questo stato di incertezza, questa consapevolezza di fallibilità che lo porta a muoversi prudentemente per cercare di comprendere le mille sfaccettature del mondo e a non pensare con arroganza di essere il migliore di tutti.

sabato 27 ottobre 2007

Italian Style

l'altra sera mi sono presentato a un concerto alle 20.45 - inizio ore 21.15 - sperando ci fossero ancora dei buoni posti da occupare - la sala è molto piccola -... preoccupazione inutile! All'ingresso l'organizzatore mi comunica candidamente che l'ora di inizio è soltanto indicativa e che di norma fino alle 21.45/ 22.00 non si incomincia così da permettere ai "poveri" ritardatari di non perdersi l'inizio dello spettacolo....ma perché - dico io-? Lo so, dovrei ormai sapere come vanno queste cose ma non riesco proprio ad arrendermi all'ineluttabilità di questi vizi nostrani! A questa ennesima e assurda dimostrazione di poca serietà... Un'amica tedesca di mio figlio avrebbe detto: "italian style"...Aaaah! che rabbia! Stefano.

martedì 23 ottobre 2007

la mente come il cielo, nella mia stanza un po' di musica

Oggi la mia mente è instabile ( oggi?) come questo cielo gelatinoso che fluttua al di là dei vetri opachi della mia stanza...inutile tentare di arginare qualche pensiero, di ancorare un' idea - anche la più balzana -: velocemente si formano e ancor più rapidamente scompaiono lasciandomi soltanto un lieve torpore e una sfumatura di grigio - una sensazione che non mi dispiace affatto, oggi -. Ma non posso scrivere. Una cosa soltanto posso fare...Condividere con voi questa musica

venerdì 19 ottobre 2007

ma c'è, l'isola che non c'è? (prima parte)

..l'isola in questione è la scuola. Ogni tanto l'argomento scuola torna a essere d'attualità. Finalmente si cambia! In questi ultimi dieci anni ricordo le parole e i tentativi!? dei vari ministri: D'onofrio, Berlinguer, De Mauro, Moratti...Per un motivo o per un altro sono stati - spesso a ragione - contestati, quasi sempre dagli studenti - qualcuno dice che è nella loro natura -, molto meno, dai docenti - tranne quando si osa( vedi Berlinguer) mettere in discussione la loro capacità di insegnamento e si vuol fare verifiche... Ma scherziamo!!!
Adesso tocca al Ministro Fioroni - uno che sembra prendere il suo incarico molto seriamente - varare nuove proposte riformiste e affrontare nuove proteste! ... In parte anche le le mie.
Quando ha lanciato il suo anatema "via i debiti formativi , si ritorni all'esame di riparazione!" ho provato una strana sensazione e ho pensato che per l'ennesima volta ci si preoccupasse maggiormente di rimediare all'effetto senza curarsi della causa. Che si cercasse come al solito un capro espiatorio.
..D'accordo, la questione dei debiti così viene affrontata è davvero cosa ridicola ma siamo sicuri che un semplice esame di riparazione risolva il problema? "I ragazzi sono impreparati e non abbastanza responsabilizzati"...ce ne siamo chiesti seriamente il motivo?
Spero caro ministro ci sia ben altro nel suo paniere perché altrimenti siamo alle solite: piccoli e superficiali interventi che praticamente non modificano nulla. Se non si parte dalla radice difficilmente riusciremo ad ottenere risultati soddisfacenti; In poche parole se non si impara a parlare il più possibile al cuore dei ragazzi cercando di far nascere loro un vero interesse per lo studio, per la conoscenza - e non penso ci si arrivi colpevolizzandoli - questo sarà un altro fallimento.
Guardiamo cosa è veramente cambiato in questi ultimi anni e badate bene, almeno a parole tutte le riforme puntavano a cambiamenti epocali. Abbiamo forse una maggior qualità di insegnamento, ottenuto migliori risultati di apprendimento? Possiamo definire la nostra una scuola moderna, degna di un paese civile come l'Italia ritiene di essere? E se la risposta è negativa, di chi è la colpa? Dei ragazzi, degli insegnanti, degli adulti, della politica? Io credo che se un sistema non funziona tutti gli attori, i protagonisti che ne fanno parte siano responsabili dello stato delle cose, forse non in egual misura, certo, ma nessuno può dirsi del tutto innocente. In un sistema che ha completamente dimenticato l'importanza della cultura e non mi riferisco a quella cultura che a volte tiriamo fuori, così, tanto per riempirci la bocca: "L'italia è stata la patria della cultura, dell'arte, della musica"( appunto, è stata !) ma di quella che è alla base della crescita di ogni individuo, pregna di contenuti, di passioni, di senso civico, che è trasmissione di conoscenza, di pensieri alti, di ideali più che di nozioni buttate lì a casaccio sperando che qualcuno ci inciampi sopra?!
...Allora perché se siamo tutti un po' colpevoli di questo degrado culturale indicare come unici responsabili gli studenti? se si riempie un vaso vuoto di solo fumo alzando il coperchio che cosa rimane?
A proposito di contenuti, leggete questo brano di Vincenzo Giorgetti - mio caro amico - scritto nel 1994 quando ancora insegnava lettere in un istituto di Rimini:
...gli insegnanti? Ieri "Baroni" oggi "Dinosauri!"
Questa mattina, ho catturato fra i fili nebbiosi di autunno, imprecise sensazioni, sottili emozioni mentre improvvisi palpiti come confusi ricordi riaffioravano dal profondo dell'anima.
Io, non so se questi slogans urlati contro la scuola dei "dinosauri" equivalgono ai nostri cori lanciati contro la scuola dei "baroni".
Non so se queste chitarre siano accordate come le nostre, se questa festosa protesta, assomigli a quell'antica voglia di ribellione.
Non so se il futuro sognato da questi ragazzi, valga quanto il nostro desiderio di nuovo, di più giusto.
Certo, questa mattina c'era molta gente che guardava senza capire e parecchi ragazzi che seguivano la "corrente" come allora. C'erano anche un poco stupiti, diversi insegnanti: despoti illuminati, progressisti, democratici di sinistra che, come allora, spiavano la massa di studenti che avanzava chiassosa. Spiavano, ma non capivano quella stupida protesta che rubava tempo prezioso alle lezioni, o se anche capivano, non le davano importanza, tanto la grande contestazione globale del Sistema l'avevano fatta loro proprio trent'anni prima. Certo questa mattina ai margini della strada, ho vissuto strane sensazioni, poi ho atteso che gli studenti, dopo la manifestazione, entrassero in classe per l'appello conclusivo... ma guardando fuori il
grigio delle nuvole, mi chiedevo senza capire bene, se , lì seduto sulla cattedra, ci fosse l'insegnante "dinosauro", oppure come per magia, un alunno un po' ufo, un po' annoiato, persino un poco deluso dall'odiata scuola dei "baroni", diventati, essi stessi, irrimediabilmente
decrepiti "dinosauri".

P.S.Seguirà a breve la seconda parte

domenica 14 ottobre 2007

Un po' di pubblicità ...non del tutto disinteressata!

Davvero fortunati coloro che ieri sera alla festa del Borgo S.Andrea passeggiando in via Melozzo da Forlì si sono imbattuti nel concerto tenuto dal duo Noage e dal flautista Fabio Mina.
E' davvero difficile trovare parole appropriate per descrivere quel magico evento: la voce incredibile di Linda Hermes - ascoltandola si ha la sensazione che per lei, il canto sia come il respiro, un fatto semplicemente naturale, fluido e scintillante come lo scorrere dell'acqua - e il Flauto davvero magico di Fabio ( lo so...sono di parte!) - grazie alle sue straordinarie capacità di improvvisazione riesce a infilarsi nei più contorti meandri sonori uscendone incredibilmente indenne - accompagnati magistralmente dalla splendida chitarra di Simone Oliva...
Durante il concerto- durato poco meno di tre ore- si è aggiunto ai tre musicisti - in modo del tutto spontaneo - un percussionista con uno strano strumento di cui non ricordo il nome ma che simula vagamente il suono delle tabla, dando vita ad un viaggio musicale completamente improvvisato e davvero suggestivo - di pura magia -. ( ricordatevi che sono sempre di parte...ma sincero!)
...Insomma, mi dispiace per chi non c'era anche se parzialmente può recuperare oggi visto che Fabio si esibirà alle 16 in via saffi con il suo Gruppo Jazz Zizoul project mentre il duo Noage,
sempre in via Melozzo alle ore 20.30. Ciao e Buona musica!

P.S. Linda e Fabio si esibiranno al café letterario di viserba, in via Dati (nelle prossimità di via Roma) il giorno 26/10/2007 alle ore 21.00

domenica 7 ottobre 2007

come promesso!

Alcuni amici recentemente mi hanno fatto notare che spesso i miei post sono troppo lunghi perciò dato che molto probabilmente hanno ragione cercherò in questo mio nuovo scritto di essere più sintetico.
...Vi avevo lasciati con la promessa che vi avrei indicato due libri interessanti e così farò senza indugio: uno è legato all'altro; non che non si possano leggere separatamente, ma dopo aver letto il primo sono convinto che la curiosità vi spingerà a passare al secondo - almeno lo spero-.
Il primo si intitola: Divertirsi da morire il discorso pubblico nell'era dello spettacolo (ed. Marsilio)...è un saggio veramente molto interessante per capire come le nostre società occidentali si sono trasformate in queste ultimi decenni ... Quello che stupisce - ma forse neanche tanto, visto che qui in Italia, le cose peggiori e non degli USA ci arrivano circa 20 anni dopo - è che il libro è stato scritto da un sociologo americano, Neil Postman, nel 1985 ...ventidue anni ma non li dimostra affatto!
Il secondo: Il mondo nuovo (ed. Mondadori)dello scrittore inglese Aldous Huxley - veramente stupefacente la preveggenza di questo testo datato 1931 - "una sorta di denuncia del mito del progresso e del consumismo modellato sulla società statunitense, una lucida riflessione sulla mancanza di consapevolezza e di senso di responsabilità individuale."
L'accostamento fra i due libri non è farina del mio sacco ma proprio di Neil Postman che nella premessa al suo saggio ce ne spiega la ragione : " Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley, non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse nessuno desideroso di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privati delle informazioni; Huxley, quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all'egoismo, Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e di bambinate....In 1984, Orwell - aggiungerà Huxley anni dopo - la gente è tenuta sotto controllo con le punizioni; nel Mondo nuovo, con i piaceri. In breve, Orwell temeva che saremmo stati distrutti da ciò che odiamo, Huxley, da ciò che amiamo.
Il mio libro si basa sulla probabilità che abbia ragione Huxley, e non Orwell".
Spero vivamente di avervi incuriositi.... Alla prossima!

P.S. Oggi ho letto il nuovo post di Beppe Grillo...che tristezza! Ho avuto purtroppo la conferma che ciò che temevo si sta puntualmente verificando: l'intento di eliminare le barriere fra destra e sinistra avendo come unico collante la protesta contro un obiettivo comune, si sta dimostrando vano - basta leggere i vari commenti per rendersi conto che quando ci si confronta su un tema importantissimo e delicato come l'immigrazione le differenze di pensiero e le diverse sensibilità saltano agli occhi! Ciao

mercoledì 3 ottobre 2007

Dove si parla di giornali, di critica, di un telefilm (serial?) e di letteratura

Ieri, sul treno, avevano distribuito - come spesso accade in questi ultimi tempi - numerose copie del Corriere della sera (chiamano questo progetto "invito alla lettura"..Mah! ), uno ogni sedile, su quattrocentottanta poltroncine, come toppe rettangolari nella sporca tappezzeria quattrocentottanta quotidiani, belli, freschi - sembravano appena stampati nonostante fossero già le otto di sera- pronti per essere sfogliati ma purtroppo destinati a una triste disillusione visto che sul treno non vi erano più di quaranta persone e non tutte interessate all'omaggio cartaceo....
Io invece non volendo dimostrarmi ingrato verso chi tiene così tanto alla nostra crescita culturale (velato sarcasmo), agguanto il giornale e comincio a leggerlo partendo da un articolo
del prof. Sartori il quale fra l'altro era stato ospite del programma odierno di Corrado Augias, le storie, invitato a parlare del suo ultimo lavoro letterario "cosa è la democrazia"...Poi, sorpreso di non trovare l'immancabile e inconfondibile editoriale del prof. Alberoni che spesso ci illumina regalandoci perle di saggezza autentica( ri-velato sarcasmo) passo ad un "pezzo" di Aldo Grasso, temutissimo critico televisivo che subito nelle prime battute, mi lascia un po' perplesso.
Nel suo articolo il nostro re-censore si occupa della terza serie di Lost ( telefilm da lui molto apprezzato) -non che questo mi interessi particolarmente dato che tendenzialmente non amo i film seriali - ma quello che attira la mia attenzione è quello che viene descritto dopo i due punti: "sull' isola misteriosa, una comunità di persone ostili discute di libri . E qui il primo colpo di scena: il più cattivo, Benjamin «Ben» Linus, conosciuto precedentemente con il falso nome di Henry Gale, è convinto che bisogna leggere solo i libri che migliorano gli uomini (come predicano certi nostri intellettuali) e non anche quelli che intrattengono".
Ora si intuisce che il nostro uomo, non pago di bacchettare la televisione - cosa per altro tutt'altro che difficile viste le programmazioni di questi ultimi anni) vuole lanciare piccole "stilettate" anche agli intellettuali nostrani che si occupano di letteratura.
...certo che lo può fare, siamo in un paese libero, che diamine.... ma la mia domanda è: perché questo sarcasmo? che utilità può avere?
Crede forse il signor Grasso ( intellettuale senza puzza sotto il naso) che il vero problema in Italia sia il "cosa leggere" e non il "quanto poco si legga", pensa davvero che letture poco edificanti o cosidette leggere siano così difficili da reperire oggigiorno nel nostro paese, che incontrino difficoltà insormontabili ad emergere?...a me sembra che il nostro uomo voglia giocare sul sicuro, assecondando l'opinione dei più, cioè che le letture importanti siano spesso sinonimi di noia, di pesantezza e che non servano assolutamente a creare un'umanità migliore!...
Questi, caro dottor Grasso sono gli stessi atteggiamenti di chi giudica senza conoscere, di chi senza un minimo di umiltà si permette di criticare negativamente rasentando spesso l'insulto un'opera moderna - pittorica, solo perché sul naso ha posti un paio d'occhi, o sonora solo per le due appendici ai lati della testa - senza preoccuparsi di capire o di ammettere la propria ignoranza! Per carità, ognuno può esprimere la propria opinione ed è giusto che sia così ma per favore lo faccia con il dovuto rispetto per la propria ed altrui intelligenza!
E poi, intrattenimento che cosa vuol dire? ...Certo, svago, passatempo, divertimento( De Mauro)
Ma nessuno crede che ci si possa svagare leggendo letture edificanti anche complesse, che si possa tranquillamente passare il tempo leggendo l'Idiota di Dostoevskij, oppure guardando un film come Barry Lindon di Kubrick o ascoltando musica barocca o free jazz ecc. ecc.?
Perché innalzare sempre steccati, mettere continuamente confini fra cosa è buono e cosa è cattivo, fra cosa è facile e cosa è difficile? Perché trattare chi cerca di fare buona cultura come chi vuole imporre con arroganza la propria visione del mondo quando tutti noi sappiamo che chi sceglie quel genere di attività lo fa fra mille difficoltà spesso solo contro tutti, venendo molto spesso relegato in un angolo, "l'angolo della cultura" per l'appunto ..."la cultura, come è noto, ha sempre da essere spinta in qualche angolo perché non sia mai che si monti la testa e invada, per carità, le notizie che contano veramente"... da "con gli occhi del nemico" di David Grossman
In conclusione , credo possa essere utile, per evidenziare al meglio il mio punto di vista leggere queste poche parole rubate dall'ultimo libro di Grossman: "Ogni tanto mi capita di trovarmi seduto su un palco a leggere una storia davanti a un pubblico. Di solito questo genere di eventi ha luogo la sera e l'uditorio, composto in gran parte da persone non più giovani, ha alle spalle una giornata di lavoro, e una vita non sempre facile. Ma quando alzo lo sguardo dai miei fogli, ho davanti agli occhi una scena strabiliante: nel giro di qualche minuto è come se tutti i presenti si fossero tolti di dosso la stanchezza, il nervosismo e la fatica; a volte sembrano spogliati anche del pessimismo, del malumore e delle paure; qualcosa di dolce e dimenticato affiora in quel momento sui loro volti, e per un istante si capta -si vede quasi - come erano da bambini".

P.S. Sinceramente, il mio vero obiettivo era quello di parlare dell'intrattenimento, quello deteriore, quello ad ogni costo, sempre e ovunque, quello che è stato lungamente adoperato per "rincoglionirci" il più possibile ma come al solito mi sono dilungato perciò affronterò questo tema in un altro post dove fra l'altro suggerirò due interessantissimi libri. A presto. Stefano






venerdì 28 settembre 2007

Oggi se ne avessi voglia...

Oggi se ne avessi voglia potrei parlare dell'inquadratura sul fondo schiena delle miss, del Pianto di Mike, della sua rabbia esplosa contro un tapiro - niente paura è solo quello di "striscia", della commozione di Sandra Lonardo in Mastella che dichiara di ricevere tante lettere di solidarietà che raccoglierà in un libro - spero devolvi il ricavato di tanta solidarietà in beneficenza -, dell'indignazione di suo marito, dell'effetto Grillo che fa perdere i voti alla sinistra, di Berlusconi che se la ride come al solito - incredibile come riesca a trarre profitto da ogni situazione -, di politica e di anti- politica (spesso coincidono. purtroppo!), delle soliti ed inutili discussioni su cosa è satira e su quello che non lo è - strano che a parlarne siano spesso coloro che ne vengono colpiti -
.... Del paese che non è migliore dei politici che lo governano - denunce dei redditi ridicole, dichiarazioni isee inverosimili per ottenere un posto di lavoro sottopagato (guerra fra poveri), potrei raccontare del tizio che in treno, seduto accanto a me con il suo impermeabilino beige mi ha rivelato candidamente di essere entrato all'inps (dirigente, così ha detto lui) per vie traverse - sa, mi occupo un po' di politica! Potrei soffermarmi del ritorno di Anna Falchi in TV.... Non aspettavamo altro, no? Oppure ci si potrebbe attardare sul problema del caro-libri - alcuni giorni fa in una trasmissione televisiva parlavano dell'argomento confrontando un libro di matematica new edition con quello dello scorso anno, stesso contenuto ma diversa copertina per la modica differenza di costo di 10, dico 10 euro...
cazzarola, ma è quello che ho appena acquistato- lo giuro!
Mi piacerebbe interrogarmi sul perché il goal di Totti in fuorigioco è regolare mentre quello di Trezeguet -che non era in fuorigioco- è stato annullato !!!???
... Si, se ne avessi voglia potrei parlare di tutte queste cose e di altre altrettanto dilettevoli, ma oggi non mi va....dopo aver visto quello che succede ai monaci tibetani che manifestano pacificamente in Birmania, dopo aver letto l'articolo di Padre Benjamin che condivido in gran parte, no, non ho proprio voglia di dibattere - non so se per modestia o presunzione, fate voi - su quello che maggiormente viene trattato con dovizia da gran parte dei nostri Media, cioè del nulla! Ciao.

martedì 18 settembre 2007

come un incontro inaspettato e casuale può dare spunto ad alcune riflessioni

L'altro giorno mentre stavo sistemando la mia libreria mi sono imbattuto in alcuni scritti di Don Milani che possedevo da alcuni anni; mi sono soffermato sulla "lettera ai cappellani militari" , risposta ad un comunicato pubblicato dalla Nazione di Firenze il 12 febbraio 1965 scritto dai cappellani in merito all'obiezione di coscienza; ho letto a mio figlio quelle pagine ad alta voce - normalmente Luca non ama questa sorta di imposizione letteraria ( un tempo non era così!) ritenendo, a ragione, il leggere una questione personale, intima - ma questa volta non ha minimamente protestato ed ha ascoltato in religioso silenzio lo scorrere delle parole del priore, parole profetiche, di una forza e di una attualità inaudite.
Sono parole che affrontano il tema della pace, della guerra - oggi diventato purtroppo così attuale - sfiorano il concetto di Patria, "chi sono gli italiani e chi gli stranieri?"
Parla della Costituzione, oggi continuamente "tradita", si schiera e prende posizioni nette, sa bene chi siano i carnefici e chi le vittime, non come qualche nostro contemporaneo che vuole, in nome di una presunta pacificazione, mettere tutti sullo stesso piano, una pacificazione che non nascerà certamente dall'ipocrisia e dalla menzogna; esalta la democrazia ed il socialismo, vocaboli, oggi, spesso utilizzati a sproposito stravolgendone il significato più alto, vanificando così tutti gli sforzi di chi ha cercato e cerca di renderli sistemi politici compiuti, compresi e condivisi...
C'è fra le tante una frase che mi ha particolarmente colpito, non perché più importante delle altre ma perché leggerla è stato come mettere del sale su una ferita ancora aperta, mi ha ricordato in questi giorni di anti-politica, di anti-tasse, di anti-tutto che quello che per me ( non solo per me ) fino a ieri era importantissimo - anche perché mi dava la sensazione di "contare qualcosa", di partecipare-, si stava lentamente e inesorabilmente spegnendo; la frase è questa...."le uniche armi che approvo sono nobili e incruenti: lo sciopero e il voto".
Ora capite come possano stridere parole come queste, oggi, che buona parte della gente è disillusa e non sa più che pesci pigliare e come reazione, vuol rifiutare l'unica "arma"civile che ha a disposizione, rassegnata ad un immutabile grigiore...
Di chi è la colpa di tutto questo? Del potere politico, di quello economico ? Certamente si! Il Potere di ogni specie, come sempre fa il suo gioco ed ha delle grosse ed imperdonabili responsabilità, ma noi, il popolo, la gente , gli uomini e le donne delle nostre belle ed opulenti società (fino a quando!?) noi siamo davvero senza colpa, cosa abbiamo fatto in questi anni, dove è finita la nostra capacità critica la nostra capacità di indignarci!?
La parola sciopero oramai da tempo suona come obsoleta e fastidiosa e presto sparirà dal nostro vocabolario - hanno chiesto al lavoratore di mettersi nei panni dell'altro per non disturbare eccessivamente con le proprie richieste senza chiedere all'altro di mettersi nei panni del lavoratore (la cosa buffa è che spesso sono facce della stessa medaglia) - svilendo così il senso stesso di questa forma civile di protesta!

Potrebbe perciò suonare incoerente il mio pensiero, visto lo scetticismo che provo nei confronti della più alta forma di partecipazione di questi ultimi anni che dopo i Girotondi di Moretti, è stata il V-day: non per le motivazioni, più che fondate e le richieste esposte e gridate dai leader del movimento e dai partecipanti alla manifestazione ma perché essendo io un abituale frequentatore del Blog di Grillo mi sono reso conto leggendo i vari commenti che, se da una parte esiste un collante che può saldare diversi modi di pensare, come la richiesta di serietà, di onestà e di efficienza rivolta alla nostra vecchia ed attuale classe dirigente, che non può più oramai sottrarsi alle sue responsabilità, dall'altra, la cosa che mi preoccupa maggiormente è che non ci si limiti alla protesta che a mio parere è sempre legittima e va costantemente ripeto utilizzata, ma che ci si voglia, con fare spocchioso, sostituire all'attuale classe politica, trasformandosi così in un altro partitino che dovrà, per sopravvivere per forza adeguarsi ai soliti compromessi insiti nel fare politica e allora a chi avrà giovato tutto questo? Dove è la novità? ... Senza poi parlare delle diversità evidenti che vi sono fra coloro che fanno parte del popolo dei così detti Grillini - differenze che saranno anche il sale della democrazia, ma quando si deve decidere di cose fondamentali come, politiche sociali, guerra, ecologia, ecc. ecc. sarebbe meglio non ci fossero!
A volte sento frasi come: - i politici devono ascoltare quello che la gente vuole, le nostre esigenze- scusate ma siamo davvero sicuri che la Politica non lo abbia fatto fatto in questi anni, non abbia comperato il nostro silenzio e il nostro consenso con molto meno di trenta denari!!!????
...Il mio modesto parere è che bisogna smettere di ragionare con la pancia, usiamo di più la testa...e ogni tanto guardiamoci allo specchio; non per sentirci in colpa ma per riflettere sul perché siamo giunti a questo punto... dove eravamo quando tutto è cominciato?
Ci siamo forse dedicati un po' troppo a noi stessi, al nostro piccolo orticello dimenticando che viviamo in comunità!?
Bisogna ripartire dalle nostre famiglie che sono microcosmi, dalla nostra cerchia di amicizie e poi uscire e comunicare con altri le proprie idee, le proprie paure, confrontarsi e soprattutto indignarsi... e poi riappropriarsi di una parola che negli ultimi tempi è in disuso: coerenza..mi sono veramente rotto di chi predica e razzola male!.. Se quello che ci interessa veramente è il rispetto delle regole impariamo a rispettarle noi per primi e se vogliamo che non ci siano più i "furbetti del quartierino" cerchiamo di non imitarli -nel nostro piccolo- per favore!!!
In questi anni abbiamo delegato sempre di più, lo facciamo in continuazione, a scuola sul lavoro in politica, deleghiamo e non partecipiamo e poi ci lamentiamo che qualcuno, visto il nostro disinteresse faccia il suo di "interesse"!!!
Ammettiamolo una buona volta: - siamo un paese infantile e spesso ipocrita-.
Un amico mi ha detto: tutti ci lamentiamo dell'inquinamento, del traffico però siamo tutti ben felici quando arrivano incentivi vari per l'acquisto di un auto, la rottamazione ecc. ecc.
mai nessuno che dica ma perché quei soldi non li usiamo per incentivare il servizio pubblico(carrozze per i treni, autobus non inquinanti) vogliamo l'aria pulita ma vogliamo una, due , tre auto per famiglia... pensate che chi è preposto a fare indagini di mercato non lo sappia...guardate quanti spot sulle automobili ci sono in questo periodo!
Sempre più macchine sempre più grosse e in contrapposizione chiusura dei centri con tanto di cartelli "Domenica aria pulita "... Ma, parafrasando Totò "Fattemi il piacere! " -Più testa e più coerenza per favore.

Sia ben chiaro che io non voglio assolutamente deresponsabilizzare chi ci amministra ma sono fermamente convinto che noi possiamo -se lo vogliamo- cambiare le cose!!!. e a questo proposito sono d' accordo con Beppe Grillo quando dice che la politica la si fa da quando ci si alza al mattino, andando a fare la spesa, accendendo la televisione, con ogni nostro piccolo gesto e con ogni nostra parola, anche quella più insignificante. Ciao

P.S. consiglio di dare un'occhiata anche a lettera ai giudici e naturalmente lettera una professoressa

martedì 11 settembre 2007

divagazioni etno-ecologiche con moralina finale

Sono tornato a casa in autobus; era piuttosto pieno. Guardandomi attorno mi son accorto che la maggior parte dei viaggiatori erano stranieri, non turisti, ma nordafricani, bionde signore ucraine , ragazzi nigeriani e senegalesi, qualche orientale e due o tre indigeni, italiani intendo.
"L'AM (Tram) dovrebbe fare un monumento agli extracomunitari" - ho pensato - visto che se l'azienda sta ancora in piedi in parte lo deve alla loro presenza sul territorio così come per altre attività d'altronde, ma questo non è il genere di "contributo" da porre all'attenzione della comunità, meglio quelli un po' meno edificanti, altrimenti si corre il rischio della "solidarietà", e poi, questa in fondo che notizia è ? Chissenefrega se ancora qualcuno a Rimini utilizza il servizio pubblico, tanto noi di automobili ne abbiamo a "stufo", quasi lo stesso numero dei telefonini! Una Il babbo, una la mamma, una il figlio e una la sorella...questa è vera democrazia familiare! In fondo sugli Autobus ci va soltanto la povera gente, qualche signora anziana con le sue borse piene di verdura, qualche Badante..."e poi come la mettiamo con i borseggiatori- visti i soldi che girano- lì ci vanno a nozze. Noi invece usiamo molto volentieri la "macchina", che importa se ci mettiamo 5 minuti per arrivare da A a B e venti minuti per parcheggiare, se mandiamo e ci facciamo continuamente mandare a cag.. ogni dieci metri - vista l'insofferenza e l'intolleranza che vige "on the road"- fra una sinfonia di clacson e di motori.... e l'aerosol gratis, vuoi mettere??? Peccato davvero che tra un po' subentreranno quelle "fantastiche norme" per ovviare alle emissioni delle polveri sottili, quelle si che funzionano, infatti avete notato quanto poco traffico c'è nei giovedì invernali, un deserto, e che silenzio... una vera tristezza! Che "Culo" invece d'estate, di queste perfidi polveri, neanche un minimo di presenza, ma si sa a Rimini, in estate, c'è una Brezza!....Ma che facile e infida ironia-direte voi!!!.. basta un po' d'impegno. no! - trattenere il respiro per tre o quattro mesi per poi respirare a pieni polmoni, senza paura, d'inverno e il gioco è fatto!

P.S. Da Viserba a Rimini - percorrenza 5/6 chilometri - In bicicletta, 20 minuti a velocità normale, ma bisogna pedalare...in compenso però, ottima mobilità all'interno del centro storico...In Autobus, 20 minuti non si pedala ma si paga il biglietto (forse un po' caro, considerando l'andata e il ritorno..suggerimento: aumentare la durata del biglietto una volta obliterato da un'ora e mezza a tre) spostamenti successivi a piedi, non particolarmente difficoltosi vista la dimensione del nostro centro...In Macchina, 9 minuti più ricerca parcheggio, più alterazioni nervose dovute a l'istinto prevaricatore di ogni automobilista, più consumo benzina, più rischi vari, dall'incidente ai graffi accidentali o premeditati sui cofani e nelle portiere con conseguente ingrossatura di fegato e perdita di denaro ( certo se si vuole ostentare un automezzo da far crepare d'invidia il nostro prossimo allora questo val bene qualche ipotetico rischio, di cui sopra, da correre )... Gli spostamenti sono sempre da effettuarsi a piedi a meno di non parcheggiare in divieto di sosta o su qualche marciapiede davanti al luogo dove ci si deve recare. Questa è una delle pratiche più diffuse e più convenienti.
Per non deludere nessuno concluderò con questa piccola morale: "Non aspettarti niente dagli altri, comincia tu!"

Un altro p.s. Mia moglie e i miei figli temono che la mia bacchettonite stia peggiorando... detta alla riminese " steltr'an le pez! Ciao

giovedì 6 settembre 2007

oggi va così!

Questa mattina dopo una piccola colazione (un croissant, due biscottini, il tutto intinto in una tazzona di latte e caffe naturalmente), la lettura di alcuni post di Kikko - tranquillo Kikko, conosco alcuni precisini che al minimo scarto di lato perdono il filo e
sbroccano, pensa se la folata di vento piombasse sulla loro di scrivania?!! - improvvisamente, così, senza nessuna apparente ragione mi sono tornate alla mente le prime due pagine di un libro molto bello, "Guanciale d'erba" di Soseki
(c'è un trattino sulla o ma non so come farlo) e ho immediatamente pensato - perché non regalarle ai miei Amici...pensiero, azione:

Salivo per un sentiero di montagna e riflettevo.
Se si usa la ragione il carattere s'inasprisce, se si immergono i remi nel sentimento si è travolti. Se s'impone il proprio volere ci si sente a disagio. E' comunque difficile vivere nel mondo degli uomini.


Quando il malessere di abitarvi s'aggrava, si desidera traslocare in un luogo in cui la vita è più facile. Quando s'intuisce che abitare è arduo, ovunque ci si trasferisca, inizia la poesia, nasce la pittura.
Non è stato un Dio, e neppure un Demone, a creare il mondo degli uomini. Ma solamente degli esseri umani, proprio come i nostri indaffarati vicini di casa, i nostri dirimpettai. Vivere in questo mondo creato da semplici uomini può essere sgradevole, ma dove emigrare? Dovremmo avventurarci inun luogo non umano, ammesso esista. Ma un tale luogo sarebbe ancora più inabitabile del mondo umano. Poiché è difficile vivere in un mondo da cui non si può evadere, si deve tentare di renderlo più accogliente così da poterci abitare meglio, sia pure per il breve tempo concesso all'effimera vita umana. Qui nasce la vocazione del poeta, qui il Cielo assegna al pittore la sua missione. Gli artisti sono preziosi, perché rasserenano questo mondo e arricchiscono il cuore degli uomini. E' la poesia, è la pittura a svellere da questo mondo le preoccupazioni che gravano sulla nostra vita, a proiettare davanti ai nostri occhi un mondo gradito. O anche la musica o la scultura. Anzi più precisamente, non v'è neppure necessità di proiettarlo. Basta concepirne l'immagine perchè nasca la poesia, scaturiscano i versi. Anche senza fermare sulla carta l'ispirazione percepiamo in fondo all'anima il tintinnio cristallino delle sue gemme. Anche senza spalmare sul cavalletto il rosso e l'azzurro, lo splendore dei colori appare spontaneamente agli occhi della nostra anima. Basta riuscire a vedere così il mondo in cui viviamo, questo impuro e volgare mondo terrestre, e riprodurlo limpido e sereno nella macchina fotografica della nostra mente. Perciò anche un poeta muto che non ha mai scritto un verso, un pittore senza colori che non ha mai dipinto neppure un piccolo ritaglio di seta, per come riescono a vedere il mondo a liberarsi dalle sue passioni, ha entrare e a uscire in quell'universo di purezza, a costruire l'armonia dei due poli- che non sono ne identici ne diversi-, a spezzare i legami dell'egoismo e della cupidigia, sono più felici del figlio di un uomo ricchissimo, di un sovrano, di tutti coloro che in questo mondo sono considerati i prediletti della sorte.
Dopo vent'anni di vita ho capito che vale la pena abitare sulla terra. A venticinque ho intuito che la luce e l'ombra sono i lati opposti della medesima cosa, che il luogo illuminato dal sole viene sempre raggiunto dall'ombra..... Natsume Soseki (1867-1916)

.. oggi va così! ciao

martedì 4 settembre 2007

Pronti via!

Il senso del Blog è lo scambio, il confronto e lo si può fare attraverso opinioni oppure ancora meglio pensieri, i quali richiedono più elaborazione cioè meno istinto e meno utilizzo di "luoghi comuni" di frasi stereotipate, "fatte," altrimenti rimane soltanto uno sfogo, una masturbazione mentale, perciò mi piacerebbe si evitasse il più possibile l'invettiva gratuita contro tutto e tutti per non rischiare così un banalissimo qualunquismo. Aprendo la mia Stanza a chiunque voglia entrare, ho accettato implicitamente di rischiare anche spiacevoli incontri, ma questo, più che turbarmi mi incuriosisce molto - anche se spero prevalga la correttezza soprattutto di linguaggio.

Detto questo per prima cosa vorrei ringraziare l'ospite numero 1, cioè Kikko, un caro amico
che fra l'altro scrive piuttosto bene - consiglio vivamente la visione del suo Blog (www.enricorotelli.it/blog/ ) per poi passare ad alcune risposte in merito al commento di Andrea
il quale si definisce ospite di passaggio; innanzitutto lo ringrazio per la sosta, anche se ho notato nel suo scritto, un velo di sarcasmo che sinceramente non riesco a spiegarmi-ma forse è solo una mia impressione- anche se ho la sensazione che lui sia un po' vittima di quel pregiudizio che teme sia presente negli altri... Perché dovrei avere qualcosa contro i "pittori Gay"( da cosa poi lo abbia dedotto...mah!)?...non ho niente contro nessun tipo di pittura, l'importante per me è "la qualità" di un opera che deriva da una discreta tecnica ma soprattutto dalla sincerità con cui si lavora dall'onestà intellettuale, non esistono differenze sessuali in Arte ma solo diverse sensibilità ... Per quanto riguarda i tuoi gusti musicali Andrea sono appunto i tuoi, perciò niente da dire anche se non li condivido per niente, tranne per barbra streisand (grande interprete e buona attrice)...non voglio fare il saccente ma per me la Musica come tutta l'arte non è solamente intrattenimento, e anche sotto questo aspetto chi ci si cimenta non dovrebbe trascurare alcuni elementi basilari: intonazione, composizione musicale, testo e interpretazione.
Buona parte dei cantanti e gruppi attuali spesso mancano di tutti e quattro gli elementi-non parliamo poi del talento!
...Anche a me sono piaciuti molto i film che hai citato, anche se penso che "le fate ignoranti"
resta il migliore della produzione del regista turco, "crash" è un buonissimo film - nel finale ho temuto un eccessivo cinismo - il lieto fine a volte è necessario... Del "dottor zivago" non so che dire, sia come libro (mai letto) che come film (tranne alcuni spezzoni, non l'ho mai visto) ...
...Per quanto riguarda la mia "pittura" credo sia ispirata non da un genere in particolare ma da diversi modi espressivi, non solo dalla pittura, ma anche dalla fotografia e dal cinema...i comuni denominatori per chi fa Arte sono, il movimento, la curiosità e il continuo stupore
della creazione, chiaramente ognuno con i propri limiti ma con l'ambizione di superarli; i generi sono spesso dei vincoli e poi nascono successivamente al lavoro di un artista, insomma i doveri di chi fa sono: aprire bene gli occhi, rubacchiare un po' ovunque e filtrare il tutto cercando una propria strada che sia il più possibile personale (non si inventa nulla ma si rielabora continuamente)
....questa non è un' opinione ma un pensiero...il mio pensiero. Ciao a tutti

martedì 28 agosto 2007

tre amici

Ciao, come presentazione ho deciso di aprire questo blog con tre poesie di tre amici di tre generazioni diverse. Sono individui diversi tra loro come età, come stili ma non come intensità di scrittura e sensibilità verso le cose della vita, li ho incontrati lungo il cammino e mi ritengo molto fortunato di averli conosciuti - rappresentano per me un vero motivo d'orgoglio e di speranza.
Sono parole importanti lo so, meriterebbero un approfondimento e forse se ce ne sarà l'occasione lo farò in seguito ma ora non voglio dilungarmi per non annoiarvi oltremodo.

p.s. le poesie non sono state scelte perché più interessanti di altre o maggiormente rappresentative dell'opera dei tre autori ma le ho scelte così a caso... o forse no?


La prima è di Vincenzo Giorgetti (insegnante di lettere per tanti anni ma soprattutto un Maestro per molti)

foglie e parole.

Le foglie vuote d'autunno
scivolano sul viale
come parole ingiallite
che il soffio freddo del vento
trasporta di qua e di là
fino sull'ultimo marciapiede;
e la gente le calpesta inutilmente
senza accorgersene.
Talvolta anche le mie parole sole
cadono sul deserto chiassoso dell'indifferenza
come foglie secche che il soffio
lieve dell'anima depone qua e là
fino dentro queste aule grigie;
e la gente non sa ascoltarle....
... Ma se fossero foglie saprei
che, dopo il lungo inverno, le mie parole
avrebbero un'altra primavera.


la seconda è di Alfonso Signorotti ( Salvataggio-manutentore, profeta del movimento e grande amico )

Un gioco senza regole

Ogni tanto arriva qualcuno e dice che il mondo è suo!
Che gioco è? Come può, una persona, pensare una cosa del genere?
Che sia, forse, perché il non essere riuscito, da piccolo, a fare gol gli è pesato talmente
tanto da portare via il pallone e inventarsi un gioco fuori dal luogo e dal tempo?


la terza è di Fabrizio Loffredo ( 23 anni, studente di lettere antiche, cantautorepoetanarratore - al liceo era uno dei tre (Fabio,Fabrizio,Marco) ognuno con le proprie peculiarità ma tutti
e tre commoventi per il loro essere così fuori dal coro.... non so se questo sia un pregio ma a me piace pensare di sì...ogni volta che lo vedo provo un gran piacere e affetto...)

I sofisti a banchetto

Qui al tavolo siedo anch'io
alla tavola degli esteti, eppure
sono già pieno di me anch'io.
Ma mi vedo lei che scappa
scappa via dai miei sonetti
poi la perdo ( e non c'è colpo di scena)
e la perdo tra portate
che fanno gravida la cena
di veleni, fanno gravida
la cena.

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