giovedì 18 dicembre 2008

vero o falso? Non sempre la differenza salta agli occhi, ma...




Anche quest'anno, come ogni anno ci è toccato decidere e - come spesso accade - prendere una decisione, scegliere tra due opzioni, comporta uno sforzo notevole soprattutto per esseri mutevoli quali noi siamo.
Scelta ben più ardua - la nostra - rispetto a quella del biondo Amleto.
Qui non si tratta di un semplice "essere o non essere" qua si deve risolvere l'annoso dilemma: L'albero di natale lo prendiamo vero o fasullo... di plastica made in china o naturale made in serra?
Ogni volta le stesse interminabili sfibranti e inutili argomentazioni per perorare la propria scelta:
- ma dopo muore...
- non è detto, comunque finto è davvero triste, come il toupet del premier...
- degli ultimi tre se n'è salvato uno solo e poi dopo, dove lo piantiamo
- beh! neanche malvagia come statistica, ma poi non eri tu che odiavi i fiori di plastica?
- sì, ma come si fa a far morire un albero per una semplice tradizione
- non è mica un tacchino, un agnello... santo cielo, è un alberello, li coltivano apposta! e poi finto costa anche di più...
- è vero però ti dura una vita...
- sì ma per costruirlo, spreco di energia, risorse naturali, petrolio...
- posti di lavoro...

Così all'infinito.
Ma questa volta Cinzia si è imposta e a noi tre maschietti non è restato che abdicare.
Siamo andati all'ipercoop e abbiamo acquistato uno alberello cinese non troppo caro e non troppo orrido alto circa 150cm. A guardarlo bene non sembrava più finto delle labbra delle nostre soubrette, sicuramente più sobrio e molto più credibile.
Arrivati a casa dopo aver aperto - curioso - l'imballaggio, la sorpresa.
Dentro la scatola ho trovato una quantità incredibile di pezzi raggruppati in piccoli mazzetti, ognuno distinto da una lettera dell'alfabeto.
Un vero kit di montaggio.
Ho dovuto praticamente costruirlo ramo per ramo... mancavano solo le pigne e uno scoiattolo e sarebbe stato perfetto.
45 minuti mi ci sono voluti ma devo dire che il risultato è stato più che soddisfacente.
Mi pareva quasi di sentire l'odore acre di sottobosco e ho addirittura spostato qualche ramo basso con la speranza di scorgere la castana testolina di un boleto.
Cinzia con la sua proverbiale grazia ha completato l'opera addobbandolo con molta sobrietà e altrettanto gusto.
Anche ciccio ( il gatto) ha gradito.

p.s. e il vostro come sarà, vero o falso? that is the question...
Se vi va raccontate il perché delle vostre scelte e magari confessate pubblicamente in quali circostanze avete preferito il posticcio all'originale.

stefano


martedì 16 dicembre 2008

CLICK!


Ah che casino! ho rimosso con un solo clic tutti i link degli amici!
Niente panico, nessuno si offenda, sono solo un po'(un po'?) imbranato... nulla di più.
Con pazienza provvederò alla ricostruzione, scusate.
stefano

giovedì 11 dicembre 2008

Oh, se mi girano!

In questi giorni si ritorna a parlare con finto coinvolgimento di etica della politica, insomma della cosiddetta questione morale. Ogni tanto succede... più o meno come il richiamo dell'antitetanica. Si sprecano fiumi di parole, torrenti, oceani di inutili parole. La cosa buffa è che a parlarne e a deciderne il "fondamento" siano proprio i degni rappresentanti di una classe dirigente che ha palesemente fallito nel suo compito ma che ostinatamente (non non direi furbescamente, a questo punto) finge di non accorgersene con il tipico atteggiamento di chi vuol "fare lo scemo per non pagare dazio", probabilmente convinti che il livello di guardia non sia ancora stato superato, così come la nostra soglia di sopportazione. La cosa triste è che sospetto abbiano ragione visto la nostra scarsa propensione all'indignazione.
Non sono mai stato un "qualunquista", ho sempre "parteggiato" e partecipato ma questa volta sono davvero disarmato ed ho perso quasi del tutto la poca fiducia che mi era rimasta nella classe politica del nostro paese: tante facce per un solo pensiero. A forza di rincorrersi i partiti politici tendono sempre più ad assomigliarsi; la cosa peggiore è che si assomigliano soprattutto negli aspetti negativi. Non fanno altro che puntarsi il dito accusatorio l'un l'altro. Non cercano di evidenziare le proprie particolarità, magari positive, (difficile trovarle?) per differenziarsi dalla controparte, ma si limitano a dire: "Tu dai del poco di buono a me, e tu allora, ti sei visto allo specchio?. non sei meglio di me, sei uguale..."
Giorni fa ho sentito qualcuno dire: "No, guardi, quando sento parlare di etica io mi preoccupo; ognuno di noi ha la sua morale, qual'è allora quella giusta? lasciamo perdere altrimenti questo terreno può diventare pericoloso... "
Ma come pericoloso, e per chi? In fondo cosa chiedono i cittadini che cercano di vivere la loro vita in modo minimamente corretto se non che la classe politica che li rappresenta faccia altrettanto? Chiedono pochissimo, soltanto che alcuni principi basilari vengano rispettati.
Chiedono che la politica si occupi, non solo della propria pancia e del mantenimento del potere, ma anche un poco del suo prossimo, rispettandolo il più possibile e non continuando a deriderlo e a strumentalizzarlo ogni volta che questo fa comodo; chi siede in parlamento e ha compiti dirigenziali deve sentire il peso, la responsabilità del compito gravoso che gli è stato conferito... Per anni ci è stato chiesto, molte volte con il ricatto, di essere empatici e ragionevoli, adesso tocca a "loro"! Che provino una volta tanto ad infilarsi nei nostri sporchi e scomodi panni se vogliono tentare di salvare il salvabile. Cavolo ma qui ci sono in gioco le vite degli uomini, mica cazzate.
"Campa cavallo che l'erba cresce" lo so, quando si tratta di inseguire utopie sono davvero un campione, ma non demordo e continuo nel mio farneticare.
Chissà se un giorno sentiremo un politico dire in diretta televisiva; " cittadine e cittadini rilascio il mio mandato nelle mani degli elettori, ho tentato ma ho fallito, chiedo scusa."
Non ridete vi prego, so che questo difficilmente accadrà, almeno a breve termine, perciò nel frattempo, l'unica cosa che possiamo fare è tentare di farla noi la "rivoluzione", non con la violenza che poi alla fine gli diamo pure un alibi a "quelli", ma modificando i nostri comportamenti sociali a cominciare da quando andiamo a fare la spesa, quando ci spostiamo con l'auto (meglio senza, quando è possibile), quando incontriamo un nostro simile ( magari apparentemente diverso), quando guardiamo un programma televisivo, quando andiamo al cinema (se c'è rimasta una sala), quando compriamo un disco ma soprattutto lavorando sulla nostra autostima per ri-appropriarci della nostra vita cercando di delegare il meno possibile a persone che non meritano il nostro rispetto.
Le cose (si) possono cambiare.

p.s. Mi piacerebbe tanto non sentire più nessuno dire " ma che ci vuoi fare, noi non contiamo un cacchio"

stefano


venerdì 5 dicembre 2008

segnalazione

... già che ci siete, fate un saltino da didò che deve segnalarci una bella cosa che lo riguarda. ciao
stefano

suggerimenti

martedì 2 dicembre 2008

Aspettando Natale



Anche noi (no, non è plurale maiestatis, intendo dire noi: Enrico, Remo, Francesco, Salvo, Gaetano, Evento, Vincenzo, Morena, Stefano... ecc.ecc.) abbiamo scritto la nostra letterina di natale... solo che le abbiamo tutte inviate alla nostra cara amica Morena Fanti che ha deciso di renderle pubbliche proprio QUI
Consiglio caldamente agli amici di andare a sbirciare... ne vale davvero la pena.
stefano