mercoledì 21 gennaio 2009

il poeta, il fico e il cretino

"Fino a diciotto anni tutti scrivono poesie; dopo, possono continuare a farlo solo due categorie di persone: i poeti e i cretini." Benedetto Croce

Ora, fino ai 18 non ho mai scritto una poesia...ho cominciato dopo i 25 e visto che che ho la certezza di non essere poeta, non ci sono dubbi, non posso che definirmi cretino.
Beh, potrei giustificarmi dicendo che l'ho fatto per un breve periodo e sporadicamente, che forse sono un frutto tardivo come i fichi settembrini detti cratiri, che la poesia l'ho riversata tutta nella mia pittura, ma non voglio farlo cazzo! Sono cretino e basta! D'altra parte, meglio essere un cretino consapevole (c'è sempre la possibilità di migliorare) che un cretino che ignora di esserlo magari immaginandosi l'esatto contrario. Certo lui vive meglio ma fa dei danni incredibili ( basta guardarsi attorno, il mondo ne è pieno) e poi c'è sempre il pericolo del risveglio; sai che botta il giorno in cui qualcuno gli aprirà gli occhi "... hai 21 anni è ora che tu sappia di chi sei figlio" Nando Mericoni (A. Sordi) in "un americano a Roma"

D'accordo, d'accordo, arrivo subito al dunque; in questo momento, qualcuno di voi si starà chiedendo il perché di questo mio post... no? Beh, fa lo stesso ve lo dico ugualmente: sistemando alcune vecchie carte, si dice sempre così, ho trovato questa mia poesia scritta diversi anni fa e ho finalmente deciso di condividerla con voi, cari amici, senza il timore di essere malamente giudicato... d'altra parte son cretino mica poeta!


Simbiosi



Sopra la collina,
unico bozzo nell’immensa piana
un albero.
Ai suoi piedi,
un uomo sdraiato, immobile;
a vederlo da lontano
sembra una grossa radice
fuoriuscita con forza dall’arido terreno,
tentacolo indurito dal tempo.
Il suo sguardo insegue
piccoli batuffoli eterei.
Il sole trafigge con i suoi raggi
la folta chioma dell’albero
insinuandosi
fra la moltitudine di piccole foglie.
Minuscole macchie scure sul suo volto
si muovono
al flebile alito di vento.

stefano mina, 1995



43 commenti:

Anonimo ha detto...

ti ho scritto due minuti fa chiedendomi dov'eri finito.
ora so dov'eri: sdraiato sotto un albero a poetare.
chiaro che non potevi limitarti a dipingere. il brutto sarà quando io prenderò in mano i pennelli :-)

stefano mina ha detto...

non è un invasione di campo
io sto di lato
come il rospo gracido, certo non canto
casa mia, un fossato

ciao morena

Anonimo ha detto...

A me non sembra cretina :-)
Sembra 'visiva'.Si può dire 'visiva'? :-)

Elys ha detto...

Stefano non finisci mai di stupirmi! Perchè cretina questa poesia? E' bella!!!

Anonimo ha detto...

Sembra un pezzo di testo teatrale, io continuerei

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

certo che si può dire, annalisa, parola di pittore


@elys
sei gentile e indulgente

@foglia di vite
hai ragione, anche se credo che a influenzarmi maggiormente sia soprattutto il cinema
ti ringrazio della visita

@tutti
non è la poesia ad essere cretina ma l'autore, anche se secondo logica se l'artista produce arte il cretino di conseguenza produce c... :-)

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Posto che il post è postato da un uomo che sprigiona più colori di Obama (ha un colore autunnale quell'uomo, gli preferisco la moglie), è un post creativo, come sempre e da' il via al "Concorso Mina - La poesia dei Cretini".
Ecco la mia, scritta però a 15 anni, ma ero già fesso da un pezzo:
...
Era uno strano cucciolo di fiore,
distratto il fioraio se ne accorse
era l’imbrunire e le mamme rose
andavano a dormire, con una nuova
ruga nel cuore rosso.

Era una strana rosa, già tre volte
Il mattino l’aveva sorpresa in vetrina
Pallida di rugiada di città: tardava
ad esser rosa, distratto il fioraio
s’ accorse che pensava, perché
l’aveva vista pensare al suo sbocciare.

Era uno strano fiore, così per giorni e
giorni sempre un bocciolo, lui
distrattamente se ne innamorò,
lo videro passeggiare, lui, il fioraio,
con quella rosa in braccio.

E così, per giorni e giorni e notti insonni
A raccontare a lei di prati verdi e boschi
Alpini. La rosa poi morì, senza pudore
e senza aver potuto dire: io sono un fiore!

Francesco Di Domenico 1970

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Figlioli, scusate la presunzione, ma Didò è su You Tube, peggio dell'uomo sulla luna di Tito Stagno, è un evento da champagne (Lambrusco va' bene uguale).
http://it.youtube.com/watch?v=qKC4AbOycpo

cristina bove ha detto...

ragazzi, Stefano e Didò, ma avete deciso di renderci la piazza difficile?...
Che già lo è di suo, vista la popolarità dei poeti, intelligenti o cretini che siano.
Mo' non voglio esagerare, ma le vostre poesie, magari le scrivessero tanti "cosiddetti" poeti, di cui la rete è piena!
Quella tua, Stefano, è pittorica, quasi tu l'avessi dipinta coi pennelli anzichè con la penna.
E quella tua, Francesco, è deliziosa, tutta, con la chiusa ch'è 'nu babbà!...

Anonimo ha detto...

Stefano, per quel che io di poesia capisco, puoi tranquillamente continuare a fare il cretino. Ci piaci
Enrico Gregori

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

''la pétite mort''

un lago di fuoco dentro
attendo le tue mani
sulle sue sponde morbide
e la tua bocca a suggerlo
mozzandomi il respiro.
una e mille volte ancora
voglio bere il tuo veleno
chè di piccola morte mi uccidi
donandomi vita.
Anonimo/a
...
Stefano questa poesia mi è stata inviata da un/a nostro/a amica/o che ha richiesto l'anonimato.
Ha voluto partecipare nell'ombra e mi sembra un ombra particolarmente brillante.

caterinaarmentano ha detto...

Come cretino non fai una brutta figura...anzi...comunque se ti può essere di consolazione anch'io ho superato i diciotto anni e scrivo poesie...quindi?

Ps: Ho scoperto il tuo blog grazie a Elys

cristina bove ha detto...

Poeti che qui state
se al distico voi date
valore ed importanza
non faccio rimostranza
e colgo l’occasione
d’andare anche a lezione
per farvi accontentar…

Antiloco ne scrisse
pare che s’accanisse
contro i corrotti viri
autori di raggiri.
Ma a nulla ciò è bastato
d’allor nulla è cambiato
e ancora noi sperar…

madonna sol d’istinto
ha il calamo suo intinto
se buono è il risultato
lo deve solo al fato
avere nel cervello
canzone e ritornello
e quindi poetar.

Amici lo sapete
e quindi le darete
come già nel passato
il merito e l’afflato:
lei gusta la tenzone
non se ne sta al verone
silente a ricamar…

cristina bove ha detto...

ho omesso di dire che la reputo una delle mie più sceme...

Anonimo ha detto...

Quelle scritte da Bondi mi paiono molto più cretine di tutte queste.
Carloesse

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

@tutti
il calore del vostro affetto mi sta facendo risparmiare sulla bolletta del gas, e di questi tempi è una gran fortuna... ma guarda quel pazzerello di didò, sul suo blog continua a latitare ( per forza se ne va per piazze a presentare il suo capolavoro, ora pure sul tubo!) mentre va a scatenar tempeste su quello degli amici... continua così caro francesco, d'altra parte come ti ho già detto, la mia casa è la tua casa.
stefano

p.s. troppo generosi ma fa comunque piacere
ah! continuate pure a mandar rime
stefano

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

ciao caterina, le amiche di elys sono le benvenute

@ carlo
il caro ministro ha aperto strade a tutti i frustrati del mondo...ma, era necessario?
Nel nostro paese quello che manca non è certo la mediocrità.

qualcuno ha scritto (chi?) parole lusinghiere degli haiku (?) del "nostro" e devo ammettere che dopo avere letto alcune di queste "perle" mi era venuta voglia di fare un post ( ironico) proprio su questa forma di poesia... potremo farlo, che ne dite?
(chiedendo -come direbbe albanese- scuse tantissime)

alcuni esempi:


che bella la rosa!
quante spine però
ahi!

fuori fa freddo
in casa il cammino è acceso
mi sa che non esco

una lacrima lentamente scivola solcandomi la guancia
il suo, uno sguardo insensibile dietro la maschera
... sta finendo l'anestesia, cazzo!

sorry!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie Cristina per la tua presenza e per il tuo contributo

grazie enrico, come spesso dico: "facciamo del nostro meglio" che è già tanto

didò, caro compare, un abbraccio sincero per tutto lo scompiglio che riesci a portare e salutami tanto l'uomo/donna ombra;come fantasma mi sembra piuttosto ardente e vivo/a

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Mica te la cavi così, artista!
Arrivati a dieci poesie si passa alla premiazione (o metti tu un altro limite).
Propongo come presidente della giuria Enrico Gregori(perchè non vuole passare sotto le forche caudine dello scriver poesie), poi decidi tu il resto della giuria (3 , presi da quelli che salutano ma non postano poesie): che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Sono passata e mi sono fermata a lungo:meno male che hai tirato fuori dalla polvere la poesia"simbiosi"chè avrei voluto scrivere io:la natura dentro l'altro che poi sono io,ora,un poco stanca e attaccata come non mai alle radici.Grazie per l'emozione.
Tinti baldini

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

E' il tuo segretario che parla:
Ho contattato una mia anziana amica poetessa napoletana (non posso neanche dire "mia maestra", la disonorerei)la dolcissima Maria Rosaria Luongo che mi ha offerto una serie di poesie,non le ha postate lei direttamente perchè ha difficoltà col web, ho scelto questa ben conoscendoti, vecchio vizioso:
...
ODE AL VINO

Vino che allieti la tavola
esaltando i sapori,
vino che doni vigore, vino
che offuschi la mente,
vino di pace e convivi, vino
di risse e coltelli,
vino di libagioni, di rituali
sacri, di miracoli,
vino di santità,
vino di peccato,
vino degli amanti, per accendergli
il sangue,
vino per chi è solo, a scacciare
i fantasmi,
vino che somigli al nettare
degli dei,
vino dei vincitori, a celebrare
il trionfo,
vino dei banchetti funebri
per riaffermare la vita,
vino di vendemmie festanti,
di fumi inebrianti,
vino prezioso, d’incantamenti
e delizie,
vino che porti fortuna anche
quando ti versi
e rinsaldi amicizie nel calice
levato nei brindisi,
vino degli anni verdi, vino
degli anni stanchi,
vino che esorcizzi la morte
nel bicchiere del vecchio.

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

@Cristina Bove,
se questa poesia tua è scema...io sono Baricco!
Grande Cris!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie didò della bella e "stimolante" poesia di Maria... hai colto nel segno caro francesco, stavo giusto pensando di stappare una buona bottiglia di Fiano di Avellino, che ne pensi? ah! dimenticavo da segretario ti nomino presidente seduta stante... per la giuria, vediamo chi si fa avanti.

tinti baldini, grazie a te davvero per quello che mi hai scritto e grazie di essere passata da queste parti... la natura è un continuo stimolo anche per me soprattutto come pittore anche se non mi permetterei mai di mettermi in concorrenza ma ne accolgo soltanto qualche suggerimento
ciao stefano
p.s. se vuoi partecipare a questo pazzo gioco puoi spedire una cosa, ne saremo tutti felici.
stefano

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

dieci anni fa il mio caro amico vincenzo lasciava l'insegnamento dopo più di 25 anni. la scuola, i ragazzi lui li ha amati davvero ed è stato proprio per questo suo grande amore ( ricambiato, come testimoniano le lettere che ancora riceve dai suoi ex studenti) e per onestà nei loro confronti che allora decise di ritirarsi.
l'ho già fatto altre volte ma approfitto di questo nostro gioco per condividere con voi una delle sue poesie che ho molto amato.

Il sogno

Silenziose
gocce di nebbia
scivolano
sui miei pensieri già stanchi,
sulla mattina ancora buia,
su questa calma impalpabile
e cadono
sul mio viso assonnato,
sulle luci dei lampioni accesi,
sulle foglie ingiallite.
Ed io ciondolando sul viale
ascolto solo lo strisciare dei miei passi,
ascolto solo il battito del mio cuore
mentre riaccarezzo il sogno
che disperde e dipana l'inafferrabile
respiro della mia esistenza...
Una vecchia scuola,
un'aula grigia,
venticinque ragazzi diranno
che ho sognato vivendo.

vincenzo giorgetti

cristina bove ha detto...

"venticinque ragazzi diranno
che ho sognato vivendo."

una chiusa bellissima.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

ciao cristina, è vero, la scuola, i ragazzi hanno dato un senso alla sua vita e probabilmente quelli come lui hanno dato un senso alla scuola
stefano

Anonimo ha detto...

Saluta il professore per me.
...
Fesso! Non posso fare il presidente: sono in gara!
Rileggiti il regolamento:
1o poesie (o quando hai voglia di chiudere) e i giurati tra quelli che leggono e non scrivono poesie.
...
Didò

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

qua nessuno si candida, mi sembra di essere alle elezioni del rappresentante di classe.

didò, e il segretario?

comunque mancano ancora 4 poesie, come minimo... noi aspettiamo, non abbiamo fretta

stefano

milvia ha detto...

Ma guarda un po' cosa mi stavo perdendo... La lettura di piccoli gioielli.
Beh, ora che ho letto, ai gioiellini ci aggiungo una pietruzza senza valore. Questa:

cartolinedistagione.com


Estate
Una biscia che striscia
Sul greto rugoso del fiume
Fra canne che cantano
Una musica secca.

Inverno
Odore freddo di neve
Cade sul dissonante rumore
Di autostrade salate.

Primavera
Bisbigli verdi di vento
Su tenere foglie neonate
Del soffice prato.

Autunno
Walzer di nebbie
Si alzano lenti
Fra alberi spogli
Dal sapor di abbandono.

Ciao, un saluto al mare, alla Piazzetta e a Mirco.

Milvia

Anonimo ha detto...

vabbè, allora ditelo...
questa di seguito non è una poesia ma un gioco di parole.
per ridere un po'. poi ne cerco un'altra.

La commessa era molto strana,
aveva un colorito da rana
e sembrava una nana.
Mi mostrò una camicia arancione,
costava un milione
e veniva dal Giappone.
Poi prese un pantalone blu,
era in lana di zebù
tanto stretto che sembravo una gru.
Mi attirò un pullover giallo,
lo indossai e ci feci un ballo
finché non cantò il gallo.
Vidi poi una camicia bianca,
ma la commessa era stanca
e disse che andava in banca.
Posso vedere quel gilet azzurro?
le dissi in un sussurro
mentre mangiava un panino al burro.

... e quella giacca?

... quella è color indaco,
la può indossare soltanto il sindaco.
Ma il sindaco sono io!
lo chieda a mio zio
che è un uomo molto pio.

Anonimo ha detto...

ecco un'altro mio pensiero. ciao stefano e ciao a tutti, anche a quel matto di Didò :-)

Nulla di diverso

non vorrei esser altro
che ciò che sono:
sciocca goccia di pioggia
nel noioso pomeriggio
d'agosto.

Lavare un foglia
dissetare un filo d'erba
spegnere la polvere
nell'aridità del terreno.

Luce sull'opaco della tegola,
sorriso sulle labbra
di un bambino,
serenità nel cuore
di chi mi cercava.

Un plin nella ciotola del cane
un pof sulla vecchia grondaia
un toc sul vecchio legno
e un paf nella pozza sul prato.

Solo questo vorrei essere:
plin pof toc e paf.
Nulla di diverso da ciò che sono.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie morena, grazie milvia, che bel contributo avete lasciato!

un forte abbraccio
stefano

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Stefano, un altro contributo da una mia amica napoletana, che ha pubblicato con Giulio Perrone Editore.
...
Nuvole

Sono grappoli d’uva quelle nuvole
segnano svolazzi nella mente cava.
Frugo nel pantano
cercando il senso
delle nostre vite audaci
ma nella spelonca livida
solo il candore del ricordo
resta.
Corpetti inamidati
e lenze mai scagliate
annaspano
come coperte d’amore atavico.
E nostalgia.

Ketti Martino
...
Anche lei problemi col web, ma la pregherò di connettersi.

Anonimo ha detto...

visto che ci sono, dopo aver letto
tante poesie oneste :)
ne metto una anche io, è una delle prime poesie che ho scritto da giovane poeta, a quaratacinque
anni:) bè bando alle ciance...
eccola:


dado ama dada


scritte sui muri
graffi di cuore
sulle lavagne delle popolari
sillabe straziate
accenti uccisi
letture notturne abbagliate a sprazzi
infamie ai potenti
lodi agli onesti
e là in mezzo
a un profumo verde d'erba tagliata
un fiore salvato
per essere letto
lettera d'amore
d'una sola frase
dado ama dada
destinatario e mittene
e sotto per sempre


Un saluto a Stefano
e a tutti gli intervenuti!
vincenzo

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

34 commenti?
Te l'ho combinata grossa: come te ne esci eh, pirata?
Ora devi dare un premio!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

didò ringrazia ketti da parte mia ... spero passi a volte a trovarmi.

vincenzo l'ho già fatto privatamente ma lo voglio fare pubblicamente:
grazie per averci regalato questa "primizia"

didò è ancora presto, aspetto ancora qualcuno; adesso devo andare a letto che domani...
intanto la giuria si auto-componga altrimenti son cavoli amari
'notte a tutti
p.s. qua comunque rimane aperto, fate un po' come vi pare

stefano

Ketti Martino ha detto...

Rivolgo un caloroso saluto a tutti.
Ringrazio Stefano per l' ospitalità, e Didò per la cortesia da prode cavaliere d'altri tempi. :)

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

didò prode cavaliere, non chiedermi di fare sancho panza... sono solo lievemente sovrappeso
ciao

Anonimo ha detto...

Frugando tra i cassetti della memoria, superando la barriera del pudore, un vecchio bambino di nove anni ormai dimenticati ha deciso che non poteva sottrarsi a questa congrega di vecchi folli disperati di onestà ed ha recuperato questo ingiallito frammento di carta e di scrittura indecisa, ma sincera:

a Cupido

Fanciullino, tenero bambino,
con l'arco proteso
sottendi un tiro mancino.
Nascosto, furtivo
mai sei stato cattivo.
Dei forti più forte
promuovi la pace
dischiudi le porte.
Le tue profonde ferite
suggellano baci.
Quando arriva l'amore
il tuo volo è compiuto.
Sorridi, furbetto.
Un battito d'ali
il tuo solo clamore
quel che rimane è solo
il battito del cuore.

...e quest'è !

eventounico

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

evento, l'hai scritta davvero a nove anni? ma è carina da matti!
grazie pasquale

stefano

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

aspettiamo fino a domenica sera così diamo tempo ai ritardatari di spedirci qualcosa... poi si vedrà.
nessuno che si offra volontario per fare parte della giuria?
stefano

Anonimo ha detto...

La mia è del 1973 (9 anni) è si intitolava "a Cupido". Dato l'alto valore poetico ( :-) ) ci terrei che nella lista complessiva ciò venisse riportato. Al primo che ride gli aizzo il fanciullino...

lauraetlory ha detto...

E per la seconda preferenza non ho dubbi: questo paesaggio con albero e uomo e' struggente!