...e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà... ( F. de André - Disamistade)
Questo è probabilmente ciò che inconsciamente tutti pensiamo e sicuramente nel contesto della bellissima canzone di De André corrisponde alla verità; Ma quello che sta accadendo in questi primi giorni dell'anno 2009 in medio oriente, il riacuirsi del conflitto israelo-palestinese ritornato purtroppo - sulle prime pagine dei giornali mi ha portato ad una riflessione, forse banale ma credo non scontata: che ad essere dimezzato sia invece il nostro e non il loro dolore, quello degli altri, palestinesi e israeliani... noi, come testimoni possiamo solo lontanamente immaginare quello che loro provano oramai da anni. Ce ne stiamo più o meno tranquilli nel nostro mondo con le nostre in-certezze, nelle nostre città, nelle nostre case, davanti allo schermo pronti ad inorridire e a parteggiare per l'uno o per l'altro senza renderci conto di quanto sia insensato questo nostro atteggiamento dato che poi alla fine è soltanto l'uomo ( a volte appena abbozzato, ahimè!) a soffrire e a morire. Eppure ogni volta sempre la stessa triste storia, l'ignobile farsa... carrellate di argomentazioni - spesso propaganda- a difesa delle proprie misere scelte politiche post ideologiche.
Non ne posso più di ascoltare opinioni di personaggi - quasi sempre quaraquaqua prezzolati che per interessi di partito rilasciano dichiarazioni (da anni sempre le stesse) per lo più irriguardose, irrispettose della sofferenza degli altri senza che questo loro ignobile ciarlare tenda in qualche modo a chiarire, a far capire le ragioni e le possibili soluzioni di quel drammatico conflitto. Ma cazzo se non avete niente da dire, allora tacete, no!?...
Rispettiamo quei bambini, quelle donne, quegli uomini che ogni giorno muoiono senza una vera ragione - perché credo non esista una ragione per morire sotto le bombe - e se proprio dobbiamo gridare la nostra indignazione facciamolo con forza e sincerità ma in direzione di chi, con ottusità, arroganza, cecità ma soprattutto indifferenza verso il proprio popolo, governa quei paesi instillando odio e paura con l'unico scopo di poter continuare così quel macabro gioco.
Non credo sia un caso che tutti gli uomini aperti al dialogo vengano uccisi, da una parte come dall'altra.
Io, questa volta, non voglio schierarmi, non voglio sentirmi complice di nessuno, anche se tendenzialmente sono portato a stare dalla parte del più debole e contro chi "ha reazioni spropositate" (lo ha detto pure quell'estremista di sinistra di Sarkozy) non lo voglio fare perché vorrei innanzitutto rispettare il più possibile chi vive questa tragedia in prima persona; sento di non avere il diritto di esprimere con ciniche analisi una ben che minima opinione... non posso, non devo giudicare chi muore, chi perde un figlio, una madre, un padre, posso solo provare un profonda tristezza e pietà per chi viene derubato ingiustamente della vita e rabbia verso chi inganna consapevolmente i suoi simili. Un po' di silenzio, per favore!
... A voi europei tocca riservare ogni oncia di aiuto e solidarietà a questi due pazienti, sin d'ora. Non dovete più scegliere fra essere pro Israele o pro Palestina. Dovete essere per la pace.
23 gennaio 2001
( Amoz Oz - Contro il fanatismo)
stefano
10 commenti:
Oh Stefano,
quanto dolore dovranno vedere ancora i nostri occhi e a quanto se ne è sottratto mio padre quando è andato via, 28 anni fa, lasciandomi quaggiù a sopportare il mondo, capendo, prima di molti altri, che un sacco di gente perbene ha residenza altrove da qui; forse possiamo chiamarlo Paradiso.
Oh stefano,
avevo tredici anni quando scoprii la "terribile potenza di fuoco" dell'aviazione israeliana, che in una notte distrusse quella egiziana. Amavo quei soldati, puliti e lucidi, che col loro capo "occhio di falco" Moshe Dayan, infervorava i nostri ormoni adolescenti, i nostri cazzetti lucidi come fucili, contro quei "pezzenti" arabi che avevano osato offendere la colomba israeliana.
...
Non sto zitto, ululo alla luna, sperando che oltre ci sia il "Lui" che fermi tutto questo, sperando che a Roma ritorni un Paolo VI, (l'unico che possa litigare con Lui) e gli dica "Oh Dio della vita e della morte, tu non hai esaudito la nostra supplica..."
Roma 13 maggio 1978
ciao francesco, grazie di aver scritto..- come sempre posso contare su di te. Qua mi hanno preso alla lettera rispettando la mia richiesta di silenzio ma due paroline, in fondo, non fanno troppo rumore, no?
"Degli onesti non temo le parole, ma il silenzio"
M.L.King
...
"Degli amici non temo il silenzio, ma le ginocchiate nello stomaco"
Didò
Stefano sono con te in fragoroso silenzio.
Io sto dalla parte dei bambini.
Il male peggiore per loro non è essere uccisi, ma essere privati della fantasia.
Non credo nemmeno che quelli di Gaza o di Israele siano gli unici a morire perchè purtroppo in ogni parte del mondo sono sempre i primi a pagare le conseguenze delle azioni degli adulti.
Non credo nemmeno che dal vaticano arriverà qualche azione. Sempre più presi dalla chiusura mentale e dall'apertura delle bocche dinanzi alle tavole imbandite. Mi piacerebbe vedere un papa che va a Gaza e si mette dinanzi alle bombe. Stessa cosa mi aspetterei da tutti quelli che hanno troppe parole da pronunciare per legittimare la loro assenza dai luoghi di guerra.
E' un brutto mondo, Stefano. Pieno di brutta gente.
Peccato siano poche le persone come te.
ciao eventounico
la cosa peggiore è che le cose sembrano non cambiare mai... a volte vorrei poter dire "ma chissenefrega!" ti assicuro che ci provo ma poi dopo qualche giorno ecco la solita rabbia che monta ... non c'è niente da fare!
La verità è che non sopporto l'ipocrisia, la menzogna, la retorica fasulla, il bla bla bla di chi sta con il culo al caldo ( me compreso) mentre esseri umani muoiono, mentre la natura viene continuamente saccheggiata, mentre a centinaia di bambini viene strappato il futuro e come hai già rimarcato tu, la fantasia la possibilità di sognare, come se nulla fosse...
Hai ragione, a volte basterebbe un gesto da parte di chi detiene potere ma oramai nessuno - neppure il Papa - prende davvero una posizione netta compiendo una azione forte... meglio essere amici un po' di tutti, no? non si sa mai!
ciao Pasquale e grazie davvero della visita
stefano
a volte penso che non siamo abbastanza forti da opporci davvero alle follia che sta devastando il mondo.
mi viene in mente il film di Pasolini, "Salò..."
e a ricordarlo bene c'era tutto quello che sarebbe successo dopo, tutto quello che nella storia è corso e ricorso crociano.
Spero che i nostri posteri trovino il modo di cambiare le cose, noi non ce la facciamo, è evidente.
Ciao Cristina, continuo a ripetere e a ripetermi che quello che conta è fare del proprio meglio... probabilmente non basta.
stefano
Grazie, Stefano, del bellissimo post.
non posso far altro che stare in silenzio e sottoscrivere le parole di Amos Oz, scrittore che tra l'altro amo moltissimo.
Il mondo si macchia sempre di più di atroci vergogne. Che tristezza. A me viene quasi voglia di spegnere per sempre la TV e di bruciare tutti i quotidiani.
P.S.
Stefano da me c'è un premio per te.
Un abbraccio
ciao lanoisette e grazie
ciao elys... corro subito a vedere!
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