venerdì 19 marzo 2010

piccole cose

Ieri mattina sono andato al lavoro in bicicletta. Era da molto che non lo facevo, almeno non alle 4 e 30 del mattino. Bella sensazione. L'aria era ancora fredda ma avvolto nella mia pashmina stavo piuttosto bene e poi pedalare per 5 chilometri (5,5 per la precisione) aiuta.
Mi pareva di essere in una città fantasma. Tutto attorno, il silenzio. Sentivo solamente il mio ansimare e il cigolio dei pedali. Poi all’improvviso l’incanto viene rotto dal sopraggiungere di un’automobile che viaggia a gran velocità; naturalmente a quell’ora nessuno rispetta i limiti di velocità perciò non mi resta che sperare che almeno quelli del tasso alcolico, il conducente non li abbia travalicati e tenga ben salde le mani sul volante. Quando mi sfreccia accanto e m sorpassa il battito del cuore si riassesta e posso tirare un bel sospiro di sollievo. Rimane nell'aria l’odore di scarico; molto più intenso rispetto a quando, più avanti nella giornata, oramai assuefatti ad ogni tipo di rigurgito automobilistico, non ce ne rendiamo più conto. Continuo con la mia pedalata cadenzata, percepisco che l’aria frizzante, come una spugna umida, raschia via l’ultima traccia di sonno dal mio volto. Piccole lacrime mi annebbiano gli occhi e proprio per questo motivo, non scorgo subito la figura alla fermata dell’autobus, una cinquantina di metri più avanti.
Ehi, ehi!... sa che ore sono?
Riconosco quella voce, una voce squillante e decisa di donna. In questi anni l’ho udita almeno una decina di volte e sempre mi ha colto di sorpresa. Staccando le mani dal manubrio e mantenendo la mia andatura che si è fatta sostenuta, guardo l’orologio e le rispondo proprio mentre le passo davanti: le 4 e 35. Sento il suo, grazie! quando sono già a diversi metri da lei e sorrido. Amo queste piccole cose. Non conosco il suo volto e posso solo immaginare cosa faccia quella donna senza orologio alla fermata del bus ma non importa perché sono certo che rimarrà una delle presenze che ricorderò sempre con grande simpatia e affetto.
Queste piccole cose sono come boe nel mare del nostro vivere, ci aiutano a mantenere l’orientamento.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà ... la tipa sarà caduta dalla carrozza ?!!? Poi per tornare a casa ha dovuto prendere il tram !!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=BsiJSUPAMQU

bacio :o*

A+b

milvia ha detto...

C'è tanta poesia in questa tua quasi alba riminese, Stefano.
E la musica... Splendida e struggente.
Ciao!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Ciao Milvia, la poesia è ovunque attorno a noi ma non sempre sappiamo coglierla... me compreso, naturalmente
ciao
ste

P.s.Lo spettacolo dell'altra sera a bellaria ( alda merini) è stato notevole soprattutto la seconda parte, quella su su San Francesco. La recitazione di Dany Greggio e le musiche di Fabio e Andrea Felli sono state davvero emozionanti