lunedì 8 agosto 2011

dead men walking

Oggi fa davvero caldo. Devo essere impazzito per mettermi a scrivere con un garbino simile. Impazzito oppure talmente incazzato da poter superare qualsiasi barriera climatica. Sarò breve. La figlia di un mio amico è stata assunta 4 anni fa come apprendista in un grande magazzino. Il 24 scadeva il termine contrattuale e la ragazza, visto che non vi erano stati problemi alcuni durante il periodo lavorativo, si aspettava - chiaramente- un rinnovo di contratto con assunzione a tempo determinato. Non è stato così. Il 22 le è arrivata la notizia del licenziamento con uno stampato dove le comunicavano l'esito "negativo" dell'esperienza con una motivazione alquanto singolare "altro"
.
Non era sufficiente la beffa, pure l'umiliazione ci voleva.
Pochi giorni dopo l'azienda esponeva un cartello per assumere nuovo personale.

Ora, non sono ingenuo e so che le cose in Italia vanno - purtroppo- così ma questa mia consapevolezza dovrebbe forse attenuare il profondo disprezzo che nutro nei confronti di chi agisce in questa maniera?
beh, non è così. Sono terribilmente incazzato! Con voi che state sempre a sminuire, con tutti i miei cosiddetti fratelli italiani del cazzo che non vedono l'ora di mettermelo in quel posto nonostante io non sia consenziente, con me che sono solo capace di scrivere qualche parola indignata su un blog che quasi nessuno legge...
Come possiamo continuare ad accettare passivamente situazioni di questo genere che sicuramente avranno sfiorato ognuno di noi, limitandoci a prenderne amaramente atto?
Come possiamo accettare che i nostri diritti, soprattutto quelli dei nostri figli, vengano calpestati ogni giorno senza trovare la forza di contrastare questo mortificante stato delle cose?
Siamo vivi ma con l'impotenza dei defunti. Ammettiamolo una buona volta, soprattutto a noi stessi.



7 commenti:

Milvia ha detto...

E fai bene a essere incazzato, caro Stefano! E, ti dirò, ho provato un po' di vergogna verso me stessa, leggendoti. Perché io spesso scrivo di tragedie che avvengono lontano da noi, di quelle enormi, di cui, bene o male, si occupano anche i media; perché butto giù invettive contro politici, o appoggio iniziative che comunque andrebbero avanti e avrebbero voce anche senza la mia. Guardandomi dall'esterno, anche se, in coscienza, so che non è vero, mi verrebbe da dire che seguo l'onda del momento. Tu, invece, raccontando della giovane figlia del tuo amico, è come se l'avessi presentata a noi, è come se ci avessi dato la possibilità di leggere la delusione e l'umiliazione nel suo sguardo. Hai parlato di una sola persona, dell'ingiustizia che ha subito, e proprio attraverso questa singola storia ci hai parlato di tutti i ragazzi che si sono trovati, si trovano e si troveranno domani a viverne una uguale. Ecco, senza fare discorsi generici, senza bla bla bla di cui forse anch'io sono colpevole, sei stato efficacissimo. Ecco, perché un po' di vergogna l'ho provata. E anche perché era già tanto che non visitavo questo blog (ma in pratica non passo più quasi da nessuno...), che è uno dei più belli, onesti, e... "Resistenti" fra quelli dei miei amici blogger.
Auguro alla figlia del tuo amico che possa incontrare gente onesta, nella sua esperienza lavorativa. E a te, e a tutti noi, che qualcosa, fra non molto, cambi davvero. Basta volerlo? Forse sì, basta volerlo.
Ciao, Stefano. E grazie!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

cara Milvia, anch'io ultimamente ho tagliato molti ponti, uno quello con fb che oramai utilizzo solo per "pubblicizzare" quel poco che scrivo sul mio blog perciò non mi aspettavo una risposta al mio sfogo così presto... grazie per averlo fatto!
le tue parole mi hanno commosso e mi ha fatto davvero piacere leggerle anche se, credimi tu sei l'ultima persona a cui ho rivolto le mie; ce ne fossero di più di persone sensibili ed intelligenti come te le cose andrebbero sicuramente meglio in questo paese, che spero addormentato così da poter augurarmi presto un risveglio, altrimenti, non so...
Quello che mi da maggiormente fastidio è che quando racconto episodi come questo è spesso la risposta di chi la sa lunga: " ma come non lo sai che le cose vanno così?... "come se ci dovesse rassegnare a tutte le schifezze che ci vengono propinate. Sarà forse difficile cambiare le cose ( e questo e tutto da dimostrare) ma almeno gridare il nostro senso di nausea, quello sì, cacchio!
Il fatto è che ci siamo davvero impoveriti e non mi riferisco al denaro... meglio che smetta, va.
Ciao Milvia, ti abbraccio e ti ringrazio per l'amicizia ( non quella di fb :-)

p.s è uscito il disco di Fabio, Vireo (http://www.aktivraum.de/it/biografiefabio), prodotto in Germania dove è già stato distribuito (in Italia a settembre) così come in altri paesi europei e credo addirittura in Giappone...doveva presentarlo a rimini durante "percuotere la mente" ma è saltato. Forse sarà possibile durante la prossima stagione teatrale altrimenti ce ne faremo una ragione. Ora a settembre andrà a Colonia dove con il trio terrà il suo primo concerto pubblico dopo l'uscita del cd. Ti terrò comunque informata perché vorrei che tu potessi ascoltare la sua musica

Vincenzo celli ha detto...

io non mi rassegno, non lo posso fare,
non ci riesco è più forte di me.
Forse, ho iniziato a scrivere anche per questo.
Spero che Fabio riesca ad essere apprezzato anche nella sua Rimini
e possa presto presentare il suo disco.
vincenzo

maria vayola ha detto...

E' la prima volta che leggo il tuo blog, e l'ho fatto su segnalazione di Milvia, mia cara amica. In realtà scrivo solo per dirti che ti capisco, che capisco la tua spontanea incazzatura buttata così di getto sul tuo blog,e solo che tutto quello che succede, che è successo, che sta per succedere mi incute non solo rabbia ma ormai anche paura...perchè ci troveremo tra un pò con una massa di giovani che non riescono a vivere la loro vita, una massa di gente che chiede quello che nel tempo gli è stato tolto e che noi abbiamo sfruttato a nostro piacimento nei secoli, che il mondo tra un pò non basterà a se stesso...lo so forse sono catastrofica...ma non ho molte speranze e quello che sta succedendo in Inghilterra è sintomatico....e tutto quello che di catastrofico è successo nel tempo non si è mai fatto niente per evitarlo...tranne poi parlare di memoria etc etc...l'olocausto....il Ruanda ...le stragi in Iugoslavia....la carestia nel Corno d'Africa.....e col senno di poi si riempono solo le fosse...quello dell'oggi non c'è mai stato...se non a livello personale ma insufficiente..
la memoria diventa una parola sterile e le cose accadono nonostante la consapevolezza delle conseguenze...
maria

Milvia ha detto...

Caro Stefano, anche a me irritano moltissimo le persone che mi dicono (guardandomi come se fossi la scema del villaggio): "Ma di che cosa ti meravigli? Le cose vanno e sono sempre andate così." Anche perché come controbatti a uno che ti dà una simile risposta? Come Gramsci, odio gli indifferenti, e anche i cinici, che sono come acido muriatico gettato sulla possibilità di un cambiamento. Le cose vanno così perché è stata anche la nostra connivenza con poteri distruttivi e avidi a renderle possibili. Ma io spero, io voglio credere che siamo arrivati a una svolta, che la connivenza stia diventando sempre meno solida, meno omertosa. Siamo sempre di più, nel mondo, a essere consapevoli che così non si può andare avanti. Cosa succederà, quanto e con cosa dovremo pagare questo cambiamento, non sono certo in grado di valutare. Spero che il prezzo non sia troppo alto, ma non fare niente, rimanere indifferenti, alla fine ci costerebbe molto di più.
Per quanto riguarda fb, lo ritengo uno strumento ottimo, se ben utilizzato. Per trasmettere informazioni, opinioni, notizie di eventi, e non certo per annunciare al mondo che si ha il raffreddore o si sta bevendo un the (comunicazioni, purtroppo,molto diffuse, come avrai avuto modo di constatare). Quindi non tagliare i ponti, Stefano!
Mi sa che di me hai un’opinione troppo alta.. ma mi ha fatto piacere leggere la tua attestazione di stima e di “vera” amicizia, e ti ringrazio (commossa anch’io…).
Molto bello quello che mi dici di Fabio (a parte la mancata presentazione di Rimini). In bocca al lupo per il concerto di Colonia e per il suo Vireo! Tienimi informata, ci tengo anch’io ad ascoltare la sua musica. Ricordo che mi era piaciuto molto lo spettacolo di Rimini, l’anno scorso.
Scusa il lunghissimo commento, Stefano. Quando vengo a Rimini magari te lo faccio sapere, così potremo incontrarci in Piazzetta, se vuoi.

Un abbraccio e a presto.

fabio rossi ha detto...

Le cose non sono andate sempre così. C'era un tempo in cui, quando entravi in azienda, di solito ci rimanevi. Poi arrivò la flessibilità, la Legge Biagi, cococo, cocopro... Bisogna cambiare le regole.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

ma quante viste! era da tanto che non ne ricevevo e devo dire che la cosa mi fa davvero piacere, anche se l'argomento è come dire "doloroso"
cercherò di rispondere con un nuovo post