domenica 11 marzo 2012

MARIO, GIUSEPPE, FRANCESCA, STEFANIA, MAria, Alessandro, elena, sim....

si riduce sempre tutto a una questione numerica soprattutto quando si guarda la vita degli esseri umani da lontano; l'uomo con la sua storia, con i suoi pensieri e le sue speranze non interessa più e il mondo diventa un enorme formicaio brulicante di cifre… solo che dietro a quei numeri ci sono volti di donne e di uomini a cui qualcuno da oramai troppo tempo ruba, non solo la dignità, ma anche il diritto di appartenenza al genere umano, ci sono facce "vere" di milioni di disoccupati, occhi stanchi e impauriti di persone che hanno perso il lavoro perché non abbastanza produttivi, perché troppo anziani per essere competitivi e troppo giovani per godersi quella pensione che pensavano di essersi faticosamente guadagnata; alcuni di questi lavoratori, umiliati e messi con le spalle al muro non se la sono sentita di andare avanti e hanno rinunciato a tutto, alla vita. Ci sono sogni infranti di migliaia di ragazzi che non potranno più usufruire del loro diritto allo studio perché non abbastanza "ricchi" da poterselo permettere ma anche quelli di chi laureato a pieni voti e nonostante riconoscimenti e pacche sulle spalle dovrà accontentarsi di un lavoro mal retribuito e non certo all'altezza delle proprie aspettative. C' è la rabbia di chi pensa di subire un torto e protesta e in risposta a ogni sua legittima richiesta riceve solo una lacerante indifferenza. Ci sono cittadini messi continuamente gli uni contro gli altri nell'ennesima guerra tra poveri, lavoranti che lentamente vedono diritti faticosamente conquistati svanire in nome della flessibilità, presunta panacea di tutti i mali riguardante il lavoro. Ci sono inoltre persone come me che nella loro ignoranza o semplice ingenuità si chiedono se non ci sia contraddizione nell'aumentare i prezzi dei beni di consumo, nel richiedere ulteriori sacrifici e tasse (a chi le ha sempre pagate) nel ridurre gli stipendi o se va bene bloccare qualsiasi aumento salariale, nel licenziare con estrema facilità senza rimpiazzare, nel non concedere prestiti a chi vuole tentare di reinventarsi la vita o semplicemente acquistare un piccolo appartamento e pretendere che i consumi miracolosamente ripartano… mah! A volte è davvero difficile non parlare in astratto ma in momenti difficili come questi nessuno dovrebbe mai dimenticare che dietro ai numeri ci sono esseri umani in carne e ossa che meriterebbero empatia e soprattutto rispetto da parte di chi è più fortunato o ha il privilegio di non doversi (ancora) preoccupare per un futuro davvero prossimo, quel domani che è davvero il giorno dopo.

Nessun commento: