lunedì 30 aprile 2012

L'Arte Incontra il Parkinson

un'occasione per incontrarci...QUI

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Stefano,
ho avuto il piacere di ammirare, in una nuova e gioiosa occasione, alcuni altri tuoi quadri, quelli presenti alla mostra “L’arte incontra il Parkinson”.
E ancora una volta non posso che dirti che li trovo davvero belli! Piccole immensità che spiccano come luci nel grigiore, non solo delle giornate di pioggia e di vento come quella odierna, ma anche quello delle nostre esistenze così piatte e scontate, ma fedeli al consumismo globale e moderno.
Ho riconosciuto all’istante i tuoi quadri, il tuo stile poliedrico, dalle mille sfaccettature mai scontate, mai uguali, mai noiose, ha un’anima inconfondibile!
Guardare i tuoi quadri è sempre un nuovo incontro, foriero di numerosi istanti in cui mi perdo e mi lascio trasportare dagli occhi che, lievi passano in rassegna ogni centimetro della loro superficie, e delicati come una carezza si adagiano e indugiano sui colori, sulle sfumature, sui contorni e sulle forme (anche quando non sono ben definite e sfuggono elegantemente al metro del giudizio), attimi nei quale mi smarrisco (rispetto al mondo e allo spazio al quale appartengo) per incontrare forse me stessa, forse un altro mondo, forse l’essenza segreta delle tue opere. Non è mai un mero e distratto guardare, bensì quasi una meditazione zen, dove smarrisco il senso del tempo, ma ritrovo il calore, la bellezza e le vibrazioni positive che solo la passione e l’entusiasmo purissimi possono suscitare.
I tuoi quadri sono un magico promemoria, rammentano che ogni giorno della nostra vita può riservarci incontri inaspettati. E che, anche incontrare il Parkinson può essere motivo di gioia e di nuove conoscenze, che l’arte può diventare messaggera e infondere un momento di sollievo e di luccichio negli occhi a chi ne soffre.
Deliziosi i tuoi quadri, generosi anche nelle proporzioni. Resto sempre incantata davanti a quelli 100 x 100, nei quali mi pare di potermici tuffare dentro e iniziare, in tal modo, un avventuroso ed inconsueto viaggio, così divento “Diana nel paese delle Meraviglie”, dove il paese delle meraviglie è la Stazione di Partenza.
A presto e…… alla prossima Meraviglia.
Ciao. Diana

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Grazie Diana, le tue parole in questa giornata fredda e piovosa non possono che scaldare il mio cuore. Grazie davvero tanto a te.
per onestà intellettuale ho sempre sostenuto che chi dipinge , suona uno strumento, insomma persegui questa strana magica follia che chiamiamo Arte lo faccia innanzitutto per se stesso... ma cosa sarebbe questa splendida ossessione senza la condivisione senza la partecipazione "attiva" di chi guarda, dello spettatore che attraverso i suoi occhi spesso lo reinventa lo ridipinge.
grazie ancora Diana