giovedì 9 gennaio 2014

sulla lettura

A volte, quando si parla di letteratura, dell’emozione che riesce a trasmettere, pare quasi che si esageri ma chiunque avesse ascoltato le parole di Cinzia questa mattina a colazione parlandomi dell’ultimo libro che sta leggendo “Non ora, non qui” il primo libro di Erri De Luca (a mio parere uno dei nostri più grandi scrittori) edito nel 1989  si sarebbe reso conto di  quanto possa essere magico il potere della lettura. Nelle sue parole c’era una tale enfasi, quasi infantile, da far sorridere, mi invitava a leggere il racconto al più presto e mi decantava ancora una volta la bellezza della prosa di Erri della sua poetica, del umanità che si percepisce in ogni sua frase: “ ogni volta che incomincio a leggere non vorrei smettere e mi dispiace solo che sto per finirlo; pensa ieri sera ho letto una rivista per ritardare quel momento.
Ma come è possibile  scrivere in questo modo meraviglioso? e dopo?

Enfasi eccessiva? Chi ama leggere sa che non è così. Quelle sensazioni le provi ( purtroppo non sempre questo accade) ogni volta che hai la fortuna di trovarti  tra le mani uno di quei libri, uno di quelli  in cui ti immergi totalmente e da cui non vorresti più uscire, uno di quelli  che quando arriverai al punto finale terrai stretto a lungo fra le mani e magari  ne rileggerai le ultime righe  con un sorriso ebete sul volto  e con una strana sensazione di perdita perché sai che domani sarà davvero un altro giorno e un’altra storia e chissà quando riuscirai nuovamente ad innamorarti di altri personaggi, di altri libri, di altre vite che poi, diciamolo, non sono così altre come spesso si crede, perché quelle storie, lo sappiamo bene sono le nostre storie, le nostre umane storie di piccoli naviganti, a volte con la bussola ben salda in mano, spesso alla deriva.

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