venerdì 19 settembre 2008
Per un concorso
Premessa: in questi ultimi mesi ho partecipato a diversi "giochi" letterari sul web, con brevi racconti; c'è una cosa che accomuna quasi tutti questi concorsi ed è la richiesta che vengano prodotti testi con un determinato numero di battute, di caratteri, tassativamente da non superare.
Anni fa, stimolato da un regolamento simile trovato su un quotidiano nazionale, scrissi questo breve racconto che poco fa ho ritrovato. Niente di eccezionale ma abbastanza simpatico, sempre che simpatico, per un racconto, possa considerarsi un complimento.
Bene, il foglio ce l’ho, la penna anche, posso cominciare. Il regolamento parla chiaro: non più di 50 battute per riga, non più di venti righe…Beh, visto che vogliamo giocare duro, facciamo che il tutto si debba svolgere in non più di mezz’ora, giuro che non imbroglio. Pronti, Via!
Ora focalizziamo l’argomento, che sarà, vediamo un po’, sarà….. Ecco, ho trovato: la vicenda si svolge in treno, sempre di gran fascino il treno, poi ci vuole una donna, immancabile in ogni storia che si rispetti Sta leggendo, nello scompartimento è sola, leggermente distesa sul sedile accanto al finestrino, un cappello color panna, a larga tesa, giace al suo fianco, il collant all’altezza della caviglia sinistra è leggermente smagliato e lascia intravedere una piccolissima… Accidenti, mi perdo sempre in inutili dettagli… certo se almeno avessi avuto una trama da seguire, una traccia, anche minima, prima di attivare il cronometro; ma oramai è troppo tardi ed è inutile recriminare, non posso più tirarmi indietro, l’ho giurato! Vediamo, sono già trascorsi 10 minuti. Accidenti! Il tempo, come sempre sa essere impietoso, in ogni circostanza, ma non è il caso di perdersi d’animo nella carrozza, dove è seduta, ignara, la nostra protagonista, sale un uomo, anche lui indossa un cappello; si guarda attorno nervosamente e sale furtivamente ma alquanto lestamente (pessimo passaggio, lo modificherò in seguito) Cinque minuti ancora, la faccenda si complica, comincio a preoccuparmi, e poi, le battute sono poche, le ho contate Si incammina nel corridoio, ogni tanto si volta; la valigia che ha in mano è piuttosto ingombrante e pesante e gli impedisce di muoversi come vorrebbe. Mentre passa getta lo sguardo all’interno di ogni compartimento, come se cercasse qualcuno, sembra preoccupato... Certo che questi organizzatori di concorsi letterari sono davvero incredibili; sembra che per loro la difficoltà dello scrivere non conti nulla, lo sforzo creativo che il più delle volte stenta a sfociare in qualcosa di originale, l’utilizzo corretto del linguaggio, la ricerca delle parole, la punteggiatura, no, questo per loro non è sufficiente e allora ti piazzano lì dei bei vincoli, paletti li chiamano: righe, battute, parole, caratteri... questi non sono semplici paletti, che diamine! Diciamo piuttosto che sono travi messe di traverso per renderti la vita difficile!
No, non è possibile, sto qui ad elucubrare e intanto le lancette dell’orologio corrono e mi restano poco più di due minuti … Non importa, ce la farò ugualmente! Allora, dove ero rimasto? Ah! sì, ecco Improvvisamente si ferma davanti alla cabina dove siede la donna che non si è accorta di nulla e continua a leggere il suo romanzo. Ogni tanto gli occhi tentano di chiudersi, costringendola a ritornare sulle frasi appena scorse, ma un lieve colpo di tosse del nostro individuo la fa uscire dal suo torpore costringendola a volgere la testa verso di lui che con un abbozzo di sorriso sulle labbra le dice: “Sono duemila, signora, gliela lascio qui nel corridoio, è così pesante!” Tempo scaduto.
stefano
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18 commenti:
E' vero!!! Il tempo è davvero tiranno !!!! Mi è pure venuto mal di testa ;o) ............
@anonimo( lucy?)
...si vede che ce l'hai! anche se qualche dubbio mi attanaglia....dato che sei venuto a curiosare nella mia stanza
ciao
ste
:-)))
Ops.....non mi ero accorta di non aver firmato!!!! Comunque caro ciccio (madonna i gatti in 'sto blog!) la testa ce l'ho.....ce l'hoooo.L'unico momento che non l'ho avuta è quando ho deciso di permetterti di essere mio amico!!!! (uah uah uah :o)))))))) !!!)
Firmato : LUCYYYYYYYY
Cara signora lucia, capisco che questo blog trasudi di ironia,di simpatia e cortesia ma la inviterei ad essere un po' più diciamo "civile" nei suoi commenti altrimenti mi vedrò costretto a compiere un gesto censorio che di norma non mi appartiene; in poche parole se lei continua con tutti quei suoi svolazzi linguistici, queste sue "faccette", senza remora alcuna io la casserò!
Distinti e calorosi saluti da chi per tanti anni le è stato fedele amico... nonostante tutto.:-)
stefano
Rattle rattle rattle.......tremo tutta!!! Che paura nooooo....la censura.....nooooooooooooooo!!!!!!
:o) ;o) oppure @•@ oppure #•#
Potrei anche offendermi per le tue parole ..... ma essendo una maestra di civiltà (e non mi contraddire!!!) ti perdono !!!!
Stefano, dovrai campbiare il tuo sottotitolo: non solo pittore, ma pure "onesto scrittore riminese"
Compliments!
Cristella
Ma è bellissimo!
@cristella
non esageriamo, diciamo che mi ci sono messo d'impegno.
Comunque grazie!
Laura e lory
vi riferite al gatto in alto a destra? lo so è proprio bello!
ciao
carino!
c'è sempre la spiazzante sorpresa finale
grazie alivento! Sei molto gentile.
stefano
E' bello veramente, cazzarola, veramente!
Stai sempre li a nasconderti...sei bravo.
Pensandoci...ma si! Ma chi l'ha detto che bisogna essere specialistici? Man Ray cos'era?
E Andy Wharol? I grandi artisti sono tutti multimediali. Che noia uno che fa "solo" lo scrittore.
...
Scrissi anch'io una bozza di racconto che riguardava il mio mestieraccio di Driver, qualche volta te lo mando.
@francesco
...non è che sto a nascondermi e a fingere modestia ( non nego di avere una buona immaginazione)... i complimenti mi piacciono e li accetto volentieri ma so anche cosa vuol dire essere uno scrittore!
A volte mi capita, mentre sto leggendo, di interrompere la lettura e pensare " ma come si fa a scrivere così?... le parole sono sempre quelle, ma un mago le ha tirate fuori dal suo magico cappello e le ha sistemate su quelle pagine bianche in maniera perfetta, allora ridi ti commuovi, ti vengono i brividi... arriva l'emozione insomma. Sarebbe sufficiente spostare un aggettivo, un verbo per cambiare tutto e allora, puff!niente più magia!
Ricordo di aver pensato " ma come cazzo si fa a scrivere così" mentre leggevo Erri del Luca ( cheppalle, sti napoletani!): tre cavalli, in nome della madre, alzaia... anche a volte con Benni il più grande neologista ( non so se si può dire) italiano che io conosca!
Probabilmente lo penserò anche quando avrò la possibilità di sfogliare il libro di un certo Franz Didò, giovane e promettente scrittore partenopeo... Sono certo che percorrerà molta strada, anzi si è già avviato :-)
stefano
Bello :-)
Simpatico (è un complimento) :-)
@annalisa
ti riferisci al racconto, vero?
ciao e grazie per la visita di prima mattina!
stefano
Al racconto e al padrone di casa :-PPP
Oh! questo sì che è un bel modo per cominciare la giornata!
ciao annalisa :-)
;-)
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