domenica 6 settembre 2009

biciclette!


ieri sera ho rivisto con amici il bel film di mike leigh "happy go lucky"; all'inizio del lungometraggio alla protagonista rubano la bicicletta e lei come unica reazione, senza neanche prendersela troppo, dice:" nooo! non è possibile, non ci siamo neanche dette addio! bisogna proprio essere positivi per reagire così, non trovate?
Se ricordo bene, ogni volta che mi è successo una cosa del genere, dopo un primo istante di smarrimento, di stupore, facevo tremare le galassia con il lancio di alcune maledizioni che facevano apparire innocue persino quelle di alex drastico
Pensate che io stia esagerando? In fondo si tratta soltanto di una bici, che sarà mai?
Soltanto una bici, che sarà mai? ora ve lo spiego:

la mia famiglia composta da 4 persone ha sempre posseduto una sola automobile, l'ultima aveva compiuto 19 anni prima di essere stata rimpiazzata con una più giovane (che ci volete fare, succede, no!?) e nessun motorino, perciò capirete l'importanza che la bicicletta assume in tali circostanze,... beh, per farla breve vi faccio un elenco delle "ragazze a cui non ho potuto dire addio"; ad essere sincero alcune le abbiamo anche ritrovate ma in un tale stato che abbiamo preferito non chiedere alcunché su quello che avevano subito... sapete, solo il tempo può - a volte - se non cancellare del tutto almeno mitigare certi dolori!

La prima è stata una mountain bike di fabio, regalata dal nonno ceschi, rubata mentre dormiva, proprio nel ripostiglio sotto casa: era bellissima, semi artigianale, un pezzo unico... il dolore è stato immenso, non l'abbiamo più rivista. Poi c'è stata la "rossa", da corsa, che di cognome faceva bianchi... me l'aveva regalata alfonso. Nonostante fosse già avanti con gli anni con qualche ritocco e tanto affetto, faceva ancora la sua bella figura e chi la incontrava non perdeva l'occasione per " farle il filo"... no, no, so cosa pensate, non è stata una fuga d'amore, è stata rapita, ne sono sicuro, a casa non le mancava niente e poi dopo tutto quello che avevamo fatto per lei sarebbe stata davvero ingrata! Un giorno, in pieno centro, ad un amico è parso di riconoscerla "se non era lei le rassomigliava parecchio" mi disse. Dopo aver fermato e gentilmente aggredito il baldo giovane che le stava in sella, dovette rinunciare al recupero per mancanza di prove concrete, nonostante le vaghe risposte e l'atteggiamento sospetto dell'individuo.
Poi fu la volta della vecchia mounty che però in quella circostanza se la cavò, nonostante la feroce aggressione e qualche sevizia. L'ho trovata, un mattino dopo una notte di lavoro, ferita e dolorante accanto all'albero dove l'avevo assicurata, senza una ruota, con le forcelle infilate nel fango: tremo ancora ripensando alla paura e al dolore che avrà dovuto subire!
Per la povera "vecchia mounty" quella non era stata l'unica triste esperienza in cui era dovuta incorrere durante la sua lunga esistenza - la prima volta che l'ho vista, se ne stava malconcia e sola accanto ad un bidone dell'immondizia - ma purtroppo aveva dovuto subire diversi oltraggi prima di scomparire definitivamente, due anni fa: un giorno avevano forzato il lucchetto e dopo averla usata l'hanno riportata poco più in là dove l'avevo lasciata; un'altra volta l'ho trovata senza sella e vi assicuro che non è affatto piacevole pedalare per alcuni chilometri, dopo una giornata di lavoro, senza poter appoggiare i glutei sulla morbida poggia-chiappe che pochi giorni prima le avevo acquistato. Ricordo, durante il tragitto di essere quasi caduto, piombando rovinosamente sopra il cofano di un'auto della polizia che nonostante le mie scuse bofonchiate e uno ostentato sorriso, non parve gradire del tutto.
Ma la cosa più strana e assurda che le è capitata è stata rubarle i morsetti dei freni.
Piccola cosa, direte voi, di poco conto ma vi assicuro molto pericolosa... soprattutto per me.
Dopo alcuni chilometri pianeggianti, prima di giungere a casa c'era da fare una breve ma ripida salita e successivamente una bella discesa dove a metà dovevo svoltare a sinistra; naturalmente in quell'istante occorreva frenare energicamente per compiere l'operazione: vi lascio immaginare la sorpresa nell'accorgermi che la mia bicicletta era completamente sprovvista di freni... fortunatamente non c'era macchine così dopo una piccola e istintiva sterzata mi sono riportato in linea retta fino a giungere nella zona nuovamente piana e con i piedi frenare.
Non vi dico lo stupore!

Ci sono state quelle di cinzia: La prima, una "olandese" che faceva coppia con la mia da uomo, acquistata subito dopo il matrimonio, pesante ma molto elegante, rubata tanti anni fa in stazione, non ricordo i dettagli; la seconda è invece stata trafugata in pieno giorno, durante il pranzo, all'interno del complesso dove abitiamo ma ritrovata, miracolosamente, alcuni giorni dopo in uno stato pietoso, poco distante da casa mentre facevamo una passeggiata, accasciata e malconcia contro una siepe. Non abbiamo mai saputo cosa le fosse realmente accaduto e abbiamo preferito non fare troppe domande. L'abbiamo aggiustata, rimessa a nuovo ma ad essere sinceri, non è più stata quella di prima.
L'ultima è stato il mio più fedele destriero, la grigia martini; sportiva, lesta e robusta con cui avevo battuto ogni genere di strada e con qualsiasi tempo.
Aveva due ruote con raggi rinforzati che davano garanzie assolute; non c'erano, strade sconnesse marciapiedi che lei temesse... ah! se ci ripenso provo ancora un grande dispiacere nonostante siano passati diversi anni dalla sua scomparsa.
In quel periodo fabio se ne serviva per andare in stazione quando ancora frequentava il conservatorio a pesaro. Quel giorno l'aveva legata assieme a quella di alice, unite in un unico abbraccio. Al loro ritorno, alla rastrelliera restavano solamente i cavi d'acciaio tranciati di netto: un lavoro da professionisti! Lungo la strada verso casa decisero di deviare verso il grattacielo e di dare un'occhiata lì attorno con la speranza di ritrovarle, scelta parzialmente fortunata visto che almeno la bici di alice fu rinvenuta. Carichi di ottimismo per il successo ottenuto continuarono le ricerche allargando il raggio d'azione ma niente da fare, della vecchia "grigia" nessuna traccia, purtroppo!
Egoisticamente ho sempre pensato, non senza una punta di vergogna: ma perché non è successo il contrario, non potevano ritrovare la mia?
Ecco questo è tutto.
5 biciclette in tutto sono scomparse dalla mia vita, vi sembrano poche?

Mentre scrivo queste righe nonostante io abbia mascherato il mio dispiacere con qualche frase ironica devo ammettere che provo un filo di tristezza nel ricordare tutte questi velocipedi che ora non ci sono più, questi semplici oggetti che hanno scandito il nostro tempo, le stagioni della vita di questa nostra piccola comunità che è la nostra famiglia,
E' vero, forse esagero ma a volte semplici manufatti acquistano un valore che va ben oltre il loro essere solamente cose, un valore che noi diamo loro, è vero, ma non per questo meno importante, non credete?

stefano



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Cì proprio Sfighed!!! Ahahahah ... povero Stefanino ... io ci rido sopra perchè queste le hanno fregate a te, ma quando hanno fregato le mie GRRRRRRRRRR ho augurato agli str...i non cose crudeli (o si?) ma che so giusto per darti l'idea "Che gli si storcessero tutte le dita con tanto di quel dolore e gli rimanessero così da non riuscire più a mangiare da solo per almeno 1 anno"- "Che gli cascasse la sella di ogni bicicletta che ruberà ancora e si facesse un male ... ma un male ... poi voglio vedere se non se la smette" e poi altro, ma non voglio dilungarmi dovrei averti reso l'idea (mi sono espressa in maniera educata visto che sono tua ospite). La tipa del film era veramente trooooppo ottimista ... se avesse vissuto in Italia lo sarebbe stata in ugual misura???
Ciao bello, continua a scrivere che mi diverti.
Kisses*** Lù

morena ha detto...

eh sì, i semplici manufatti quando sono nostri, diventano oggetti amati.
e comunque, fa sempre rabbia sapere che c'è chi va in giro e ci porta via le cose senza che noi possiamo salutarle

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

lucia, anche se è davvero difficile essere così positivi come la protagonista del film, forse bisognerebbe provarci, non credi? certo non perché suggerito da alcuni politici che negano l'evidenza e nascondono dietro un falso ottimismo le magagne come fosse polvere sotto il tappeto
stefano

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

eh sì, morena hai proprio ragione anche se viviamo tempi di consumi dove non è previsto affezionarsi alle cose, bisogna cambiarle in continuazione
ciao
stefano

Andrea Della Croce ha detto...

Ciao Stefano, certo che la signorina Bianchi doveva proprio essere bella..........

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

possedeva la bellezza naturale di chi non non sa cosa sia l'ostentazione, la bellezza di chi non teme l'apparire di una piccola ruga, la bellezza di chi ha vissuto una vita appagante...

cristina bove ha detto...

è triste che le cose ci lascino, già quando accade per forza di cose... ma quando ne vieni defraudato , altro che madonne!
ti capisco, a noi, è stato rubato un furgone e molti anni fa una peugeot 505 fiammante la notte successiva al suo acquisto. non ci hanno ripagato di nulla perché lasciata incautamente aperta, nel nostro giardino...
Ho "perso" poi un baule pieno dei miei ricordi e degli oggetti più belli acquistati in Tunisia, nel viaggio di ritorno... scomparso dalla nave con cui tornavamo e mai più ritrovato.
certo che 5 sono tante!...
bello il tuo scrivere.

Anonimo ha detto...

su ragazzi, non prendetevela troppo, le biciclette sono fatte per essere rubate con tanto affetto e sentimento (sempre).
A rivenderle si prende pochino e occorre cercare come pazzi per trovare un coglione con tanta fiducia nel prossimo (sempre più raro) da lasciarci la bici a disposizione, possibilmente aperta!
Alì Babà l'extracomunitario, clandestino e ladro di bici ... naturalmente!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

anonimo alì babà, a me hanno sempre maggiormente preoccupato i 40 ladroni e quelli sono quasi tutti nostrani.

cristina, grazie! sei sempre così gentile, ma continua pure che i complimenti fanno piacere, soprattutto quando giungono da una persona sensibile quale tu sei.

dei due furti che hai subito, il secondo è quello che mi ha colpito di più perché legata a quei ricordi c'era una storia e le storie sono sacre... beh! la macchina fa incazzare soprattutto per i soldi spesi... ne hai dovuto comperare subito un'altra o l'hai ritrovata?

ciao cristina
stefano

Anonimo ha detto...

Stefano sei ottimista, sono più numerosi e non sono nelle favole.
Sono con te, complimenti per il testo.
Avete bici nuove? Dove posso trovarvi?
Alì Babà
l'extracomunitario, clandestino e ladro di bici  ... naturalmente!

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)