Non so voi, ma a volte mi sento davvero impotente e nonostante io creda fermamente nell'importanza delle scelte individuali, nella forza delle idee, di fronte a certe cose mi sento così piccolo e senza voce che le gambe e il pensiero si fanno molli. La crisi diventa sempre più evidente e la situazione internazionale sempre più pesante e difficile da gestire ma ho la sensazione che anche chi se ne rende conto e ogni tanto cerca di mostrare la propria indignazione buttando lì qualche strillo in verità non creda fino in fondo al proprio funesto presagio e spera sempre che sia tutto una esagerazione, che alla fine il buon senso prevarrà e che la cecità finta o stupidamente reale dei nostri governanti abbia fine. Ma se alziamo gli occhi da terra e ci guardiamo attorno ci accorgiamo che non è così, che le cose temute stanno realmente accadendo e se i governi non troveranno al più presto risposte concrete a questa/e crisi e non riusciranno a porvi in qualche modo rimedio, se non andranno oltre a trovate estemporanee che servono solo a rallentare la discesa, se non individueranno altre strade da percorrere e non le indicheranno ai loro cittadini, credo che la caduta sarà rovinosa per molti di noi. Avvoltoi e sciacalli stanno già affilando artigli e zanne. La crisi economica e morale viene -e verrà - sempre più cavalcata dai partiti estremisti che in tutta europa stanno crescendo (vedi la Francia) perché si sono resi conto che il momento è più che propizio. Ci vuole poco a plagiare le menti stanche di chi non ha più niente da perdere, neppure i sogni. Basta dare loro una speranza di rinascita, anche fasulla, anche se fondata sull'egoismo, indicargli la causa dei propri mali, il nemico da combattere: gli stranieri, l'europa, ecc, ecc. Chi non ha pane e lavoro ma anche chi ancora ce l'ha ma teme di perderlo è plasmabile come il pongo e ha forte predisposizione alle facili soluzioni. Domani, probabilmente verranno scritti trattati sui motivi della caduta del modello occidentale ma Ora quello che importa è la semplificazione, purtroppo anche di pensiero.
Un'altra cosa poi. Diciamoci la verità, nessuno di noi nati dopo gli anni 50/ 60 ha mai pensato davvero che ci potesse essere la possibilità di un nuovo conflitto mondiale - anche se in realtà tutto intorno a noi di guerre ce ne sono sempre state- (troppo civilizzati, troppo emancipati o solamente troppo ipocriti) ma ora che l'argomento sembra diventare sempre più di attualità ci sentiamo ancor più lillipuziani e totalmente spiazzati… io così mi sento nonostante abbia spesso sostenuto che i presupposti c'erano tutti ma come ho scritto poche righe sopra anch'io ho sempre sperato (e ancora lo spero) fossero elucubrazioni fin troppo esagerate.
Purtroppo e qui torno al punto di partenza credo che se gli uomini che vogliono davvero un cambiamento un'inversione di rotta - che magari comporterà anche a qualche rinuncia - non troveranno al più presto il modo di fare sentire la propria voce altri decideranno per loro e temo che allora i sacrifici non saranno pochi, costretti come saremo ad affrontare la corrente su una barca senza remi… speriamo almeno di saper nuotare
2 commenti:
condivido tutto
ciao
cri
Ciao Cristina, che bello ritrovarti qua... da quando c'è fb è così difficile avere incontrarsi sui nostri vecchi blog, acc. Ciao
stefano
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