giovedì 29 agosto 2013

due trailers al giorno... o quasi/ 2

Si sa, l'appetito vien mangiando perciò ho deciso di continuare con altri due film da "gustare: uno maccheronico e l'altro più speziato . Il primo è Big Night di Stanley Tucci un film che parla la nostra lingua oltre oceano nel disperato tentativo di educare gli "americani" alla buona cucina. Anche il secondo parla sia di sogni da realizzare che della ricerca da parte di uomini e donne del loro posto nel mondo, mondo che nonostante esista anche grazie al loro lavoro non li ha ancora del tutto accettati. La graine et le Mulet (in Italia Cous Cous) è un film di Abdellatif Kechiche  ed è il  terzo lungometraggio del regista tunisino naturalizzato francese.
P.s. la scena della danza del ventre è magistrale... e non solo


Big Night


La Graine et le Mulet( Cous Cous)

mercoledì 28 agosto 2013

due trailers al giorno... o quasi

nessun consiglio -per carità- solo il piacere della condivisione per scambiare qualche battuta - ma anche no- su film, vecchi, nuovi -poco importa- che per mille e diversi motivi mi son piaciuti, al di là dei generi, oltre le mode e le correnti, troppo spesso racchiusi in steccati; lo spettatore rispetto a chi i film li fa ha la fortuna di poter spaziare in lungo e in largo, può permettersi l'infedeltà e anche un pizzico di incoerenza  e assaggiare tutte quelle pietanze che il cinema gli cucina. Certo a volte qualche piatto risulta davvero indigesto ma  come d'altra parte succede in molti casi della vita se non si pizzica qua e là diventa davvero difficile formare un proprio gusto e pur prediligendo a secondo dei momenti i  sapori forti da quelli delicati saggio è chi non trascura ne l'uno ne l'altro consapevole che la vera ricchezza sta nella diversità e nella varietà.
Bene cominciamo e visto che abbiamo preso metaforiche strade culinarie come si fa a trascurare film -i primi che mi vengono alla mente - come  il letterario "Il pranzo di Babette" di Gabriel Axel e l'orientale "Mangiare bere uomo donna" uno dei primi lungometraggi di Ang Lee

Il pranzo di Babette

Mangiare Bere Uomo Donna


venerdì 21 giugno 2013

tra i due litiganti, il terzo gode (noi litighiamo e loro se la ridono... ancora)

Anni fa quando cadde il primo  governo Prodi,  ognuno di noi pronti a cercare il colpevole in base al proprio partito di riferimento. Chi era della sinistra cosiddetta moderata indicava perentoriamente con l'indice accusatore "l'intransigente" Bertinotti, chi invece era più , diciamo, estremista dava tutta la colpa alla arroganza dell'ulivo che se ne era fottuto  degli accordi presi, come se dare la colpa all'altro potesse in qualche modo alleviare la delusione per l'occasione mancata. Davvero una magra consolazione, non credete? Indipendentemente da chi fosse la causa di quel fallimento di una cosa sono sicuro: che tutti gli italiani, quelli  non innamorati del video cavaliere furono i veri  e soli perdenti… Ora dopo diversi anni e diverse elezioni il popolo di centro sinistra e di sinistra sommato a un numero cospicuo di elettori auto dichiaratosi "nuovo" "diverso" "onesto" ha avuto la possibilità di provare davvero a cambiare le cose, bastava provare a parlarsi, trovare un accordo su alcuni punti più o meno comuni, ma anche questa volta così non è andata. Per l'intransigenza di Grillo che mette tutti gli altri sullo stesso piano, destra e sinistra, e  pretende di arrivare alla maggioranza assoluta? Per l' atteggiamento poco trasparente  di Bersani che voleva tendere un tranello al movimento dicendo di voler dialogare ma  in realtà  senza fare alcun passo in quella direzione? Anche questa volta tutti pronti ad indicare con sicurezza e con fede calcistica il colpevole, che naturalmente abita nella parte avversa ( anche se così avversa spesso non è) così infervorati  da non accorgersi che ancora una volta gli sconfitti sono gli stessi: quelli che vorrebbero vivere in un paese meno corrotto, più onesto, più civile e invece si trovano ancora una volta a dovere aspettare  un miracolo che finora nessun aspirante "messia" è stato in grado di fare, forse perché di messianico hanno davvero poco ma soprattutto perché credo  che loro, abbiano altri obiettivi.

giovedì 20 giugno 2013

grazie fratelli!

Questa mattina ero in una delle sale di aspetto dell'USL in attesa che mia moglie rinnovasse un attestato di formazione; mentre aspettavo ho scambiato qualche parola con alcune persone che attendevano il loro turno; tutte lavoranti nel settore alberghiero, chi come barista, chi come cuoca o cameriera….Una cosa accomunava queste lavoratrici (erano praticamente tutte donne) per lo più stagionali. Tutte quante erano sfruttate: 10 o 12 ore di lavoro, senza riposo settimanale, e naturalmente in regola per 4 massimo 6 ore al giorno. La cosa triste ma purtroppo vera è che queste persone, ne conosco alcune, pare debbano essere  grate a chi questo lavoro glielo elargisce consce del fatto che se rifiutassero tale generosità dietro di loro ci sarebbe subito un altro ben felice del loro rifiuto. Ora è evidente che questo è scoprire l'acqua calda e lungi da me emettere  qualsiasi giudizio negativo nei confronti di queste persone (domani potrebbe toccare anche a me), ci mancherebbe altro, ma riguardo a coloro che, consapevoli di aver in mano questa arma di ricatto che è la forte disoccupazione, si approfittano di questa situazione cercando di tranne il più possibile vantaggio, beh! riguardo a costoro, che purtroppo sono anche miei concittadini, provo un profondo disgusto e un inimmaginabile  disprezzo! 

p.s. e non mi si venga a dire che non tutti sono così  perché ogni cittadino riminese intellettualmente onesto sa che gran  parte  degli imprenditori turistici  della mia città si comporta in questa maniera, da molto tempo e se si aggiunge poi l'evasione fiscale il quadro diventa davvero edificante 

sabato 8 giugno 2013

la gioia per un figlio che si sposa
la tristezza per una madre che se ne sta andando
un anima divisa in due
un tiro alla fune  un po' perverso
ma a volte va così
beffarde scelte di tempo


martedì 7 maggio 2013

bernard

"bonjour chef"
mi giro e incontro il bel volto sorridente di Bernard
"ciao Bernard"rispondo io "è da molto che non ci si vede" e gli stringo la mano
Lui  ricambia e come se non si capacitasse della cosa mi dice quasi ridendo
" sei incredibile sai, ti ho detto come mi chiamo una sola volta  alcuni anni fa  e tu mi riconosci subito e ricordi sempre il mio nome"
e continua scuotendo la testa
"non sai quanto piacere mi faccia questo, credimi davvero tanto"
gli do una pacca sulle spalle robuste e sorrido a mia volta
potrei dirgli che non c'è niente di strano in questo ma sarei ipocrita
"Ci credo bernard, lci credo"  mi limito a rispondere quasi commosso 
A volte basta davvero poco per avere molto in cambio


( Bernard è un ragazzo di 42 anni nativo del Camerun che ho conosciuto 3 o 4 anni fa a Castelbolognese. Allora abitava a Forlì e faceva il pendolare fino a Fusignano: due treni con sprint finale di tre km in bici… per iniziare alle 8  gli toccava alzarsi alle 5 per fare circa 35 km. Ora fortunatamente si è trasferito a Ravenna e le cose vanno molto meglio anche perché è riuscito a far venire in Italia sua moglie con i suoi due figli 

lunedì 22 aprile 2013

impermeabili

Uomini di probabili affari si muovono lesti nei loro abiti di taglio pregiato - abiti  che molti indossano a malapena  il giorno del matrimonio - e si aprono a ventaglio mentre li attraverso con la mia bicicletta - sono un vero pirata della strada con il velocipede -, ragazzi africani con le loro pile di libri tra le braccia  cercano con insistente pazienza un difficile acquirente,  alcuni giovincelli indigeni appiccicano i loro nasi alle vetrine dei negozi di calzature sportive fluorescenti ad alta tecnologia mentre altri avanzano sicuri, nonostante  gli occhi bassi  sugli smartphone, intenti a conversare con amici virtuali oppure no ma certamente più distanti rispetto a quelli - apparentemente trascurati - che deambulano al loro fianco compiendo  gesti speculari, signore ma anche signori, perennemente in gara con un tempo difficilmente raggiungibile, trascinano pesantemente  borse della spesa rigonfie di cibarie varie acquistate al locale mercato, alcuni uomini non più giovani, probabili ex vitelloni,  incoerentemente vestiti ma perfettamente in sintonia con quello che un tempo sono stati,  si muovono senza trascurare ogni piccolo gesto, ogni singolo passo e paiono  sorridere a passanti immaginarie… lo stesso fiume umano di sempre attraversa - refrattario - la città come se nulla fosse accaduto come se l'attualità non fosse altro che il frutto dell'immaginazione di qualche bizzarro sceneggiatore e non c'entrasse per nulla con le nostre vite e noi fossimo appena usciti dal cinema. 

martedì 16 aprile 2013

si fa presto a dire snob



vogliate perdonarmi se il concetto l'ho già espresso in passato: a mio parere il declino culturale (e non solo) del nostro paese è cominciato il giorno in cui Paolo Villaggio fece gridare al suo personaggio che la Corazzata Potemkin era cagata pazzesca. Quel giorno il Fantozzi dormiente che giaceva in ognuno di noi si ridestò e improvvisamente ci sentimmo tutti come liberati. L'ignoranza ( quella peggiore) fu sdoganata e prese il potere "democraticamente" assecondata dai grandi imbonitori che non aspettavano altro per poter finalmente vendere i loro sogni di princisbecco a un popolo che tra la fatica dell'apprendere e le lusinghe del paese dei balocchi non tentennò e scelse…. dando retta a Marcello Marchesi