venerdì 19 ottobre 2007

ma c'è, l'isola che non c'è? (prima parte)

..l'isola in questione è la scuola. Ogni tanto l'argomento scuola torna a essere d'attualità. Finalmente si cambia! In questi ultimi dieci anni ricordo le parole e i tentativi!? dei vari ministri: D'onofrio, Berlinguer, De Mauro, Moratti...Per un motivo o per un altro sono stati - spesso a ragione - contestati, quasi sempre dagli studenti - qualcuno dice che è nella loro natura -, molto meno, dai docenti - tranne quando si osa( vedi Berlinguer) mettere in discussione la loro capacità di insegnamento e si vuol fare verifiche... Ma scherziamo!!!
Adesso tocca al Ministro Fioroni - uno che sembra prendere il suo incarico molto seriamente - varare nuove proposte riformiste e affrontare nuove proteste! ... In parte anche le le mie.
Quando ha lanciato il suo anatema "via i debiti formativi , si ritorni all'esame di riparazione!" ho provato una strana sensazione e ho pensato che per l'ennesima volta ci si preoccupasse maggiormente di rimediare all'effetto senza curarsi della causa. Che si cercasse come al solito un capro espiatorio.
..D'accordo, la questione dei debiti così viene affrontata è davvero cosa ridicola ma siamo sicuri che un semplice esame di riparazione risolva il problema? "I ragazzi sono impreparati e non abbastanza responsabilizzati"...ce ne siamo chiesti seriamente il motivo?
Spero caro ministro ci sia ben altro nel suo paniere perché altrimenti siamo alle solite: piccoli e superficiali interventi che praticamente non modificano nulla. Se non si parte dalla radice difficilmente riusciremo ad ottenere risultati soddisfacenti; In poche parole se non si impara a parlare il più possibile al cuore dei ragazzi cercando di far nascere loro un vero interesse per lo studio, per la conoscenza - e non penso ci si arrivi colpevolizzandoli - questo sarà un altro fallimento.
Guardiamo cosa è veramente cambiato in questi ultimi anni e badate bene, almeno a parole tutte le riforme puntavano a cambiamenti epocali. Abbiamo forse una maggior qualità di insegnamento, ottenuto migliori risultati di apprendimento? Possiamo definire la nostra una scuola moderna, degna di un paese civile come l'Italia ritiene di essere? E se la risposta è negativa, di chi è la colpa? Dei ragazzi, degli insegnanti, degli adulti, della politica? Io credo che se un sistema non funziona tutti gli attori, i protagonisti che ne fanno parte siano responsabili dello stato delle cose, forse non in egual misura, certo, ma nessuno può dirsi del tutto innocente. In un sistema che ha completamente dimenticato l'importanza della cultura e non mi riferisco a quella cultura che a volte tiriamo fuori, così, tanto per riempirci la bocca: "L'italia è stata la patria della cultura, dell'arte, della musica"( appunto, è stata !) ma di quella che è alla base della crescita di ogni individuo, pregna di contenuti, di passioni, di senso civico, che è trasmissione di conoscenza, di pensieri alti, di ideali più che di nozioni buttate lì a casaccio sperando che qualcuno ci inciampi sopra?!
...Allora perché se siamo tutti un po' colpevoli di questo degrado culturale indicare come unici responsabili gli studenti? se si riempie un vaso vuoto di solo fumo alzando il coperchio che cosa rimane?
A proposito di contenuti, leggete questo brano di Vincenzo Giorgetti - mio caro amico - scritto nel 1994 quando ancora insegnava lettere in un istituto di Rimini:
...gli insegnanti? Ieri "Baroni" oggi "Dinosauri!"
Questa mattina, ho catturato fra i fili nebbiosi di autunno, imprecise sensazioni, sottili emozioni mentre improvvisi palpiti come confusi ricordi riaffioravano dal profondo dell'anima.
Io, non so se questi slogans urlati contro la scuola dei "dinosauri" equivalgono ai nostri cori lanciati contro la scuola dei "baroni".
Non so se queste chitarre siano accordate come le nostre, se questa festosa protesta, assomigli a quell'antica voglia di ribellione.
Non so se il futuro sognato da questi ragazzi, valga quanto il nostro desiderio di nuovo, di più giusto.
Certo, questa mattina c'era molta gente che guardava senza capire e parecchi ragazzi che seguivano la "corrente" come allora. C'erano anche un poco stupiti, diversi insegnanti: despoti illuminati, progressisti, democratici di sinistra che, come allora, spiavano la massa di studenti che avanzava chiassosa. Spiavano, ma non capivano quella stupida protesta che rubava tempo prezioso alle lezioni, o se anche capivano, non le davano importanza, tanto la grande contestazione globale del Sistema l'avevano fatta loro proprio trent'anni prima. Certo questa mattina ai margini della strada, ho vissuto strane sensazioni, poi ho atteso che gli studenti, dopo la manifestazione, entrassero in classe per l'appello conclusivo... ma guardando fuori il
grigio delle nuvole, mi chiedevo senza capire bene, se , lì seduto sulla cattedra, ci fosse l'insegnante "dinosauro", oppure come per magia, un alunno un po' ufo, un po' annoiato, persino un poco deluso dall'odiata scuola dei "baroni", diventati, essi stessi, irrimediabilmente
decrepiti "dinosauri".

P.S.Seguirà a breve la seconda parte

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