Alcuni amici recentemente mi hanno fatto notare che spesso i miei post sono troppo lunghi perciò dato che molto probabilmente hanno ragione cercherò in questo mio nuovo scritto di essere più sintetico.
...Vi avevo lasciati con la promessa che vi avrei indicato due libri interessanti e così farò senza indugio: uno è legato all'altro; non che non si possano leggere separatamente, ma dopo aver letto il primo sono convinto che la curiosità vi spingerà a passare al secondo - almeno lo spero-.
Il primo si intitola: Divertirsi da morire il discorso pubblico nell'era dello spettacolo (ed. Marsilio)...è un saggio veramente molto interessante per capire come le nostre società occidentali si sono trasformate in queste ultimi decenni ... Quello che stupisce - ma forse neanche tanto, visto che qui in Italia, le cose peggiori e non degli USA ci arrivano circa 20 anni dopo - è che il libro è stato scritto da un sociologo americano, Neil Postman, nel 1985 ...ventidue anni ma non li dimostra affatto!
Il secondo: Il mondo nuovo (ed. Mondadori)dello scrittore inglese Aldous Huxley - veramente stupefacente la preveggenza di questo testo datato 1931 - "una sorta di denuncia del mito del progresso e del consumismo modellato sulla società statunitense, una lucida riflessione sulla mancanza di consapevolezza e di senso di responsabilità individuale."
L'accostamento fra i due libri non è farina del mio sacco ma proprio di Neil Postman che nella premessa al suo saggio ce ne spiega la ragione : " Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley, non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse nessuno desideroso di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privati delle informazioni; Huxley, quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all'egoismo, Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e di bambinate....In 1984, Orwell - aggiungerà Huxley anni dopo - la gente è tenuta sotto controllo con le punizioni; nel Mondo nuovo, con i piaceri. In breve, Orwell temeva che saremmo stati distrutti da ciò che odiamo, Huxley, da ciò che amiamo.
Il mio libro si basa sulla probabilità che abbia ragione Huxley, e non Orwell".
Spero vivamente di avervi incuriositi.... Alla prossima!
P.S. Oggi ho letto il nuovo post di Beppe Grillo...che tristezza! Ho avuto purtroppo la conferma che ciò che temevo si sta puntualmente verificando: l'intento di eliminare le barriere fra destra e sinistra avendo come unico collante la protesta contro un obiettivo comune, si sta dimostrando vano - basta leggere i vari commenti per rendersi conto che quando ci si confronta su un tema importantissimo e delicato come l'immigrazione le differenze di pensiero e le diverse sensibilità saltano agli occhi! Ciao
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