mercoledì 4 novembre 2009

la disputa


Alé, ci risiamo!
Un'altra volta a dibattere sul "crocifisso sì, crocifisso no.
ma quante volte in un'esistenza ci toccherà affrontare questo tema così scottante che ci porta a discutere per giorni e giorni, ognuno con le sue tesi, con i suoi dubbi, con le proprie convinzioni senza venirne mai a capo.
Ora non è che io abbia la verità in tasca anzi rispetto a prima ho pure cambiato idea, non in maniera netta è chiaro ma se un tempo ritenevo più saggio aggiungere che togliere ora francamente questa soluzione mi sembra davvero improbabile e non fattibile; ma ve le immaginate le aule di un tribunale e quelle scolastiche con dietro alle scrivanie degli altarini multicolori, dei piccoli bazar con esposti immagini, statuette sacre raffiguranti ogni tipo di religione... ma non scherziamo per favore!
Ora qualcuno griderà: " ci vogliono togliere anche la nostra fede, le nostre tradizioni... tutta colpa dell'invasore, del barbaro, del tartaro"
Ma non è così, perché le prime volte che ci si è confrontava sull'argomento, gli "stranieri" nel nostro paese non erano un numero così significativo come in questo momento storico, era solo una disputa tra credenti e non credenti.
Ora invece è molto più importante visto che condividiamo l'Europa con tantissime altre persone dal diverso credo religioso dalle diverse culture perciò dobbiamo affrontare la questione con buonsenso e con il tatto necessario per individuare la soluzione che sicuramente per molti sarà non giusta ma che vada comunque nella direzione della convivenza.
Per quanto mi riguarda, non avrei nessuna difficoltà a studiare, a muovermi in ambienti con simboli di fede differenti dal mio ma siccome non siamo tutti uguali e con medesime sensibilità credo che quella proposta dell'Europa sia la scelta migliore.
E poi, siamo sinceri - mi rivolgo soprattutto ai credenti - pensate davvero che la fede di un individuo possa sgretolarsi per mancanza di simboli religiosi nei luoghi pubblici? se così fosse vorrebbe dire che questa fede è molto fragile e con ben misere fondamenta, non credete?
Non si possono trascorrere le giornate dimenticandosi il vangelo dentro il più nascosto dei cassetti per poi diventare improvvisamente il più fanatico dei difensori di un simbolo che quotidianamente tradiamo con il nostro comportamento.
Sia ben chiaro, non voglio con queste parole offendere nessuno (chi è senza peccato ...) ma è che vorrei ci fosse meno ipocrisia e maggior buonsenso attorno a me, in me e dico questo da laico e non da ateo (che non è la stessa cosa) dico questo perché sono stufo di sentire usare il nome di Cristo per combattere queste piccole inutili battaglie che, a mio avviso, non portano da nessuna parte se non ad acuire le differenze.
La Fede, in qualsiasi cosa, in un Dio, in una Causa, in un'Idea la si protegge, la divulga attraverso la pratica, con l'esempio e non con l'ostinata difesa di un simbolo, tra l'altro - ripeto - posto in luoghi pubblici che sono, per l'appunto di tutti e non solamente di alcuni. Non possiamo più far finta che gli altri non esistano anche perché a volte gli altri siamo noi.

p.s. Anni fa quando venne fuori nuovamente l'argomento mi venne il dubbio che nella classe di mio figlio, il crocifisso, non ci fosse...infatti non c'era ma nessuno se ne era accorto e aveva protestato, nessuno!

stefano

10 commenti:

andrea ha detto...

Ciao Stefano trovo molto interessanti le argomentazioni da te proposte riguardo questo tema che ogni tanto ritorna di "moda".E' vero soprattutto per i credenti che una fede viva coerente non può sgretolarsi se il crocifisso è o non è esposto in luoghi che diciamo pubblici.Ma sai la Fede molte volte ha bisogno anche di queste che io chiamo piccole cose e non posso biasimare chi magari si sente in dovere di difendere i simboli della sua appartenenza, seppur flebile e consunta dall'abitudine e dalla superficialità.I punti però da analizzare sono a mio parere due.La prima è che con decisioni di valore simbolico così alto, (a dire il vero non so neanche chi cavolo sia il Consiglio d'Europa ma tant'è evviva l'ignoranza)si cerca di portare la questione su binari che propiamente non le appartengono e cioè politici quasi a voler giocare sul contrasto ideologico che ne consegue.Il secondo punto però, a me più caro, riguarda la collocazione del famigerato simbolo all'interno della scuola,e solo lì, alla faccia degli altri luoghi pubblici, chissenefrega se in un'aula di tribunale vi sia o non vi sia.La "presenza" si inserisce in un contesto molto più alto che non quello se o no disturba la sensibilità di qualche bambino; anche tu l'hai detto, se c'è o no non se ne accorge nessuno.
La presenza può essere delegata a luoghi propriamente di culto ma si inserisce, questo dibattito, in una domanda che mi stà molto a cuore, anche se rischio di essere di parte in quanto Cristiano. E cioè l'educazione alla religione o alla religiosità, vista certamente in senso non propiamente di culto, per quello altri ormai sono i luoghi deputati, giustamente, non dovrebbe essere patrimonio dell'individuo che cresce, come disciplina che riguarda i grandi temi dell'esistenza? Sono sicuro che volenti o nolenti le grandi domande religiose che ognuno di noi si è fatto riguardano un patrimonio che va al di là del credere in qualcosa. Per me è sicuramente meglio aggiungere,dibattere,discutere che rendere la scuola anonima, vuota, asettica. Voglio concludere citando uno studioso anticlericale dell'800 " Gentili signori la colosaale rivoluzione di Cristo è senza esempi nella storia.O è Dio e merita devozione in quanto tale.O è uomo e si sente egualmente la vogia di cadere in ginocchio davanti al suo genio".....Forse da una parte e dall'altra (sempre il gioco delle parti) ci si accoglierebbe meglio se in noi non dominasse la paura, perchè è quella che blocca, antepone,giudica.

stefano mina ha detto...

ciao andrea bello questo tuo contributo e condivido in pieno quello che l'anticlericale dell'800 ha detto... pensa lo stavo per scrivere anche io:-)
Il problema è sempre lo scontro ideologico perciò credo sia più saggio discutere eliminando qualsiasi appiglio così da poter ragionare veramente sulla religione, su Dio, su come spesso viene usata, sfruttata e divulgata in malo modo.
Ripeto io non sono Ateo e vorrei sentire la voce di tutti anche perché credo sia giunto il tempo che gli uomini vadano giudicati per le loro azioni e non dalle loro culture, religioni, etnie consapevole che però sia comunque necessario conoscere per potere parlare, conoscere le nostre tradizioni ma anche quelle degli altri
Per esempio Andrea, quello del post precedente a questo, credo sia un bravo Cristiano, non credo importi se lui abbia fede o meno, certamente è un bel esemplare di essere umano

ciao Andrea

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

quello sopra sono sempre io, naturalmente :-)

cristina bove ha detto...

Caro Stefano
per me la diatriba è fasulla e anacronistica.
Penso che la dignità di un credo non abbia bisogno di simboli e che sono finiti i tempi in cui gli stregoni adoravano totem.
credo che chiunque debba sentirsi libero di credere in ciò che sente congeniale, e che non debba essere vessato da culti in cui non si riconosce.
Pensare che il nostro paese sia sotto l'egida di un crocifisso è oscurantistico e ipocrita.
Per fortuna c'è anche una chiesa illuminate che rispetta e ama a prescindere dal nome di dato a dio e dai suoi simulacri.
Ecco un link molto interessante su Micromega:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/crocifisso-%E2%80%9Cnoi-siamo-chiesa%E2%80%9D-la-fede-si-vive-nelle-coscienze/

ciao
un abbraccio.

brazzz ha detto...

ciao son roberto
bà,ovviamente la disputa trascende il crocifisso in wuanto tale..è solo un simbolo,che però tende a mostrare il persistere di un legame stretto fra il nostro stato e la chiesa,aldilà delle affermazioni di facciata sulla laicità dello stato..di conseguenza,personalmente lo eliminerei dalle scuole..oggi poi funge(per taluni) anche da"baluardo" contro i nuovi barbari che invadono il paese,verso i nuovi diseredati che vengon a minacciare la nostra identità..innegabile dire che c'è di sicuro che lo vede in questo modo..altro motivo per toglierlo dalle scuole..specie in un momento come questo,dove il senso di toleranza,e di legalità,in questo paese stan facendo passi indetro inimmaginabili 20 anni fa(gli esempi son decine,dai continui episodi contro i gay,all'atroce pestaggio di quel ragazzo,con annesso mostruosa registrazione audio)credo che qualsiasi simbolo che sottintenda chisura verso l'altro,verso ciò che quel simbolo non rappresentra..sia estremamete pericoloso

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie cristina del suggerimento, ho letto e condiviso così come quello che tu hai scritto
ti abbraccio

ciao brazz puntuale anche il tuo intervento. grazie

p.s.spero sia chiaro, l'ho scritto anche nel post, questo è un argomento delicato che deve essere affrontato con totale coerenza e onestà intellettuale perciò spero che le diverse opinioni siano rispettate anche se non condivise... le strumentalizzazioni le lasciamo ai politici che loro ci sguazzano a prenderci per i fondelli

stefano

Anonimo ha detto...

La scuola è laica esattamente come il nostro stato, quindi non trovo che sia una cosa così drammatica (anche se presente
nella nostra tradizione) eliminare il crocifisso dalle aule, visto che attualmente condividiamo la scuola con persone di altre religioni.
Sono laica come te e come te penso che bisognerebbe essere coerenti col proprio credo in maniera concreta
dimostrando realmente quanto credi nelle tue idee.
In questo caso specifico quanto si crede in quello che la nostra religione ci ha insegnato: prima di tutto amare il prossimo
incondizionatamente, aiutarlo se bisognoso senza aspettarsi qualcosa in cambio.

Bene, ora ti racconto brevemente due episodi raccontati da terze persone di nostra conoscenza.

1) Una mia vicina (n°1) fa una richiesta (non so in quale maniera, ma in questo caso poco importa), ad un'altra persona (n°2) che vive
sempre nel nostro palazzo.
N°2 molto stizzita le risponde in malo modo mandando n°1 "affan...o" e augurandole "di morire al più presto".
Oltre all'enorme maleducazione nel rispondere a n°1 (tra l'altro molto anziana) cosa c'è di strano???
n°2 è un'attivissima frequentatrice di chiesa tanto che quando arriva il mese di maggio si fa portare a casa la statua della Madonna e
informa tutto il vicinato con un biglietto, ben visibile sull'ascensore, che si può andare da lei a pregare "con tutto l'amore che possiamo".
… Ma non ti fai schifo da sola??? di quale amore parli??

2) Qualche estate fa (per la precisione negli anni 80) tra i clienti dell'albergo di proprietà dei miei suoceri, c'era un signore molto credente e
che dimostrava molto fervidamente la sua devozione in pubblico.
Per esempio quando in televisione c'era qualche servizio del telegiornale che riguardava il Papa "chiedeva" il silenzio assoluto con un
"Ssssssh silenzio!! parla il Santo Padre".
Bene, un giorno ha manifestato un comportamento del tutto opposto a quello che invece avrebbe dovuto tenere, visto quello che gli era stato insegnato da sempre.
Un ragazzo di colore era entrato, all'ora di pranzo, nell'albergo per poter vendere alcune statue tipiche africane in legno nero di elefanti, giraffe ecc. li ricordate???
Non essendo nessuno alla reception, i clienti presenti hanno visto questo "grand'uomo di fede" alzarsi dal suo tavolo e con fare molto prepotente, voce alta e decisa,
braccio destro teso e dito indice della mano dritto ad indicare l'uscita, cacciare (come si fa coi cani) e ripeto cacciare da "casa nostra" questo innocuo
ragazzo che voleva solamente guadagnare qualcosa onestamente.
Ma … testa di cacchio, ma chi ti credi di essere??? Ma dov'è il tuo spirito cristiano???

Ok, tutto questo per dire che sono certa che questi "due begli esempi di cristianità" sicuramente si metteranno in prima fila a difendere la presenza del crocifisso …
eppure sono proprio loro i primi che il loro credo lo calpestano con estrema facilità con questi episodi di "grande amore verso il prossimo"!!!

LuceConsuelo

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Ciao Luc. nonostante io creda ci siano tantissime persone in buonafede penso che quello che hai sollevato sia il vero problema... sono convinto che da troppo tempo sia la politica che la chiesa considerino i cittadini come dei bambini, non da far crescere consapevoli - ma solamente da soggiogare e manipolare a proprio piacimento altrimenti nessuno farebbe tanto chiasso su un argomento del genere. Sappiamo benissimo che la politica in nome di un'identità nazionale - che tra l'altro non esiste - ha bisogno di cavalcare qualsiasi cosa pur di difendere la nostra presunta italianità e di tenere unito il popolo contro qualsiasi presunto nemico e la chiesa che forse si trova davvero impreparata ad affrontare il cambiamento che c'è in atto nelle nostre società si attacca al crocifisso come pretesto, senza preoccuparsi se quel simbolo c'è oppure no nelle teste dei giovani( Marinella Perroni, presidente delle teologhe italiane) e questa non è solamente la mia opinione ma anche quella di tanti cristiani che in questi giorni dibattono senza pregiudizi ma con la voglia di confrontarsi.

Anch'io ho nella testa e negli occhi tante incoerenze da parte di chi predica e razzola male ma dato che questo fa parte della fallibilità dell'uomo dovremmo imparare tutti a calmarci e a valutare le cose con più serenità. Nessuno può sradicare una fede, un'idea se questa è ben radicata in noi.
ciao e buonanotte

p.s. Marinella Perroni dice anche: Ma se in paesi come la Germania, la Francia, l'Inghilterra,i crocifissi in classe non ci sono, forse sono nazioni che hanno perso le radici cristiane? Oppure hanno un rapporto diverso con la fede?

lanoisette ha detto...

tre suggestioni (non pretendo di esaurire la disputa, ma sono pur sempre un'insegnante):
-la scuola pubblica dovrebbe essere laica e dovrebbe insegnare il rispetto dell'art. 8 della Costituzione, che stabilisce che tutte le religioni sono uguali.
- il crocifisso non è una "tradizione" (lo è scambiarsi i regali a Natale o mangiare le uova a Pasqua), ma il simbolo di una precisa fede religiosa. per questo deve stare fuori dalle aule (in cui, tra l'altro, c'è la facoltà di non avvalersi dello studio della religione cattaolica) e i cattolici che per tenerlo appeso lo chiamano "tradizione" stanno degradando l'essenza stessa della loro fede.
- quando parliamo di "radici cristiane" dell'Italia cerchiamo di non scordarci quanto la Santa Sede abbia fatto per scoraggiare il processo di unificazione nazionale, fino al "non expedit".
- in punta di penna, l'aritcolo di legge che stabilisce la presenza del crocifisso nelle aule è un Regio Decreto del 1924. e accanto al crocifisso impone anche il ritratto del Re. che mi mettano anche quello, allora.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

nulla da aggiungere al tuo commento che mi trova perfettamente d'accordo
ciao lanoisette
stefano