venerdì 2 marzo 2012

Lucio

La morte non dovrebbe fare differenze ma sappiamo bene che non è proprio così perché quando muore un artista come Lucio ti senti "strano" come svuotato, come se avessi perso un vecchio amico, un vecchio compagno di viaggio con cui hai percorso lunghi tratti davvero importanti di vita e anche se poi le reciproche strade hanno preso diverse direzioni non è possibile dimenticare. Da tempo oramai non seguivo più la sua musica, i miei gusti nel tempo sono cambiati, ma la simpatia e quella sorta di affetto che avevo nei suoi confronti non sono mai mutati e quando è capitato di poterlo ascoltare magari nella veste meno "commerciale" di musicista Jazz l'ho fatto con grande piacere, come ad esempio tre o quattro estati fa alla darsena di Rimini. Mi rendo conto che potrei scrivere a lungo di Lucio, del suo eclettismo, della sua passione per l'Arte, delle sue capacità canore, di quanto fosse innovativa la sua musica alla fine degli anni 70 della sua capacità (generosità?) di scoprire giovani talenti ma ho sempre paura della troppa retorica perciò preferisco lasciare questo compito a altri sicuramente più competenti di me. Certi accadimenti ti costringano a viaggi nel tempo a ritroso e allora cerchi di ricomporre bandoli di memoria sfilacciata con la speranza di ritrovare volti, sensazioni, pensieri che avevi riposto da tempo in un vecchio baule in soffitta. A volte è necessario, anche se doloroso, riaprirlo quel vecchio forziere e tirar fuori tutti quei "tesori" che avevi dimenticato sotto la polvere. Basta un soffio e i colori ritornano vividi come un tempo. p.s. mancano all'appello:"Il giorno aveva cinque teste" e "banana republic" ma non li ho trovati.

5 commenti:

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

IL CUCCIOLO ALFREDO

Tra le case e i palazzi di una strada d'inferno
si vede una stella tanto bella e violenta
che si dovrebbe vergognare.
Televisori e cucine, cosi` uguali,
on i denti di bocca di uno venuto dal centro
in cerca di un dramma da annusare.
Il cucciolo Alfredo, avvilito e appuntito,
con i denti da lupo tradito,
ci pensa un attimo e poi sale,
si tratta di un giovane autobus dall'aspetto sociale
e il biglietto gratuito
regalo di un'amministrazione niente male.
Nemmeno Natale e` una sera normale
con gli occhi per terra la gente prepara la guerra.

C'e` guerra nei viali del centro,
dove anche il vento e` diverso,
son diversi gli odori per uno che viene da fuori
un grande striscione con uno scudo e una croce
e una stella cometa,
la reclame di una dieta,
pistola alla mano la citta` si prepara
a sommare il danaro,
a una giornata piu` amara.

Alla quarta fermata,
senza nessuna ragione,
scendendo deciso
il cucciolo Alfredo s'inventa un sorriso,
sorride a uno scherzo di donna,
a un amico che alle sette di sera,
dopo piu` di tre anni e` appena uscito di galera.
Il complesso cileno affisso sul muro
promette spettacolo, un colpo sicuro.
La musica andina, che noia mortale,
sono piu` di tre anni che si ripete sempre uguale,
mentre il cucciolo Alfredo canta in modo diverso
la canzone senza note di uno che si e` perso:
canzone diversa ma canzone d'amore,
cantata tra i denti, da cuore a cuore.

Se la sua e` cattiveria io la prendo per mano,
ce ne andremo lontano
Se la sua e` cattiveria io la prendo per mano,
ce ne andremo lontano
Se la sua e` cattiveria io la prendo per mano,
ce ne andremo lontano

Milvia ha detto...

È bellissimo questo omaggio a Lucio, Stefano! Hai messo in evidenza tante cose che penso anch'io, ma che non avrei saputo scrivere così bene.
Un abbraccio.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

ciao Milvia, quello che dici è per me un gran complimento ma credimi scrivere quelle poche righe non è stato affatto facile perché il ri- pensare a Lucio mi ha fatto davvero ritornare indietro nel tempo. Una moltitudine di immagini di sensazioni sono riaffiorate nella mia mente, pensieri sparsi che non riuscendo a allineare correttamente ho dovuto togliere con grande fatica. Per me scrivere è davvero gran complicato, altroché.
Ho sempre paura di cadere nella retorica e sono convinto che davanti alla morte sarebbe meglio restare in silenzio ma questa volta no, sentivo che qualcosa anche di banale la dovevo scrivere e l'ho fatto.
grazie Mivia

Anonimo ha detto...

Forse non c'entra niente, ma quando muore qualcuno come Lucio mi viene da pensare alle cose importanti della vita e siccome oggi ho scritto questa cosa Stefano, te la lascio qui nella tua stanza.
vincenzo


pensierino della sera




che poi alla fine
sono poche le cose
che contano nella vita

per questo
devo cercare di ricordare
che siamo fatti
per l'ottanta per cento di silenzio
e per il venti per cento di parole

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie vincenzo, la stanza ti è grata al 100%