martedì 1 maggio 2012

primo maggio duemila e dodici

A volte non scrivi perché non sai cosa scrivere a volte non scrivi perché avresti troppo da dire ma non hai la forza e la voglia di metterti alla tastiera e di premere i tasti. Migliaia sono le parole che frullano impazzite nella mia testa, come palle magiche, e da tempo non riesco più a fermarle; allora preferisco lasciarle rimbalzare e aspettare con pazienza che si plachino da sole e si adagino lentamente sul piano della mente . Poi, quando e se, questo accadrà non dovrò fare altro che raccoglierle una a una e con la tenacia del tessitore di puzzle allinearle sul bianco della pagina cercando di dare un senso al mio scrivere... Per il momento aspetto e non so dire quando e se le cose cambieranno perché sento di aver perso gran parte della fiducia che riponevo nelle parole, nella loro bellezza, nella loro forza, nella loro onestà, perché questi tempi di lingue triforcute mi hanno fiaccato e troppo spesso ho udito quelle parole sgorgare da bocche false e indegne, da uomini nefasti e insaziabili che per proprio interesse hanno usurpato gran parte della bellezza del mondo calpestando la natura e umiliando i propri simili e il loro lavoro. Per il momento aspetterò e camminerò finché le ossa mi reggeranno finché i muscoli si manterranno tonici quel minimo necessario, camminerò con entusiasmo e con gli occhi ben spalancati per non perdere nulla o quasi nulla...

1 commento:

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

non preoccupatevi qualche quadro ci scapperà:-)