L'altro giorno mentre stavo sistemando la mia libreria mi sono imbattuto in alcuni scritti di Don Milani che possedevo da alcuni anni; mi sono soffermato sulla "lettera ai cappellani militari" , risposta ad un comunicato pubblicato dalla Nazione di Firenze il 12 febbraio 1965 scritto dai cappellani in merito all'obiezione di coscienza; ho letto a mio figlio quelle pagine ad alta voce - normalmente Luca non ama questa sorta di imposizione letteraria ( un tempo non era così!) ritenendo, a ragione, il leggere una questione personale, intima - ma questa volta non ha minimamente protestato ed ha ascoltato in religioso silenzio lo scorrere delle parole del priore, parole profetiche, di una forza e di una attualità inaudite.
Sono parole che affrontano il tema della pace, della guerra - oggi diventato purtroppo così attuale - sfiorano il concetto di Patria, "chi sono gli italiani e chi gli stranieri?"
Parla della Costituzione, oggi continuamente "tradita", si schiera e prende posizioni nette, sa bene chi siano i carnefici e chi le vittime, non come qualche nostro contemporaneo che vuole, in nome di una presunta pacificazione, mettere tutti sullo stesso piano, una pacificazione che non nascerà certamente dall'ipocrisia e dalla menzogna; esalta la democrazia ed il socialismo, vocaboli, oggi, spesso utilizzati a sproposito stravolgendone il significato più alto, vanificando così tutti gli sforzi di chi ha cercato e cerca di renderli sistemi politici compiuti, compresi e condivisi...
C'è fra le tante una frase che mi ha particolarmente colpito, non perché più importante delle altre ma perché leggerla è stato come mettere del sale su una ferita ancora aperta, mi ha ricordato in questi giorni di anti-politica, di anti-tasse, di anti-tutto che quello che per me ( non solo per me ) fino a ieri era importantissimo - anche perché mi dava la sensazione di "contare qualcosa", di partecipare-, si stava lentamente e inesorabilmente spegnendo; la frase è questa...."le uniche armi che approvo sono nobili e incruenti: lo sciopero e il voto".
Ora capite come possano stridere parole come queste, oggi, che buona parte della gente è disillusa e non sa più che pesci pigliare e come reazione, vuol rifiutare l'unica "arma"civile che ha a disposizione, rassegnata ad un immutabile grigiore...
Di chi è la colpa di tutto questo? Del potere politico, di quello economico ? Certamente si! Il Potere di ogni specie, come sempre fa il suo gioco ed ha delle grosse ed imperdonabili responsabilità, ma noi, il popolo, la gente , gli uomini e le donne delle nostre belle ed opulenti società (fino a quando!?) noi siamo davvero senza colpa, cosa abbiamo fatto in questi anni, dove è finita la nostra capacità critica la nostra capacità di indignarci!?
La parola sciopero oramai da tempo suona come obsoleta e fastidiosa e presto sparirà dal nostro vocabolario - hanno chiesto al lavoratore di mettersi nei panni dell'altro per non disturbare eccessivamente con le proprie richieste senza chiedere all'altro di mettersi nei panni del lavoratore (la cosa buffa è che spesso sono facce della stessa medaglia) - svilendo così il senso stesso di questa forma civile di protesta!
Potrebbe perciò suonare incoerente il mio pensiero, visto lo scetticismo che provo nei confronti della più alta forma di partecipazione di questi ultimi anni che dopo i Girotondi di Moretti, è stata il V-day: non per le motivazioni, più che fondate e le richieste esposte e gridate dai leader del movimento e dai partecipanti alla manifestazione ma perché essendo io un abituale frequentatore del Blog di Grillo mi sono reso conto leggendo i vari commenti che, se da una parte esiste un collante che può saldare diversi modi di pensare, come la richiesta di serietà, di onestà e di efficienza rivolta alla nostra vecchia ed attuale classe dirigente, che non può più oramai sottrarsi alle sue responsabilità, dall'altra, la cosa che mi preoccupa maggiormente è che non ci si limiti alla protesta che a mio parere è sempre legittima e va costantemente ripeto utilizzata, ma che ci si voglia, con fare spocchioso, sostituire all'attuale classe politica, trasformandosi così in un altro partitino che dovrà, per sopravvivere per forza adeguarsi ai soliti compromessi insiti nel fare politica e allora a chi avrà giovato tutto questo? Dove è la novità? ... Senza poi parlare delle diversità evidenti che vi sono fra coloro che fanno parte del popolo dei così detti Grillini - differenze che saranno anche il sale della democrazia, ma quando si deve decidere di cose fondamentali come, politiche sociali, guerra, ecologia, ecc. ecc. sarebbe meglio non ci fossero!
A volte sento frasi come: - i politici devono ascoltare quello che la gente vuole, le nostre esigenze- scusate ma siamo davvero sicuri che la Politica non lo abbia fatto fatto in questi anni, non abbia comperato il nostro silenzio e il nostro consenso con molto meno di trenta denari!!!????
...Il mio modesto parere è che bisogna smettere di ragionare con la pancia, usiamo di più la testa...e ogni tanto guardiamoci allo specchio; non per sentirci in colpa ma per riflettere sul perché siamo giunti a questo punto... dove eravamo quando tutto è cominciato?
Ci siamo forse dedicati un po' troppo a noi stessi, al nostro piccolo orticello dimenticando che viviamo in comunità!?
Bisogna ripartire dalle nostre famiglie che sono microcosmi, dalla nostra cerchia di amicizie e poi uscire e comunicare con altri le proprie idee, le proprie paure, confrontarsi e soprattutto indignarsi... e poi riappropriarsi di una parola che negli ultimi tempi è in disuso: coerenza..mi sono veramente rotto di chi predica e razzola male!.. Se quello che ci interessa veramente è il rispetto delle regole impariamo a rispettarle noi per primi e se vogliamo che non ci siano più i "furbetti del quartierino" cerchiamo di non imitarli -nel nostro piccolo- per favore!!!
In questi anni abbiamo delegato sempre di più, lo facciamo in continuazione, a scuola sul lavoro in politica, deleghiamo e non partecipiamo e poi ci lamentiamo che qualcuno, visto il nostro disinteresse faccia il suo di "interesse"!!!
Ammettiamolo una buona volta: - siamo un paese infantile e spesso ipocrita-.
Un amico mi ha detto: tutti ci lamentiamo dell'inquinamento, del traffico però siamo tutti ben felici quando arrivano incentivi vari per l'acquisto di un auto, la rottamazione ecc. ecc.
mai nessuno che dica ma perché quei soldi non li usiamo per incentivare il servizio pubblico(carrozze per i treni, autobus non inquinanti) vogliamo l'aria pulita ma vogliamo una, due , tre auto per famiglia... pensate che chi è preposto a fare indagini di mercato non lo sappia...guardate quanti spot sulle automobili ci sono in questo periodo!
Sempre più macchine sempre più grosse e in contrapposizione chiusura dei centri con tanto di cartelli "Domenica aria pulita "... Ma, parafrasando Totò "Fattemi il piacere! " -Più testa e più coerenza per favore.
Sia ben chiaro che io non voglio assolutamente deresponsabilizzare chi ci amministra ma sono fermamente convinto che noi possiamo -se lo vogliamo- cambiare le cose!!!. e a questo proposito sono d' accordo con Beppe Grillo quando dice che la politica la si fa da quando ci si alza al mattino, andando a fare la spesa, accendendo la televisione, con ogni nostro piccolo gesto e con ogni nostra parola, anche quella più insignificante. Ciao
P.S. consiglio di dare un'occhiata anche a lettera ai giudici e naturalmente lettera una professoressa
2 commenti:
posso permettermi di salutare il Sig. Stefano Mina, complimenti, me lo so letto tutto il blog...e bravo il nostro drugo...ora al posto di leggermi le barzellette su berlusconi la mattina mi leggero il tuo blog.
un saluto da enrico
ti ricordi di me vero?il chitarrista blues amico di tuo figlio ma senza il suo talento??!!(a proposito tieni d'occhio il nostro space che nel giro di tre mesi mettiamo i pezzi nostri)adios
Grazie della visita,Enrico!Un saluto anche a Ettore.Ciao
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