venerdì 24 ottobre 2008

Un giro in giostra

Questo è il racconto con cui ho partecipato al gioco letterario lanciato da L&L


Degli altri quattro sensi non c'era traccia. Tutto ciò che riuscivo a sentire era uno stucchevole sapore di glassa alla fragola... sensazione così sgradevole che unita al senso di vertigine non prometteva niente di buono. D'altra parte avevo messo in preventivo questa imbarazzante situazione nel momento stesso in cui avevo accettato di accompagnare i miei studenti del quinto anno a Girabilandia, l’ultimo giorno delle vacanze di Pasqua. Ho sempre odiato le giostre, i luna park… non ho mai capito, anche da adolescente, cosa ci fosse di così divertente in questa follia collettiva, in quei surrogati procacciatori di emozioni. Ma dato che con i ragazzi avevo un ottimo rapporto, era stato facile, per loro, convincermi ad accompagnarli il giorno dell’apertura. C’era, per la verità, uno studente con cui non riuscivo proprio ad entrare in sintonia. Anzi, diciamo pure, in tutta onestà, che ci stavamo reciprocamente sulle scatole. Si chiamava Raffaele Brugnettini, soprannominato “lele-mosina” data la sua spiccata propensione all'accattonaggio. Era in grado, esasperandoti, spesso minacciandoti, di elemosinare, di estorcerti qualsiasi cosa: una penna, un quaderno, un pezzo di panino a ricreazione, una mezza cicca, i soldi per una bibita, un passaggio in scooter, un compito non fatto, un bacio da amiche riluttanti, un voto..." Su prof, mi dia la suf, non faccia il tirchio prof..." Non riuscivo proprio a sopportare quell’essere viscido e prepotente e non mi vergogno ad ammettere che spesso sono stato tentato di ricorrere a quei subdoli stratagemmi che noi insegnanti conosciamo bene, per incastrarlo... Ma non l’ho mai fatto, finora. Più per una questione etica che deontologica. Spesso la cosiddetta professionalità non è nulla più che una parola vuota.
Ora, eccomi qua, in preda ad una nausea tremenda, sopra questa giostra infernale, una specie di tamburello gigante che credo si chiami Toboga, o qualcosa del genere, che oscilla e gira contemporaneamente, così veloce da costringermi a tenermi saldo ad una specie di ringhiera a cui sono appoggiato con la schiena; dagli occhi chiusi fuoriescono piccole lacrime, come quando vado in bicicletta al mattino presto e l’aria non è stata ancora riscaldata dal sole. In mezzo al frastuono che mi circonda, così forte, così indefinito da annullare paradossalmente ogni suono, sento in modo intermittente le risate e le grida isteriche di Brugnettini… riesco a socchiudere appena gli occhi e lo vedo, non è troppo distante da me, mi guarda e ride, in modo così sguaiato da farmi provare un senso di ribrezzo, sento la rabbia crescere. In quell’istante un pensiero non proprio edificante si insinua nella mia mente “che cazzo ridi, con quella faccia butterata che ti ritrovi potresti grattugiare un…”
Ah! Ma che schifo sto saporaccio di fragola, è stata quella fetta di torta al mcdonald’, ne sono certo! Sono anni che non ci metto più piede, da quando un mio amico che ci lavorava mi disse che se lasciavi un hamburger sul tavolo più di un minuto senza cuocerlo, questo cambiava colore, da rosa a verde, da verde a giallo e poi, improvvisamente gli spuntavano delle zampette e cominciava a correre…l’ultima parte l’ho aggiunta io.
Per questo motivo, invece di avvelenarmi con uno di quei big non-so-che-cosa, ho scelto quella nauseabonda fetta di torta ricoperta di glassa…
Anzi no, adesso che ci penso è stato proprio quel figlio di una raspa a consigliarmelo; ecco perché ora se la ride. “Ridi, ridi che domani c’è trigonometria, vediamo se sarai ancora così allegro, domani”… Ma intanto questa cazzo di giostra gira sempre più veloce e non si ferma mai! Dio, come sto male, e la testa… Guarda la professoressa Pollastrini, non ha problemi di stomaco, lei, e come se lo gusta, quello zucchero filato, la stronza! Sarà contento il suo dentista! Lei laggiù, ignara e beata mentre io quassù sto morendo. Accidenti! Ma che diavolo mi sta succedendo?
Sembra quasi che nel mio stomaco qualcosa si stia muovendo, come una palla gommosa e dolciastra che cresce sempre di più, una specie di blob. Mi giro e guardo Brugnettini che probabilmente si è accorto della mia mutazione genetica e continua a ridere, a ridere, a ridere; riesco persino a vedergli le tonsille…. Ah! come sto male, ah! come lo odio quello scorfano, non ce la faccio più, non ce la faccio……più!
La liberazione arriva tempestiva e salvifica. La giostra ha completato la sua corsa. La creatura aliena è fuoriuscita dalle mie viscere e si è catapultata in testa all’antipatico studente, che ora non sembra più divertirsi tanto. Se ne sta lì, immobile come paralizzato dallo stupore, ma solo per una frazione di secondo perché all’improvviso, come se il suo cervello avesse finalmente realizzato l’accaduto, scatta come una molla e si invola come un indemoniato verso la toilette del parco urlando e inciampando ogni tre passi.
Niente più vertigini, niente più nausea, mi sento come chi ha sofferto mal di mare per tutta la traversata e appena giunto sulla terra ferma non prova assolutamente più nessun fastidio.
Sì, ora sto decisamente meglio, anche quello stucchevole sapore di glassa alla fragola sembra del tutto scomparso.

27 commenti:

lanoisette ha detto...

ricambio e sono qua, a farti "pat pat" sul capino. ma non serve nemmeno a te... e da prof ti assicuro che dà più soddisfazione un bel 3 a Brugnetti! :)

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

lanoisette
Lo accetto comunque volentieri...anche se ai gatti piace più una grattatina sotto il mento

sei già passata ai voti?
nel mio prossimo racconto sarò tremendo con i professori
Ho talmente tanto di quel materiale, accumulato in 18 anni come rappresentante dei genitori... tremate signorine maestre, tremate:-))
ciao
ste

Anonimo ha detto...

Oggi è la giornata delle dure realtà: ho dovuto prendere atto di avere eliminato, con i miei voti, te da L&L, il caro Greg e Silvietta Leonardi tra le Signorine a Colori ...
Spero non escano altre mie malefatte, se no l'inferno è garantito!
Carloesse

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Ciao Carlo, io ti scrivo di là e tu sei qua da me... guarda che prima o poi doveva succedere, altrimenti avrei vinto... è un racconto ironico e cattivello quanto basta,forse simpatico ma non credo che ti metteranno alla gogna per averlo eliminato, io no di sicuro!

scusa ma te lo hanno detto loro ( greg e silvia) o ci sono i nominativi degli eliminati della prima manche?

buonanotte
ste

Anonimo ha detto...

La loro parternità (maternità?)è svelata nei loro rispettivi Blog, dove hanno postato e riproposto i rispettivi racconti eliminati dal gioco delle Signorine a colori. Nessuno "svelamento confidenziale & riservato" quindi, ma nessuna attribuzione ufficiale, neanche agli eliminati, nel gioco di Morena.
PS: da Laura&Lory l'altra settiman avevo bocciato già anche Gea: sono una bestia (sob!).
:-(
Carloesse

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Andrebbero eliminati tutti.
Non sono i racconti ad essere mediocri è l'incipit...solo un umorista poteva continuare una storia del genere, una traccia del genere...la glassa alla fragola, solo mio fratello Stefano.
Cazzo il tuo racconto doveva vincere: forse stà scoppiando in me un conflitto d'interessi, ti voglio troppo bene.

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Degli altri quattro sensi non c'era traccia. Tutto ciò che riuscivo a sentire era uno stucchevole sapore di glassa alla fragola...erano gli avanzi che il giudice Fontanarossa aveva lasciato sulla sua scrivania. Aveva tentato di estorcermi una confessione ficcandomi in gola un pezzo di torta finlandese, mentre il mio avvocato (del foro di Revkiavjk)si liberava del reggiseno antiproiettile ficcandolo nella 24 ore.
I seni di Moorbjda Vagjna, fecero al giudice l'effetto sorpresa di un 6 al superenalotto dimenticato di giocare, quando alzò con ritardo gli occhi dalla scrivania, mentre l'avvocato si riallacciava la giacca del tailleur e il maresciallo Fontanella Aniello, entrando coi caffè esclamava: "Mamm'é Surriento, Avvocà?"
Lei disse, nonscialando:"Caldo oggi nel suo ufficio giudice, rotta l'aria condizionata, o è lei, che lasciandola spenta cerca di essere "condizionante"?
Fontanarossa fece un maldestro movimento per domare il Cruise alloggiato nei boxer, ormai passato a "Defcon 4" e posizionato pericolosamente verso il cassetto dove custodiva la pistola. Ebbe paura, i proiettoli delle Magnum esplodevano per simpatia, e in quella stanza l'empatia si poteva pesare con le bascuglie dei mercati generali...
...
Scritta così, di getto. Tentavo di capire se, dopo il dolore, un umorista può sorridere.
"Ma un umorista è anche un cattivo, un cane alla catena, che appena sciolto, mozzica e da' veleno.
Franz

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

questa è una vera esplosione, altro che il cruise nel boxer... per scrivere una cosa del genere mi ci vogliono tre giorni
ciao franz
ste

Anonimo ha detto...

Franz, se fosse stato in concorso non l'avrei bocciato di certo. Ma l'autore sarebbe stato riconoscibilissimo.
Carloesse

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Diamine, ti piace Stefano?
Grazie!
L'ho salvata, compreso quell'incipit loffio, massì, ne farò il III episodio delle avventure del giudice Max Fontanarossa (i primi due sono presenti nell'antologia che è in stampa per natale).
La vita è fatta ad episodi, mica è un continuum...

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Carlo's?
Il notaio Sirotti è in stampa!
Per natale!
Il racconto fa parte dell'antologia.
(Ste, scusa se ti uso come un citofono)

Anonimo ha detto...

Franz, sono lusingato, e prenoto una copia.
Carloesse (Il notaio Sirotti)

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

pensa se eravamo ancora un popolo tribale e comunicavamo con i tamburi... le mazzate che prendevo!

p.s. so cosa pensi, franz, che tanto civilizzati in fin dei conti non siamo... gli unici progressi sono avvenuti in campo tecnologico, per il resto c'è ancora molto da lavorare

buona domenica
ste

Anonimo ha detto...

ambè, il tuo racconto stefano è bello.
ma devo dire che il nostro, qui, si è lanciato davvero. spero che sappia tenere quel Cruise sotto controllo. Lo dico nell'eventualità di un nostro futuro incontro, Francè. E lo dico perché so come tua moglie maneggia l'ombrello, quando lo tira 'n capo attè :-)

buona domenica stefano.
e anche agli altri.

Francesco Di Domenico Didò ha detto...

Tecnologia e civiltà, eh?
Ho un aneddoto delizioso, a Napoli, e dove se no?
Tra l'altro si svolge nel centro antico, proprio dove si vendono i presepi, icone dell'arte napoletana.
La zona è "Patrimonio dell'umanità" e penso che, Stefano mio, se mai verrai ti ci dovrò portare in visita.
...
Palazzo del '500. Si nota, vicino al portoncino che da' accesso alle antiche scale, il segno del montaggio di un supertecnologico citofono (il devastante bianco dello stucco si nota da lontano sul giallo antico dell'intonaco).
Un uomo, un popolano con barba dura da deportato alla Cayenna, preme il pulsante di chiamata.
30 secondi dopo si affaccia, con un meraviglioso volto e petto florido da neo-Sofia Loren, una bellissima popolana:
"Antoooo! Che c'è? Che vuoi?"
E l'uomo, sicuramente il marito, con occhi di fuoco, le fa:
"Vai al citofono, vaiassa*! Ho speso 400 euro per farti mettere il citofono, stronza!"
...
* Vaiassa - in napoletano: Donnaccia-femmina di poco conto-pettegola che grida.
...
Assistetti dal vivo alla scena.
Come vedi, tecnologia e civiltà non è che debbano andare necessariamente a braccetto.

Anonimo ha detto...

Ah! Era tuo! :-)
Racconto simpatico, ma all'inizio avevo fatto un po' fatica coi tempi dei verbi :-P
Poi ho riletto e ho pensato che, no, forse andava bene così :-)
Il prossimo tremendo coi professori? Sono in attesa :-)

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

@annalisa
quello con i prof sarà probabilmente un romanzo, vista la quantità di materiale accumulato :-)

p.s. spesso i miei pensieri vanno in molteplici direzioni... purtroppo contemporaneamente. Ecco perché la difficoltà con i tempi dei verbi
ciao annalisa
ste

bietti ha detto...

lele-mosina...ma come ti è venuto in mente? Grandioso!
Sempre molto originale, Stefano, complimenti!
Splatter al punto giusto!
Ciao!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

grazie maurizio, troppo buono
stefano

Anonimo ha detto...

Ciao Stefano!! Io ho adorato il tuo racconto, ma lo sai già! U___U Ormai è sopravvissuto solo uno dei miei preferiti...speriamo che arrivi alla fine!

Approffitto della venuta per dirti che t'inserisco tra i miei link preferiti e se puoi lasciarmi un voto come commento a un mio racconto breve che sta partecipando ad un concorso e oggi credo sia l'ultimo giorno utile per votare. Questo è il link:
http://adessoio.blogspot.com/search/label/30
Grazie infinite!

Grazie anche per il commento che hai lasciato al mio racconto "Quando la pioggia scende"! ^__^

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Ciao elys, che piacere!
Sono davvero felice che ti sia piaciuto e ti ringrazio per averlo così tanto sostenuto.
Ho già provveduto ad inserirti fra i miei link e a votare il tuo racconto.
Non so se ho fatto in tempo ma spero tanto di sì.
buonanotte
stefano

Anonimo ha detto...

^___^ Buongiorno Stefano! Grazie tante del voto!

Sai pensavo che questo concorso mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone nuove! E ne sono proprio contenta!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

@elys
io ce l'ho messa tutta ma mi sa che il mio voto non l'hanno accettato
mi dispiace
stefano

Anonimo ha detto...

Ciao Stefano e buon fine settimana! Io mi godo un sabato di ferie perchè di solito me tocca lavorà pure di sabato! ^__^ Il tuo voto è stato accettato e pubblicato e ti ringrazio moltissimo per avermelo dato!

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

@elys
bene, mi fa piacere.
Anch'io sono a casa ma domani mi tocca.
ciao

alivento ha detto...

:D Divertente. Sono contenta, salva la professionalità, vendicato il prof. Tutto è tornato al suo posto.

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

ciao alivento,
stefano